Epilogo.

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EPILOGO.

"Le persone non si perdono mai se le hai nel cuore

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"Le persone non si perdono mai se le hai nel cuore. Puoi perdere la loro presenza, la loro voce, il loro profumo. Ma ciò che tu da loro hai imparato, ciò che ti hanno lasciato, quello non lo perderai mai."

- Silvia Nelli.

❄️❄️❄️

Lucas Robert Hemmings, nato dall'incrocio di un Originale e un Simile, diretto discendente di una delle famiglie più antiche del mondo, aprì improvvisamente gli occhi, issandosi dal letto in cui era stato adagiato.
Anche se era consapevole di non averne bisogno, riempì i polmoni d'aria. Come se compiendo quell'azione potesse avere in qualche modo la consapevolezza di essere ancora vivo, anche se per una persona nata morta, l'idea di "vita" era alquanto distorta.
Luke si era sempre interrogato sulle stranezze di quel mondo. A lui, che era nato morto, era stata concessa l'immortalità, mentre a coloro che nascevano "vivi", quella stessa vita veniva strappata loro dopo qualche anno.

Non capiva cosa stesse succedendo. L'ultima cosa che ricordava era la battaglia contro gli stregoni, Annabelle che lo bloccava mentre tentava di uccidere suo padre. Lui stesso che si liberava e spingeva il padre, lasciandosi colpire dal fulmine creato dalla strega.
Credeva di non avere più speranze, che la sconfitta sarebbe stata inevitabile. Ma se si era risvegliato in quella stanza, privo di graffi e di dolori, significava che erano stati loro a vincere.
Una domanda si fece spazio nella sua mente: che fine aveva fatto Annabelle?
Una sensazione di vuoto e perdizione lo pervase. Non poteva convivere con l'idea che la sua Belle era morta, probabilmente uccisa da Andrew.
Sentì le lacrime formarsi e scendere calde lungo le sue guance fredde e scavate.

«Lucas.»

Al suono di quella voce, così dolce e delicata, Lucas per poco non perse il respiro appena recuperato.
L'Originale si voltò alla sua sinistra, dove, la figura minuta di Annabelle giaceva raccolta sul davanzale della finestra.
Il sole filtrava da quest'ultima, illuminandole il viso e rendendola agli occhi del vampiro un'immagine angelica. I capelli erano di una tonalità più chiara di come ricordasse, li portava poco più corti. La pelle della strega era rimasta olivastra, gli occhi ancora scuri, color pece.

«Belle», il tono di voce di Lucas era basso, spezzato a causa del pianto.
Scese dal letto, in un primo momento ebbe le vertigini, ma scomparvero subito. Lentamente si avvicinò alla ragazza, rimasta ancora immobile a fissarlo.
Con le mani tremanti le afferrò il viso.

«Sei veramente tu?» Domandò con tono allarmato e teso.

Annabelle gli sorrise dolcemente e annuì. Poggiò la sua piccola mano calda su quella fredda di Luke e piegò leggermente il viso beandosi del tocco del vampiro.
Era più di cinquant'anni che Annabelle attendeva il risveglio del suo amato ed ora che era avvenuto, ora che Lucas aveva gli occhi aperti e si muoveva, il tutto non le sembrava reale. Le sembrava qualche bellissimo sogno dal quale non avrebbe voluto mai svegliarsi. Durante quel attesa sembratale interminabile, la sua mente le aveva giocato brutti scherzi, tanto che a volte, per la troppa disperazione, era andata indietro nel tempo solo per poterlo guardare ancora negli occhi.

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