Capitolo VI - Il tizio dai capelli verdi.

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Capitolo VI - Il tizio dai capelli verdi.

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"Gli occhi sbiaditi per il pianto,
il cuore fragile di chi ha amato tanto"

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Annabelle correva nel bosco il più velocemente possibile, lontana da lui. Lontana da Lucas. Lo aveva visto fare avance ad una donna ed era morta dentro. La gelosia rischiava di divorarla viva. Lucas l'aveva portata nelle sue stanze, e una volta uscita, quella megera, era sudaticcia e con il vestito maltrattato. Avrebbe tanto voluto urlarle di stare alla larga dal biondo, che era troppo vecchia per lui.
Lo sentiva, sentiva che era dietro di lei e infatti, poco dopo, Belle si sentì bloccata.

Lucas la teneva tra le sue braccia, la stava abbracciando. - Lasciami! - urlò la ragazza.

- Belle, calmati - le ordinò, la ragazza invece, come se non avesse detto nulla, continuava a dimenarsi. - Non osare toccarmi con le stesse mani con le quali hai toccato quella lurida megera! -

Era gelosa. Gelosa marcia e non riusciva a far la finta indifferente. Non era mai stata brava Belle a nascondere le proprie emozioni. - Si può sapere perché ti stai comportando così? E perché sei scappata in quel modo dalla festa? - Domandò con un velo di preoccupazione Lucas stringendola più forte.

Annabelle, con il senso dell'olfatto oramai sviluppato, poté sentire ancora il profumo della donna impresso nella pelle del suo fratellastro. Smise di dimenarsi, rassegnata. - E' solo che... -

- E' solo "che" cosa? -

- Vorrei che tu fossi mio - sussurrò la ragazza.

Lucas spalancò gli occhi, lasciò la presa su Belle e fece un passo indietro, sembrava sconvolto - Non di nuovo - continuava a borbottare.
Annabelle aggrottò le sopracciglia - Cosa significa "non di nuovo"?- i suoi occhi divennero due fessure, pronte a controllare ogni minima mossa, ogni espressione del viso del biondo.

- Io non posso essere tuo - se ne uscì poi - sei mia sorella! -

Sembrava che stesse cercando di convincere più se stesso che la ragazza che si trovava di fronte a lui.

- Sorellastra - ci tenne a precisare.

- Annabelle, non cambia la situazione. Non puoi provare certe cose per me! - urlò.

- Ma le provo eccome, Lucas. E mi stanno distruggendo, non ce la faccio più, ti vorrei con me, vorrei essere io a baciare le tue labbra e vorrei che fosse il mio profumo a rimanerti sulla pelle...-

Lo sguardo di Lucas si addolcì - Belle...- disse con un filo di voce avvicinandosi alla ragazza.

- No, "Belle" niente. Lucas io ti amo. E so che anch'io non ti sono indifferente. Non importa quanto male mi tratti, non se poi la notte vieni ad osservarmi mentre dormo per assicurarti che faccia bei sogni. Non se mi guardi così... - fece notare Annabelle.

- "Così" come? -

- Così come se io fossi la persona più importante della tua vita. Così come se io fossi tutto ciò di cui tu hai bisogno e tutto ciò che vorresti ma non potessi avermi. Mi guardi come gli esseri umani guardano l'ultimo tramonto d'estate, con malinconia, nostalgia. Mi guardi come se mi avessi persa, quando in realtà non mi hai mai avuta, Lucas. E non perché non sia io a volerlo, sei tu che non lo vuoi. -

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