Capitolo XVII ~ La visione.

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"Perchè tutti mentono.
Si dice solo una parte della storia,
e per esperienza ho imparato
che la parte tralasciata
è spesso la più importante."

- Vicino a te non ho paura, Nicholas Sparks.

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Adrian Garcia era un uomo alto, dalla carnagione scura e gli occhi di un verde chiaro, quasi trasparente. Le spalle erano larghe, le gambe lunghe e i capelli erano mossi e neri.
La sua altezza dominava sulla statura minuta di Annabelle, la ragazza sembrava essere fuori di se dalla rabbia.
- Non andare con lui! - un urlo straziato fece voltare Annabelle.
- Mi hai mentito, Lucas. Ed ora la pagherai - il tono di voce era solenne. Gli occhi di Belle erano color ghiaccio ed intorno a sé Calum non vedeva altro che desolazione e terra bruciata.
- Tutto ciò che ho fatto, l'ho fatto per il tuo bene - tentò ancora Luke.
Annabelle sorrise nervosamente - Per il mio bene? - urlò la ragazza al che una folata di vento si alzò alle sue spalle e andò dritta nella direzione dei ragazzi. - Guardami! Ti sembra che ora io stia bene? - i suoi occhi erano colmi di lacrime e tutto l'amore che aveva provato nei confronti del biondo, si stava tramutando in odio. - Guarda bene cosa sono diventata, a causa tua. Guarda ciò che sono e imprimi questa immagine nella tua mente perché sarà l'ultima volta che mi vedrai, Lucas.-
Annabelle non vacillò neanche un attimo, al contrario di Luke che sembrava pervaso dalla disperazione.
- No, Belle. Non farlo. Non farmi questo, ti prego.-
Quella che oramai era diventata una strega a tutti gli effetti, si avvicinò a Luke, il quale, era in ginocchio.
- Bene, allora ti farò di peggio, discendente di Andrew Hemmings, ti serberò il destino che tu stesso stavi serbando a me: ti priverò di tutti i ricordi che la tua mente ritiene i più importanti. - al che poggiò una mano sulla chioma bionda e disordinata di Luke e lui, immobile, inerme, lasciò che Annabelle scavasse a fondo nella sua mente.

**

- Cazzo! - esclamò Calum.

Il gesso gli cadde dalla mano. Mr. Hemilton, il professore di matematica, lo aveva chiamato alla lavagna affinché svolgesse un problema. Mentre scriveva, però, una visione fin troppo chiara e distinta si era fatta spazio nella sua mente.
Doveva assolutamente avvisare Luke, convincerlo a dire la verità ad Annabelle prima che fosse troppo tardi e la visione si avverasse.
- Signorino Hood, le sembrano esclamazioni da fare durante le ore scolastiche? - domandò retoricamente.

- Posso uscire? - chiese frettoloso non curandosi della domanda postagli dal professore.

- Le sembra il caso? - l'uomo si abbassò di poco gli occhiali e lo guardò da sopra di essi in modo torvo.

No. Ovvio che non gli sembrava il caso. Ma Calum come lo poteva spiegare ad un professore, perlopiù umano, che lui, un vampiro, aveva appena avuto una pseudo visione in cui quella che pensava fosse la sorellastra di uno dei suoi amici, un ibrida per metà strega e metà vampira, era diventata malvagia e non solo voleva affiancare il padre, che era lo stregone più forte esistente al mondo, ma voleva distruggere Luke, ultimo discendente degli Originali, e rubargli tutti i ricordi come lui stesso aveva fatto con quella che poi si era scoperto non essere neanche la sua sorellastra?

- Per favore. È davvero urgente - lo implorò.

- E va bene! Ma che sia di ritorno entro dieci minuti al massimo! - borbottò Mr. Hamilton gettando un lungo sospiro.

Calum uscì dalla classe e mandò un messaggio agli altri ragazzi, chiedendo loro di raggiungerlo nei bagni al piano superiore.
L'ultimo ad arrivare fu, appunto, Luke.
Il biondo aveva un sorriso beffardo post-sesso stampato in faccia. Lo capirono tutti.
Al che Ashton fece una faccia disgustata - Ma quante volte lo fate al giorno? - ma non appena il ragazzo aprì la bocca per rispondere lo bloccò - No. Scherzavo. Non voglio saperlo.- aggiunse agitando le mani.

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