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"Siamo perennemente attratti da ciò che ci fa male, fisicamente e mentalmente.
Ma il problema è che ne siamo perfettamente coscienti."— Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino.
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Annabelle non era mai stata ad una festa per adolescenti del ventunesimo secolo. L'orchestra era stata sostituita da enormi scatole nere, le casse, e al posto del direttore d'orchestra c'era una persona, il cosiddetto dj.
- Vedi, quella è la console e quello invece è il computer. È da lì che viene la musica.-
Ashton si stava impegnando a spiegarle tutto ciò che era cambiato negli ultimi due secoli anche se non aveva neanche cinquant'anni. Era l'ultimo arrivato nel clan di Luke, infatti, alla ragazza era sembrato che il biondo non si fidasse di lui come invece faceva con Calum.
Michael poi, lo vedeva con un fratello, era il suo braccio destro.
- Ma perché la musica deve essere così alta? - domandò Annabelle.
Ashton le regalò uno dei suoi sorrisi più belli. Prima di entrare in quella casa gremita di gente, le aveva dato dei tappi per le orecchie visto che non era abituata a quelle frequenze, ma nonostante i tappi, i suoi sensi sviluppati odiavano stare in quella casa e la musica rimbombava ugualmente nelle sue orecchie più potente che mai.
- Giuro che non ne ho idea.- ammise il riccio.
Belle continuava a guardarsi intorno, era pieno di ragazze seminude e travestite da pseudo vampire, come se disegnarsi due goccioline rosse agli angoli della bocca rendesse loro tali.
Per non parlare delle "streghe" inconfondibili dal cappello appuntito.Tra tutte quelle teste, tutti quei corpi, lei ne cercava solo uno in particolare: quello di Lucas. Non vedeva la sua chioma bionda da nessuna parte. Eppure lui e Roseline avrebbero dovuto raggiungerli poco tempo dopo e insieme a loro, anche Michael e Calum.
- Vuoi ballare? - le propose Ashton. La ragazza scosse la testa con disappunto e - Non so come ci si balla oggi - si giustificò.
Il riccio davanti a lei scoppiò a ridere - Ma non li vedi? Ballano tutti a caso! - le fece notare. Annabelle allora portò nuovamente la sua attenzione verso la folla.- Davvero gli esseri umani del ventunesimo secolo, agli eventi, durante il momento delle danze, si fanno guidare dal caso? Cioè, i loro corpi si muovono senza alcuna logica? - domandò stranita.
- Si, Belle. Non siamo più nell'Ottocento. Oggigiorno la gente fa quasi tutto a caso, nessuno presta più attenzione a niente.-
La ragazza storse il naso. Non le piaceva il ventunesimo secolo, le sembravano tutti così superficiali. Nessuno che desse peso alle piccole cose, non che la nobiltà lo facesse, ma quantomeno nell'Ottocento il popolo lo faceva, credeva in qualcosa. Quelli davanti ad Annabelle, sembravano ragazzi a cui non importava niente del loro futuro.
Erano anime vaganti, perse. E sembrava che a nessuno importasse riportarle nella retta via, anzi, a Belle pareva che neanche loro stessi, avessero voglia di ritrovarsi.
- Avrei preferito che Lucas mi avesse svegliata un po' prima o che mi avesse lasciata dormire altri duecento anni.- ammise.
- Non posso dirti niente per il futuro, ma non ti avrei augurato il Novecento.-
- Perché? -
- Sono avvenute tante cose brutte, durante quegli anni, sono morte milioni di persone.- la informò.
- A causa nostra? - domandò Annabelle incuriosita.
- No, a causa loro.-
- Che cosa è successo in quel secolo? -
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Bad Blood. [lrh]
Fiksi PenggemarATTENZIONE: Se siete alla ricerca della solita storiella di vampiri, non leggete. Se volete la solita storia tutta rose e fiori, non leggete. Amo i personaggi e le storie particolari, i caratteri difficili. Mi è stato detto spesso che scrivo cose...