Capitolo XXII - Il libro degli incantesimi.

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Ti ho sempre lasciata fare,

mi fido di te,

mi fido anche dei tuoi errori.

— Margaret Mazzantini

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Una volta entrata in camera, con la scusa di doversi fare un bagno lungo e rilassante, Annabelle estrasse dallo zainetto il libro dalla rilegatura in pelle della madre che le era stato consegnato da Adrian Garcia in persona qualche giorno prima. Inizialmente era abbastanza tentata di andare a dire a Lucas tutto ciò che le era capitato, poi però aveva notato alcuni suoi atteggiamenti strani e nervosi, soprattutto quando si parlava del "passato", o semplicemente, quando iniziava a domandare qualcosa su sua madre. Poi, il fatto che ogni volta che la ragazza chiedesse al biondo: - Cancelleresti mai la mia memoria? - Lucas rispondeva sempre in modo vago, cambiando subito dopo discorso.

Ciò, l'aveva portata a pensare sempre più a fondo, rendendosi conto di non ricordare alcuni avvenimenti, di avere dei veri e propri vuoti di memoria. Con delicatezza, aprì il libro dalle pagine oramai ingiallite. La scrittura era ancora chiara e distinta, sicuramente Camille aveva pensato bene di farvi un incantesimo.

Prese un respiro profondo ed iniziò a leggere.

Cara Annabelle,

se hai ricevuto questa agenda probabilmente è perché non ce l'ho fatta. Vorrei che tu sapessi che avrei tanto voluto insegnarti io gli incantesimi che troverai d'ora in poi.

C'è, innanzitutto, una cosa essenziale da fare prima che tu proceda con gli esercizi: cancellare il sigillo che io ed Adrian, tuo padre, ti abbiamo donato alla nascita affinché potessi condurre, finché non avessi dimostrato di essere pronta, una vita normale.

Questo sigillo ha praticamente addormentato i tuoi poteri il che, se fossi stata la discendente di una normale strega, non avrebbero dato alcun segno di risveglio.

Ma visto che tu sei la mia erede e che sin dalla nascita ci siamo accorti che in quel corpicino giaceva un potere così immenso da far indebolire persino le Anziane, probabilmente il sigillo reggerà per poco. Dopo di che, i tuoi poteri inizieranno, seppur lentamente, ad annullare il sigillo e a fuoriuscire dal tuo corpo.

Hai l'innata capacità di fare accadere le cose senza pronunciare gli incantesimi, basta che tu lo voglia.

Tutto ciò che è stato fatto, è stato per il tuo bene.

Ti voglio bene, piccola Annabelle.

Ora, pronuncia ad alta voce questo incantesimo per tre volte:

Sono pronta,
il mio cuore è pronto.
il mio corpo si è svegliato,
i miei poteri anche.
Sigillo che mi hai protetto,
sciogliti.

Annabelle ripeté ad alta voce l'incantesimo tre volte. Sillabato l'ultima parola per la terza volta, la ragazza iniziò a barcollare, cadde in terra. Sentiva il corpo pulsare, era come se nelle sue vene anziché sangue, stesse scorrendo del fuoco. Cercò di urlare, ma non ci riuscì. Continuò a contorcersi dal dolore. Dopo qualche minuto, riuscì a poggiare la mano su qualcosa di solido e a tirarsi sulle ginocchia. Del sangue macchiava il parquet, quando alzò la testa, si trovò davanti a se stessa. La parete sulla quale aveva poggiato la mano era specchiata. Notò immediatamente i suoi occhi divenuti più chiari e cristallini di quelli di Lucas. Però, i suoi, in quel momento, erano impregnati di sangue. Stava piangendo il liquido rossastro.

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