Capitolo XVI ~ Non mi sentirai.

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"Ci sono ti amo mai pronunciati,
mai uditi,
mai scritti
e dei quali nessuno ha mai parlato,
che valgono più di mille parole d'amore."

— ossigenomancato, Tumblr.

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Cosa c'è peggio di una giornata perfettamente nuvolosa per un vampiro, ma essere rinchiusi in una stanza ed essere letteralmente incatenata al proprio letto?
Annabelle lo sapeva.
Di certo, sentirsi dire "scusa non dovevo" dopo aver ricevuto un bacio e aver sentito le labbra di Luke per la prima volta pronunciare il verbo amare senza odio e disprezzo nella voce, era di gran lunga peggio di qualsiasi prigionia momentanea.
Come se non bastasse, Annabelle a causa del suo udito sviluppato, non poteva non sentire i gemiti provenienti dal piccolo salotto di casa Clifford.
Perché Lucas, giusto per ribadire il concetto che non l'amasse, aveva iniziato ad invitare Roseline da loro per fare tutto ciò che di sconcio esistesse sulla Terra.

E Roseline era tremendamente rumorosa.
Anche gli umani avrebbero potuto tranquillamente sentirla anche ad un chilometro di distanza.

Annabelle si rannicchiò ancora di più nel lettino a una sola piazza. Avvolse il cuscino intorno alle sue orecchie cercando disperatamente di diventare sorda, invano.

Perché non posso essere sorda?

Lo desiderò tanto e riuscì ad addormentarsi, dopo un po', solamente perché i due piccioncini avevano finito il terzo round.

La ragazza fu svegliata di soprassalto. Qualcuno continuava a scuoterla incessantemente. Quando aprì gli occhi, si trovò davanti un Lucas parecchio furioso. Sembrava le stesse urlando contro, ma Annabelle non percepiva niente, vedeva solamente le vene sul collo del biondo rigonfie e le sue labbra muoversi. Guardò Michael, che era poco dietro di lui e il ragazzo capì che c'era qualcosa che non andava.

Belle vide il ragazzo dai capelli ora rossi, poggiare una mano sulla spalla di Lucas, quello spostò malamente il suo braccio e iniziò a dire qualcosa a Michael.

I due iniziarono a gesticolare freneticamente, sembravano star litigando. Il rosso continuava ad indicarla e Annabelle si maledì mentalmente per aver espresso quello stupido desiderio poche ore prima.

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- Smettila di urlarle contro - Michel poggiò la mano sulla spalla di Luke cercando di calmarlo, inutilmente. Aveva chiamato il nome della ragazza più volte e non l'aveva sentita rispondere. Era corso dritto nella camera che condividevano e l'aveva trovata stesa sul letto. Aveva ripreso a chiamarla, invano. Belle non gli rispondeva e per un attimo aveva pensato che Adrian Garcia le avesse fatto qualche incantesimo o, peggio, che l'avesse uccisa.

Allora si era inginocchiato accanto al letto e aveva iniziato a scuoterla. Quando la ragazza aveva aperto gli occhi, ancora di due colori diversi l'uno dall'altro, aveva in un primo momento tirato un sospiro di sollievo e in seguito era stato pervaso da un moto di rabbia incontrollabile. Annabelle voleva essere calcolato da lui, allora aveva finto di stare male.

Era quella la conclusione alla quale era arrivato, ed era esattamente per quello che anziché ascoltare Michael, spostò malamente il suo braccio e iniziò a prendersela anche con lui.

- Mi ha fatto prendere un infarto, cazzo! E tutto questo per attirare la mia attenzione, è una cosa infantile! - urlò incazzato nero con l'amico che osava anche difenderla.

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