CAPITOLO 10

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Dopo qualche secondo allontano il mio Nokia decrepito dall'orecchio e fingo di premere il tasto di chiusura.

<< Che hanno detto? >>.

<< DIO!!! >>, il mio urlo interrompe la conversazione della boy band all'entrata, facendoli voltare verso di me con aria sorpresa e preoccupata. Non volevo gridare, ma non avevo sentito Liam avvicinarsi e restare dietro di me fino a quando non ha aperto bocca!

Da quanto tempo è alle mie spalle? Ha capito che stavo fingendo una conversazione immaginaria al telefono?

Porto la mano al petto e riesco a sentire i battiti accellerati del cuore persino attraverso il pesante tessuto del giaccone nero che ho ancora addosso.

<< Mi hai spaventata!! >>, ammonisco il cantante che ho davanti e che mi osserva incuriosito.

<< Scusa! Credevo mi avessi sentito! >>, si scusa mordendosi il labbro inferiore.

So per certo che sta cercando di non scoppiarmi a ridere in faccia e la cosa mi irriterebbe parecchio, se non fosse per il fatto che resto imbambolata a fissargli le labbra come una perfetta idiota.

<< No, direi di no. >>, rispondo dopo essermi costretta a spostare lo sguardo dalla sua bocca agli occhi.

Alla luce calda e vermiglia del fuoco alle mie spalle, le sue iridi assumono il colore brillante e dolce del caramello tendente all'oro... forse era meglio continuare a fissargli le labbra...
<< Beh, allora ti chiedo scusa! >>, mi sorride di nuovo...

<< Allora? Cosa ti hanno detto? Possono venire a prenderti? >>.

<< ehm... certo! Mia madre sarà qui a minuti! >>, rispondo senza rifletterci troppo; cos'altro avrei potuto dirgli?

<< Oh... ok! Bene! >>, si affretta a rispondere e questa volta sono i suoi occhi a distogliersi dai miei, per soffermarsi sulla moquette color crema e dagli inserti dorati.

Vedo Paul apparire da dietro le spalle di Liam e venirmi incontro con in mano un cellulare.

<< Ho appena parlato con l'uomo coi baffi qua fuori e gli detto di lasciare entrare i tuoi genitori, cosí potranno venirti a prendere proprio qui davanti! Basta che dicano che sono qui per te! >>.

Lo ringrazio annuendo col capo e comincio a sbottonarmi il pesante giaccone per restituirlo al legittimo proprietario.

I miei abiti sono ancora bagnati, ma comincio ad avere caldo... molto caldo.

<< Che stai facendo? >>, mi chiede Liam fermandomi le mani.

<< Non mi serve piú, ma grazie! Oh... Mi dispiace; l'interno è completamente bagnato! >>, perfetto! Gli ho inzuppato il costoso giaccone coi miei vestiti fradici.

<< Non preoccuparti! Ma credo che tu lo debba tenere addosso ancora un po'! Finché tua madre non sarà qui almeno! >>, mi consiglia, ma mi lascia comunque andare i polsi, così che possa scegliere se continuare a sbottonarlo o meno.

<< No sto bene cosí grazie. Sono molto calda al momento! >>.

Non appena finisco la frase, mi sento una perfetta idiota e notando l'espressione divertita, ma anche un po' imbarazzata di Liam, ho voglia di sotterrarmi sotto questa fottutissima moquette all'istante!

<< Intendevo dire che fa molto caldo qui dentro!! >>, mi affretto a correggermi, pur sapendo che anche la prima frase era corretta. O almeno credo...

Insomma... è già capitato che usassi la frase "I'm hot" parlando con Linda, per affermare di avere caldo e non vi erano stati doppi sensi o malintesi. Ma questa volta è diverso. Quando si parla con dei ragazzi è sempre tutto dannatamente diverso!

I Dare You - ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora