CAPITOLO 44

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Ma dove diavolo ho messo le chiavi?!

E cosa più importante; da quando chiude la porta?

Non lo fa mai! Non la chiude mai a chiave; di solito quando rientra dalle sue "commissioni" è già totalmente fatta o ubriaca, o entrambe le cose per avere l'accortezza di chiudersi la porta alle spalle!

E allora perché oggi si è degnata addirittura di usare le chiavi?

Le mie dita toccano il freddo metallo di ciò che sto cercando da almeno cinque minuti in fondo al mio zaino; le tiro fuori e le infilo nella toppa, riuscendo finalmente ad entrare in casa al riparo dal freddo invernale che da pochi giorni si è abbattuto su tutt'Italia.

Dicono che questo sarà l'inverno più freddo degli ultimi 12 anni! Ma se non sbaglio è quello che dicono ogni anno... quindi...

Mi tolgo la giacca e le scarpe lasciandole all'entrata e mi dirigo a controllare in quale zona della casa sia svenuta questa volta; ma mi blocco dopo soli due passi perché c'è qualcosa di diverso qui dentro...

L'odore.

Ogni giorno vado a scuola e poi al lavoro e quando torno la sera vengo accolta dall'ormai familiare forte ed acre odore di fumo e liquore che impregna ogni parete, tenda, tappeto o lenzuolo di questa maledettissima casa. Ma oggi non riesco a sentirlo, perché è coperto dal profumo intenso ed invitante di quello che sembrerebbe ... spezzatino?

Afferro la statuetta di ferro battuto che c'è all'entrata e corro in cucina credendo che qualche barbone possa essere entrato in casa approfittando della donna priva di sensi che abita qui, ma quando la raggiungo rimango immobile con occhi e bocca spalancati per la sorpresa.

Mia madre è in piedi, cosciente e ... sorridente, intenta a lavorare ai fornelli.

Un uomo in divisa da poliziotto siede a capotavola e la osserva sorridente e raggiante...

Ma che diavolo succede?

<< Tesoro!!!>>, esclama la donna non appena mi vede.

Abbandona gli utensili da cucina che ha in mano e si precipita verso di me; io indietreggio ed istintivamente sollevo le braccia per ripararmi la faccia, ma con mia sorpresa non vuole colpirmi.

Le sue braccia mi avvolgono in un gesto così insolito che non riesco a ricambiare, per poi lasciarmi andare e sistemarmi una ciocca di capelli dietro l'orecchio; << Come è andata oggi a scuola?>>, chiede con un sorriso che va da un orecchio all'altro.

<< Ero a lavoro ...>>.

<< Come a lavoro? Credevo stessi a scuola tutto il giorno!>>.

<< No mamma ... Sono due anni che lavoro di pomeriggio. Qualcuno dovrà pur pagare le bollette...>>.

I suoi occhi s'incupiscono per un attimo attutendo il colpo per poi tornare a sorridere raggiante. Ma che cavolo sta succedendo? Non l'ho mai vista così! La riconosco appena...

<< Vieni cara! Ti presento Ivan ... >>.

....

Spalanco gli occhi non appena sento qualcosa vibrare sul mio stomaco.

E' il mio cellulare! Ieri notte devo essere crollata dopo aver parlato al telefono con Linda per ore.

Guardo lo schermo ed è Harry; << Sì...?>>.

<< Ossignore Cory! Ma che sonno pesante hai?! Ho dimenticato le chiavi! Per favore, vieni ad aprire la porta! >>.

Mi alzo dal letto strofinandomi gli occhi ancora assonnati e vado ad aprirgli così come sono; in mutande e maglietta.

I Dare You - ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora