Number.

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"Ciao Carly" disse la bionda, spostandosi con timidezza una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Perché la troietta di Michael é in casa mia?

"Emh ciao..." la salutai con disinvoltura, ma ci volle davvero tanto per trattenere la marea che si stava manifestando all'interno dei miei occhi.

Mi sentivo così male. Il primo problema che occupava la mia mente, era davanti a me, con tanto di capelli biondi e vestiti firmati.

"É una tua amica tesoro?" a differenza mia, mia madre era estasiata dalla sua figura ben curata, trattenendo quel suo ampio sorriso ben stampato sulle labbra.

"No mamma, non lo é" vidi i suoi occhi spengersi, diventarono un pó cupi dopo le mie parole, così giro i tacchi e tornó in cucina.

"Posso parlarti?"

"No, grazie. Quella é la porta" la superai e, con tutta la cattiveria che avevo in corpo, le aprii la porta, facendole segno di uscire.

Puntualmente lei la richiuse, guardandomi negli occhi, "lo faró lo stesso, che tu lo voglia o no" si sedette sul divano e, dopo aver posato la borsa, rivolse nuovamente l'attenzione verso di me, "devi sapere alcune cose.."

"Tipo il tuo nome?"

"Divertente, ma no. Devi sapere alcune cose su Michael"

"Non voglio parl..." come al solito non finii in tempo la frase che subito lei mi interruppe.

"Zitta, parlo io!" sbottó subito dopo, sobbalzando leggermente sul divano.

Che modi!

"Devi sapere che, io e Michael non stiamo insieme, in realtà siamo cugini, di secondo grado per l'esattezza"

"I cugini di secondo grado non scopano" le rivolsi un'espressione infastidita, incrociando i suoi piccoli occhi azzurri.

"Non lo abbiamo fatto. Tuo fratello Ty ha parlato molto di te prima che arrivassi al campeggio e, Michael é rimasto infatuato dal tuo personaggio, perció mi ha chiesto di farti ingelosire in un qualche modo, facendo finta di essere la sua ragazza.

Ma,effettivamente, la situazione ci é sfuggita di mano. Tu sei andata via e, Michael... bhe.. non é Michael"

Infatuato? Quindi, gli piaccio?

"Avrebbe potuto salutarmi" dissi, stringendomi nella calda felpa nera che, a distanza di giorni, aveva ancora il profumo di Michael e di quella serata al lago.

"Non volevi vederlo..." ribatté lei, guardandosi le dita piene di gioelli costosi che in effetti, un pochino invidiavo.

"Non importa." le dissi io, asciugando velocemente quella piccola lacrima che bagnó la mia guancia.

Mi manca, mi manca, mi manca.

Mi sorrise dolcemente, per poi iniziare a frugare nella sua borsetta rossa dove, dopo un bel pochino, estrasse un foglietto di carta "Tieni" disse poi, porgendomelo.

Lo rigirai tra le mani, cercando di capire cosa poteva esserci scritto all'interno,"Cos'é?"

"Il numero di Michael, quando ti manca, chiama qui" improvvisamente un piccolo sorriso si formó sulle mie labbra sottili quando in quel misero pezzo di carta, scorsi tanti piccoli numeri appartenenti a Michael.

Volevo abbracciarla, dirle grazie di tutto ma, ancora non riuscivo "Lui lo sà?" mi limitai a dire, guardandola negli occhi.

"No emh, lui non sà nemmeno della mia visita." disse, dando un'occhiata al suo piccolo orologio argentato, "cazzo, devo andare, tra poco c'é il pranzo. Emh Carly, spero non ti abbia disturbato"

"No io, scusami, grazie davvero.."

"Figurati, ora vado" si alzó frettolosamente dal divano, facendolo smuovere di poco, e si avvicinó alla porta.

"Aspetta, come ti chiami?" la fermai io, ricevendo una piccola risatina da parte sua.

"Clarissa, mi chiamo Clarissa" mi salutó nuovamente, per poi scomparire dietro la porta di casa mia.

-

"Caro diario,
Ho il numero di Michael.

Mi sto cagando sotto e, bho, Clarissa é una brava persona. Sto scrivendo parole scollegate, scusa, ma non riesco a stare calma.
Carly xx

Il suo numero era ancora digitato sulla tastiera, in attesa che il mio dito prema il tasto di chiamata.

"23:22"

"Okay, facciamolo" sospirai, premendo finalmente quel misero tasto verde.
La mia mano tremava, insieme al mio telefono che ancora squillava.

"Pronto?" la sua voce roca si manifestó dopo un pò, facendomi rabbrividire nel giro di pochissimi secondi.

Iniziai a piangere, non curante del fatto che, probabilmente, potesse sentirmi.

"Siete dei ragazzini, almeno abbiate le palle di rispondere e di fare uno scherzo decente invece di piangere come delle ragazzine!" sbottó Michael, mantenendo ancora la chiamata aperta.

"23:23"

"Sei il mio desiderio delle 11:11" dissi tutto d'un fiato, finendo così la nostra chiamata.

Ce l'ho fatta.

*spazio autrice*
I'm alive yaas.
Sorratemi molto ma in questa settimana non ho avuto tempo di aggiornare, davvero.

Ma ora ho aggiornato quindi, ceh, amatemi :3

HALOO
20 visualizzazioni
e
8 voti

La storia sta salendo molto di visualizzazioni e voti, grazie mille!!

a prestoo

-Giulss

Wrapped Around Your Finger ➵ m.cDove le storie prendono vita. Scoprilo ora