Un cucchiaio di verità

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JEM
-Jem,posso entrare?
-Certo,è la tua stanza. -dico continuando a guardare fuori dalla finestra. La verità è che non vedo l'ora di rivederla. Mi è molto estranea questa sensazione.
-Ciao.
-Ciao,Katie.
-Mi dispiace,Jem.
-Non parliamone più.
Lei sussurra "Okay" e mi si avvicina. Non so perché non riesco a staccare gli occhi da quella finestra,non so perché non ho il coraggio di guardarla.
-Vedo che stai meglio.
Annuisco.
-Potresti almeno guardarmi in faccia? -mi domanda spazientita.
Io mi giro e punto gli occhi nei suoi. Sono molto espressivi,in qualche modo capisco che in lei c'è qualcosa che non va. È stufata,arrabbiata,nervosa. All'improvviso mi rendo conto che voglio sapere perché sta così. Lo voglio davvero.
-Che cos'hai?
Katie fa una smorfia e mi scosta per aprire la finestra. Lascia che il sole le riscaldi la faccia,chiudendo gli occhi.
-Parliamo un po',va bene? -propongo perché voglio davvero conoscere la dotata che mi ha salvato,che mi ha addirittura chiesto scusa.
-Va bene.-sospira.
Mi faccio più avanti,mettendo la mano nel fascio di luce solare. È bello,somiglia a una...carezza.
-Sei una Rara. Ho una mezz'idea,ma qual'è il tuo dono,di preciso?
In cambio lei si gira e mi mostra il simbolo sullo zigomo destro. È formato da due piccoli triangoli,sembrano quasi due frecce che si attirano o si allontanano a seconda di come le si guarda. -Puoi attirare gli oggetti?
-Attirarli,allontanarli da me,spostarli in genere. Almeno è quello che mi dicono.
-Non riesci ad usare il tuo dono?- so che questo è un tasto dolente per un dotato. Togligli il dono e lo riduci ad un... umano.
-No. Riesco ad avvicinare solo gli oggetti più leggeri. E neanche mi riesce sempre. Probabilmente sono la prima Rara inutile nella storia.
Lo dice come se non avesse importanza ma le sue mani...è buffo scoprire quanto le mani dicano delle emozioni di una persona,quasi quanto gli occhi. In questo momento le mani di Katie si muovono nervose sul bordo del davanzale. Forse lei non se ne sta nemmeno accorgendo.
-Il dono si evolve più in fretta se si è motivati. Tu sei motivata?
-E tu che ne sai dei doni?
Ahia. -È...una storia lunga.
Katie mi guarda. -Scusami.
Le dico di non scusarsi,le avrei raccontato la mia storia prima o poi.
-Ti darò la risposta,prima o poi.
-Non puoi rovesciarmi addosso le mie parole.
E per la prima volta da due anni,rido. Katie si unisce a me. Rido fino alle lacrime perché è così bello ridere di nuovo! I muscoli,tesi negli ultimi tempi,si rilassano tutti e per la millionesima prima volta mi sento bene,mi sento vivo.
-Da quanto non ridevi,Jem?
-Da molto tempo.

Katie inizia a mostrarmi la sua stanza. Io le chiedo subito di quel coso rettangolare che ho notato l'altra sera.
-Questo?-dice indicandolo. -Non sai cos'è questo?
-È così ovvio?
-Forse lo è solo per me. Comunque è una tv.
-Non è divertente.
-Dico davvero! -ride. -Guarda.
Katie si posiziona di fronte a quel coso e ordina "Accenditi". Il rettangolo sul piccolo piedistallo si accende e subito sulla parete appare la proiezione di un canale di musica.
-Wow. -e tutto quello che riesco a dire. -Figo,eh?
-Come funziona?
-C'è un piccolo microchip dentro questo rettangolo con dentro più di 500 canali. Oltre a questo ci sono dei sensori in grado di percepire la voce perciò basta ordinare di accendere o cambiare,non c'è il telecomando. E be' la proiezione...è come ogni altra proiezione.
-Fantastico!
-Vuoi provare?
Sono stupito. -Io?
-Certo che sì,Occhi-Grigi! - dice alzando gli occhi al cielo.
Mi metto di fronte alla...tv e dico un po' incerto.
-Cambia. Canale 54.
L'ordine viene eseguito all'istante. Magnifico!
-Cambia,canale 3.
Subito compare un notiziario.
"Ed ora un avviso a tutti i cittadini. È vietato inoltrarsi nei boschi che delimitano i confini del nostro territorio. Pare che nascondano insidie pericolose,trappole messe forse da alcuni umani vagabondi. Naturalmente lo Stato sta prendendo provvedimenti,ma bisogna comunque stare in allerta. Gli umani posso essere molto pericolosi. Ma passiamo ad un'altra notiz..."
-Spegniti. -ordino piano per poi rimanere a fissare il muro.
-Jem -sussurra Katie. -È vero? Abitate nel bosco?
-No. Il bosco sarebbe un luogo molto più sicuro rispetto a dove ci tengono.
-E allora dove tengono quelli come te?
-Io non...non ne voglio parlare ora.
Capisco la sua curiosità,ma non ho proprio voglia di rivivere tutto mentre racconto. Non ora che iniziavo a sentirmi di nuovo vivo.
-Avvicinati,ti faccio vedere i libri.
Lo faccio,ringraziandola con il pensiero. Ci accovacciamo all'altezza del piccolo scaffale che sorregge la tv e lei mi fa vedere i suoi libri.
-"Lo Stato siamo noi","Dieci motivi per amare lo Stato","Storia dei Doni e loro evoluzioni"...questi sono i tuoi libri?-domando perplesso.
-Sì.-risponde lei cauta.
-Non esistono altri libri?
-Uhm...dovrebbero?
Spalanco gli occhi. -Ecco come vi tengono ignoranti;vi tolgono l'unico mezzo per non rimanere tali!
-Non capisco.
-Tu non conosci Shakespeare,Milton,Dickens...- mi rendo conto che non li conosce. -Hai mai sentito parlare della Grande Guerra?
-No...
-Come credi che lo Stato riesca a mantenere tutti i cittadini ignoranti? Togliendo loro i libri,i veri libri. Questi che hai tu sono libri scritti dallo Stato,non quelli veri che hanno aperto gli occhi alla gente.
-Non siamo del tutto ignoranti,abbiamo una tecnologia molto avanzata. -Katie si ferma e spalanca gli occhi. -Sì che lo siamo! Andiamo avanti senza una base solida alle spalle e per questo non possiamo far altro che affidarci completamente alla guida dello Stato! Andiamo avanti senza un passato!
Non riesco a crederci. L'ha capito. È la prima dotata che ho conosciuto ad averlo capito! Mio Dio,ha capito,ha capito...
-Non sai che gioia sentirti dire queste cose! -esclamo e sto per abbracciarla quando mi ricordo del mio corpo. Mi ritraggo,irrigidendomi.
-Come fai a sapere dell'esistenza di questi libri veri?
Sospiro guardandola. -Non eravamo controllati come voi. Eravamo più liberi fino a due anni fa. Mia...io ho avuto la fortuna di possederne un po' e di leggerli. Credo di essere stato punito per questo.
Lei mi guarda inorridita. Non credo si aspettasse questa rivelazione. Non credo che si aspettasse qualcosa in particolare,punto. Ma la verità non è mai facile da accettare. È questo non è che l'inizio.

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