I TDS

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JEM
-Bene. Dimmi ciò che sai sul mio dono.
-Buongiorno anche a te. -brontolo tirandomi le coperte sulla testa. -Sai,dovresti smetterla di entrare quando vuoi così,senza bussare.
Il suono della sua risata mi arriva attutito.
-E dai Occhi-Grigi! Alzati e aiutami ad allenarmi.
Mi scosta le coperte di dosso inondandomi il corpo con i suoi lunghi capelli color cioccolato.
-E va bene.-sbuffo anche se non riesco a sembrare davvero infastidito. In verità sono contento che sia venuta a trovarmi.
Mi metto seduto e la guardo e d'un tratto provo l'istinto di abbracciarla,di sentirla contro di me come ieri. Ma mi trattengo:che diamine mi prende?
Quando entriamo in cucina i genitori di Katie sono già seduti intorno al tavolo. È già da un po' che mangio a tavola con loro ma non riesco ancora ad abituarmici:nel centro era già tanto che si mangiava,figuriamoci stare pure seduti ad un tavolo.
Prendiamo posto mentre i suoi genitori ci salutano.
-Dormito bene,Jem?
-Sì signora Connor,grazie.
-Ellen,Jem,Ellen.
Sorrido imbarazzato. Non riesco a chiamarla Ellen.
La colazione procede tranquilla,il padre di Katie ci informa sulle nuove scoperte dell'ospedale:pare che ci sia un allungamento di vita per i dotati più importanti. Manca solo che diventino immortali così da poterci torturare per l'eternità. So che è sbagliato pensare questo adesso,ma non tutti i dotati sono come i Connor. Ergo,sono libero di farlo.
Freno i miei pensieri. Ma che mi prende? Come diamine sto ragionando? Come un umano. Basta!
-Stai bene?- mi domanda Katie guardandomi preoccupata.
-Sono solo...molto confuso.-non aggiungo altro. Che senso ha dirle che sto combattendo una battaglia contro me stesso da quando hanno ucciso mia madre,che sono costantemente in contrasto con i miei stessi pensieri dal momento che avevo catalogato tutti i dotati come esempi viventi di crudeltà e poi sono spuntati loro,che stanno rischiando la pelle per proteggermi? Non credo che comprenderebbe,che capirebbe una persona problematica come me. O forse sì,ma sono io che non sono pronto a spiegarglielo. Smettila!
La signora Connor mi sta guardando e d'un tratto mi viene in mente che lei legge nel pensiero. Vorrei essere inghiottito dal terreno per la vergogna.
Katie si alza per andare a vestirsi.
-Non hai ancora chiesto qual è il dono mio e di mio marito,Jem.- mi dice Ellen.
-Ehm...tu leggi nel pensiero?
Preparati,mi dico mentalmente.
Lei mi sorride gentilmente. -Sì. Ma con i membri della mia famiglia non lo faccio,leggere nel pensiero è come invadere la loro privacy. All'inizio con te l'ho fatto,lo devo ammettere,per curiosità. Non sapevo nulla di te.
Annuisco aspettando che continui.
-Ma non ho più invaso la tua privacy. Poco fa stavo solo cercando di capire le tue emozioni guardandoti,ma non ti ho letto nella mente.
Annuisco di nuovo. Dovrei essere sollevato ma la verità è che la storia della lettura del pensiero e il 'stavo cercando di capire le tue emozioni guardandoti' mi suonano un po' sinistre. Un altro dotato mi aveva detto lo stesso;e poi mi ha gettato nel centro.
-Mio marito ha il dono di memorizzare tutto. Non è molto,ma gli torna utile nel suo lavoro con tutti i risultati degli esperimenti da ricordare.

*

-Bene,iniziamo.
-Cosa ti devo dire?Ne so quanto te,sui doni.
-Oh.- dice Katie. -Cioè,io sono in grado solo di attirare gli oggetti?
-Solo di attirare gli oggetti? Il tuo è uno dei TDS!
-TDS?
-Tre Doni Speciali.
-Sui libri c'è scritto solo che ci sono alcuni doni più importanti di altri. E basta. Non c'è alcun accenno ai TDS.
Cerco di ricordare,di riflettere. Deve esserci un motivo...so di saperlo solo che non riesco a tirarlo fuori dalla mente.
-Jem,quali sono gli altri due doni?
-Non ne ho idea.
-Quanti sono i Rari?
-Immagino uno per ogni dono.
-Credi che ci siano altri Rari in città?
-Ne dubito.- mi alzo in piedi misurando la camera di Katie a grandi falcate. -Che doni hanno gli altri che si allenano con te?
-Uhm...supervelocità,supervista,lettura del pensiero,previsione del futuro anche se imminente,qualcuno riesce a mandare scosse elettriche con la mano,a congelare qualsiasi oggetto e poi c'è Erik che riesce a padroneggiare il fuoco con il movimento delle dita.
-Tutti doni interessanti ma non particolarmente fondamentali.-osservo ad alta voce fermandomi per esaminare la finestra.
-Che vuoi dire?
-Lo Stato sta cercando qualcosa. E per farlo ha bisogno dei Rari. Il problema sta...nel riunirli.
Katie rimane in silenzio a lungo. Mi giro a guardarle il viso sconvolto e d'un tratto so a cosa sta pensando:se fin'ora aveva avuto anche una sola,minima speranza di riuscire a non entrare nell'Esercito Ufficiale per non essere sotto la diretta sorveglianza dello Stato,questa speranza è morta. Lei dovrà farlo.
Mi siedo vicino a lei,per terra con la schiena appoggiata all'armadio. Lei apre la bocca ma io la interrompo:
-Lo so.
E lo so davvero. So come si sente e vorrei fare qualsiasi cosa per aiutarla,ma sono solo un semplice umano.
-Bene,ora io attiro gli oggetti.
-Eh?
-Le possibilità sono due:se non riesco ad usare il dono verrò fatta fuori dallo Stato,se riesco ad usarlo entrerò nell'Esercito. In un modo o nell'altro lo Stato avrà sempre il ruolo di protagonista nella mia vita,tanto vale cercare di attaccarlo dall'interno.
-Katherine-la chiamo cautamente-cosa hai intenzione di fare una volta entrata nell'Esercito?
Lei sembra presa dallo sconforto.
-Non so,distruggere qualche progetto importante,impedire delle guerre...
Scoppio a ridere. Lei mi guarda offesa ma io continuo la mia risata priva di allegria. -E tu credi che riuscirai a fare tutto questo da sola? Fino a ieri dicevi di non essere altro che 'una mocciosa di 17 anni',niente in confronto al potere che lo Stato possiede. La tua è un'idea suicida.
-Non possono uccidermi! Non se lo Stato vuole riunire i tre Rari!
-Katherine,lo Stato uccide sempre chi tenta di ribellarsi. Al massimo potrà tenerti sotto controllo e torturarti ogni volta che rifiuterai di collaborare,ma preferiresti morire.

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