Sotto attacco

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KATIE
Inda Stewart,Jeremy Core,Paula Addinson,Christian Holes oltre ad Alma Patterson continuano ad essere ammalati. I medici stanno cercando una cura ma si tratta di malattie difficili da combattere. È più che mai proibito inoltrarsi nel bosco;ricordiamo ai dotati che l'Immunità dalle Malattie Umanamente Trasmissibili protegge solo ed esclusivamente la città,non il bosco. Il governo è fiducioso nella vostra capacità di comprensione e collaborazione;siate pazienti,il problema dell'IMUT non è grave e verrà risolto a breve. Senza lo Stato,i dotati non esistono.
-Sì,certo.- sbuffo ordinando alla tv di spegnersi.
Senza lo Stato,i dotati non esistono. Penso che il messaggio sia chiaro,no? È la prima cosa che impariamo sullo Stato. Allora perché ci tengono -o ci tiene o chi diavolo è a capo di tutto-a ripetercelo? Temono qualche ribellione per caso?
Il problema dell'IMUT non è grave. Lo è di più. Stiamo parlando di una crepa,dannazione. Una crepa che se continua a diventare più profonda,e lo sta diventando infatti,arriverà a distruggere l'IMUT. E sarà il caos. Non mi pare sia una cosa di minima importanza. Quanto può essere bugiardo lo Stato? Non dice nulla riguardo la crepa,nulla sull'umano ammazzato,nulla.
-Bugiardo!-mi ritrovo ad urlare arrabbiata.
-Katie!-dice mia madre aprendo la porta della mia camera per venirmi incontro. -Che è successo?-guarda il casino che ho combinato attirando tutte le cose possibili.
Non dico niente me ne sto in piedi con le mani lungo i fianchi.
-Devi calmarti,tesoro.
Mi rimonta di nuovo la rabbia nel corpo. Il giorno successivo alla nottata mia e di Jem nel bosco,la città non faceva che parlare dei due intrusi che hanno cercato di entrare nell'ospedale. Le foto mostravano due figure che correvano circondate da vetri rotti e proiettili inficcati nei muri. Non sono riusciti a identificare le persone ma io so che non è così. È impossibile che lo Stato,che riesce a tenere sotto controllo 4589 dotati,non riesca o si lasci sfuggire l'identificazione dei due "intrusi". Impossibile,lo ha fatto. Allora perché aspetta? Perché non fa nulla? È quest'attesa che mi sta uccidendo. Comprendo benissimo Jem. So come ci si sente ad avere paura che in ogni singolo momento possano venirti a prendere. Sono diventata nervosa,scontrosa,il mio autocontrollo sta svanendo,il dono sempre più indomabile. Non mi riconosco più.
-Devi cercare di controllarti. Stai ricevendo un po' troppe attenzioni dallo Stato-mi dice mia madre strofinandomi la schiena.
Mi abbandono contro il suo corpo.
-Ho paura,mamma.
La sento sospirare e attirarmi contro di sè. Amo stare tra le sue braccia,amo il fatto che mi basta esporle i miei problemi per vederli in maniera più chiara,amo il fatto che lei cerchi sempre una soluzione a tutto.
-Troveremo un modo per distogliere i sospetti da te.-dice confermando i miei pensieri.
-Come?
-Che ne dici se inizi a comportarti più da dotata ingenua?
-Che cosa fa una dotata ingenua?-sorrido contro la sua spalla.
-Be' per prima cosa non se ne va a zonzo nel bosco.
Il mio sorriso si allarga mentre lei mi accarezza i capelli.
-Ti voglio bene,mamma.
-Ti voglio bene anch'io,Katherine.

JEM
Sento gli occhi inumidirsi. Che diamine,non piangere,mi dico mentre me ne torno nel salotto. È solo che lo scambio di affetto tra Katie e sua madre mi ha ricordato quello tra me e mia madre. Mi manca terribilmente tanto,e so che è egoistico pensarlo ma vorrei essere nel posto di Katie,ora. Mi accascio sul divano mentre il mio cervello porta a galla ricordi di mia madre. Non ricordo di averla vista arrendersi,nonostante le difficoltà causate dalla scomparsa di mio padre. Era una donna meravigliosa,dal sorriso caldo e accogliente messo in evidenza da due grandi fossette. Era il porto sicuro in cui mi rifugiavo quando avevo paura. Era il mio faro dalla luce sempre accesa. Fino a quando l'Esercito non ha spento quella luce;e a me non è rimasto che il buio con tutti i suoi incubi.
Vengo svegliato dal tocco leggero di Katie che mi sposta i capelli dalla fronte. Non ricordo di essermi addormentato.
Quando si accorge che sono sveglio toglie subito la mano.
-Non smettere.-praticamente la supplico,gli occhi ancora chiusi.
Lei riporta la mano sui miei capelli e inizia a passarci le dita. Un'emozione a me sconosciuta si impadronisce del mio corpo,ed è così grande e improvvisa che ne sono spaventato. Ma è un'emozione dannatamente meravigliosa.
Quando apro gli occhi la trovo a sorridermi. È così bella...
-Stai meglio?-le chiedo cercando di tenere a bada le emozioni. Da quand'è che sono così emotivo quando la guardo?
-Sì,per ora.
-Che cosa facciamo ora?
-Aspettiamo. Diamo nell'occhio il meno possibile.
Annuisco anche se dubito che riusciremo a farlo.
-Penso che dovrei andare a parlare con la signora Patterson,si è svegliata.
-Hai appena detto che non dobbiamo dare nell'occhio.
-Davvero?-sorride debolmente.-E che voglio sapere cosa ci faceva vicino al lago,di notte.
-Anch'io. Ma dovrò accontentarmi di aspettare qui,le misure di sicurezza mi sgameranno-sospiro raddrizzandomi e mettendomi seduto. -Quando ci vai?
-Stasera,mi incontro con Erik e gli...altri.
Un sentimento strano di diffonde in me quando sento nominare Erik. Che diamine mi succede? Torno a guardarla cercando di rallentare il respiro.
-Sicura di stare bene?
Ha delle occhiaie scure intorno agli occhi e so che è stressata. Lo siamo tutti qui dentro forse perché facciamo parte dei pochi che sanno della crepa. Non credo che i medici avessero il diritto di parlare con i propri familiari del problema dell'IMUT,ma il signor Connor l'ha fatto e sinceramente sono un po' preoccupato per lui.
-Sì.-mi sussurra lei in risposta.
Non so cosa mi prende ma la attiro a me e le do' un bacio sulla fronte,incapace di trattenermi.

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