Capitolo 12.

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Vado in camera di mia mamma e la trovo sveglia

."Ciao Mamma, senti ti devo dire una cosa. Domani parto per due giorni, vado a Roma con Sascha, è il mio ragazzo."

 "Ah, okay. Mi piace quel ragazzo; si vede che ti ama, da come ti abbracciava in ospedale. Io me lo terrei stretto. Non ce ne sono così in giro di questi tempi." 

"Mamma, ci credi al colpo di fulmine?"

"Si e no amore, dipende un po' dalla persona. Però sono dell'idea che una persona si innamora non solo dell'aspetto fisico e del carattere, ma sopratutto dei difetti e delle piccole cose..."

 Suona il campanello e vado ad aprire. È papà e lo abbraccio forte. Dietro di lui vedo Sascha, e per istinto lo bacio, scordandomi che mio padre non sa che stiamo assieme.Ora dovrò dirlo a mio padre, non so come la potrebbe prendere... chiudo la porta e annuncio:

 "Papà, lui è Sascha e stiamo insieme." 

Lo squadra un po' e poi fa una faccia poco convinta. Poi tende la mano,e Sascha la afferra e si scambino una vigorosa stretta di mano.

"Piacere, Marco"

"Altrettanto, Sascha."

"Ma Sascha non è un nome da femmina? Non è che sei trans?"

Sbianco e spalanco gli occhi. Non credevo potesse dire una cosa così mio padre. 

"Papà! E' un nome anche da maschio. E non è un trans."

"Mh. Nome particolare, però mi piace."

dice facendo un cenno con la testa verso Sascha.Entriamo e prendo la valigia a Sascha, per posarla in camera. Lui mi segue e una volta entrati chiude la porta. 

"Non piaccio ai tuoi genitori, in particolare tuo padre."

 dice lasciandosi cadere sul letto.

 "Ma no, non è vero. Mio padre ha fatto così con tutti."

"Tutti chi!? Mi stai dicendo che hai avuto altri fidanzati?Quanti!?"

"Uno, e io intendevo che ha fatto così con tutte le persone nuove che conosce! Non essere geloso cucciolo"

Fa una faccina da bimbo di tre anni arrabbiato

"E comunque non gli piaccio."

"Ma no fidati, deve solo prendere atto che ho un ragazzo."

 "Sì invece! Non hai visto come mi ha squadrato?" 

"Lo ha fatto persino con il gatto, non ti preoccupare; vedrai che andrà tutto per il meglio."

La serata passa veloce e andiamo a dormire presto.
La mattina la sveglia suona alle 5, e io fatico non poco ad alzarmi.
Vado a fare colazione, poi torno in camera per vestirmi. Mentre sono in mutande davanti all' armadio sento sue mani poggiarsi sui miei fianchi. 

"Buongiorno "

 mi sussurra sul collo Sascha. 



Periscope | Sascha BurciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora