Quella figura continua ad avvicinarsi e si, è Sara.
Quando è abbastanza vicina da vederle la faccia faccio appello a tutte le mie forze per restare seduta e non correrle incontro. La sua faccia è sempre quella: occhi azzurri di nonna, capelli nuovamente biondi e non più rosa.
Mi sorride con quei suoi denti bianchissimi che mi sono mancati così tanto. Lei mi è mancata. Cammina sicura sui quei tacchi, ed è vestita come se fosse uscita da un quartiere altalocato di una città altalocata Americana."Ciao" si sente l'accento inglese, molto probabilmente ho ragione.
"Ehi ciao"
Sorrido e mi alzo non sapendo bene se porgerle la mano come mi è venuto in automatico fare, o abbracciarla. Non sapendo che fare mi siedo di nuovo. Mi soffermo sull' uomo accanto a lei: il classico ragazzo per bene uscito dal college con il massimo dei voti."Piacere, Matt. Il marito di tua sorella." sono sorpresa, non credevo sapesse l'italiano.
"Francesca" gli stringo la mano.
"Sascha, il ragazzo di Francesca" si presenta Sascha.
"Allora, ho un sacco di cose da raccontarti! Ho una casa molto bella a New York, sono sposat..."
"Frena. Prima di tutto mi devi spiegare perché te ne sei andata."
"Io... in quel periodo non sopportavo nessuno, ero depressa. Così ho messo da parte i soldi e ho preso il primo volo per New York. Lì avevo una conoscenza, così mi sono ambientata perfettamente, e quando ho capito che ho fatto una cazzata non ho avuto il coraggio di tornare indietro. Ora ho una vita là, sono sposata, ho un lavoro, una casa, non mi manca nulla. Se non la mia famiglia. In questo ultimo periodo sentivo molto di più la vostra mancanza. Così ho deciso di venire in Italia."
Le lacrime mi corrono giù per le guance. Le asciugo con il dorso della mano."Okay. Però devi sapere che sopratutto mamma e papà hanno avuto dei problemi quando te ne sei andata. Non puoi spuntare ed andare da loro come se nulla fosse. Devi almeno prima farti sentire; senza dire loro che sei in Italia. A proposito, sono felice che tu ti ricordi l'Italiano."
Appoggio la schiena sulla sedia e appoggio le mani sulla pancia.
"Va bene. Ora posso raccontarti della mia vita?"
"Vai"
"Mi sono trasferita in un quartiere dei bassi fondi, mi sono trovata un lavoro e ho iniziato a mettere via soldi. Quando ne ho avuti abbastanza mi sono pagata un semestre al college. Lì ho conosciuto Matt, che ha vissuto per un po' in Italia."
Ora si spiega perchè sappia l'Italiano. Si gira a guardarlo sorridendo, devono essere proprio innamorati
"Siamo usciti un po' insieme e dopo due anni abbiamo deciso di andare a convivere. Solo allora ho scoperto che lui in realtà non era quello che voleva farmi credere."
"Non le ho detto che ho molti soldi perchè temevo s'innamorasse di me solo perchè sono ricco, o facesse finta di amarmi." continua Matt
"Siamo andati a convivere e dopo due anni ancora ci siamo sposati."
Sascha mi prende la mano sotto il tavolino e me la stringe.
"E' una bellissima storia, davvero. Si vede che siete molto innamorati. Io e Sascha beh, non ci conosciamo da poi così tanto. Ma è come se lo fosse. "
"Che ne dite di andare a fare shopping?" propone Sara.
"Okay! Ma devo passare da casa a prendere i miei soldi."
"Non se ne parla. Pago io."
"No Sara, sul serio vado a casa a prendere i miei soldi."
"No, Francesca. Pago. Io."
"Come vuoi."
Ci alziamo tutti e Sascha mi prende per mano.
Andiamo nel centro commerciale più vicino, entriamo in quasi tutti i negozi. Tralasciando i due per bambini. Ci sediamo in un bar all'interno del centro commerciale e prendiamo un caffè.
"Io... voglio comprare una cosa." dice Sara alzandosi.
Poi prende la sua borsa ed esce da quel piccolo bar.
"Sai Matt, non ho dubbi che voi due siate innamorati e tutta quella roba lì. Però qualunque cosa succeda devi trattarla non bene, di più."
"E' la mia regina."
"Puoi chiamarla regina,principessa, cucciola e tutti soprannomi sdolcinati che vuoi; ma devi trattarla bene. Intesi?"
"Certo."
Sara entra dalla porta del bar con due sacchettoni dei due negozi per bambini. Matt la guarda stupito
"Non sono per me" dice Sara rivolta verso Matt.
Me li porge ed io la guardo non capendo bene come abbia fatto a capirlo. Sì okay è vero che sono sempre stata uno stecchino e ho avuto sempre la pancia piatta ma non credevo la pancia si vedesse così tanto.
"Dai aprili!"
"Come hai fatto?"
"A fare cosa?"
"A capirlo." Sascha mi prende la mano sotto il tavolo ed io la stringo.
"Beh, guarda che si vede! Non lo prendere come un insulto...Secondo me sono due"
"Già, è proprio così. Sono due gemelli."
"Vedi? Avevo ragione!"
Sorrido e prendo i sacchetti che mi sta porgendo. Uno è più pesante dell'alteo. Li apro e dentro quello più leggero ci sono una tutina gialla pastello e un pacchetto di ciucci con delle stelline. In quello più pesante c'è una scatola di una culla. Ho il magone in gola e sono veramente sorpresa. Ma non solo dai regali ma da tutto questo. Lei che torna ed è felice...
Uno dei momenti più belli della mia vita.