Capitolo 11.

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Vado e da lei e la abbraccio con tutta la forza che mi è rimasta. Poi esco e chiamo un' infermiera, e l'avviso che mamma si è svegliata.

***

Le hanno fatto vari controlli e ci hanno mandati a casa, ora siamo a casa mia e Sascha sta aiutando mia mamma a mettersi a letto, mentre io le preparo una tisana. I dottori le hanno detto di stare a letto a riposo, e per lei è stato un duro colpo perchè è sempre stata abituata a fare un sacco di cose e non stare mai ferma, e proprio per questo ha avuto un calo di zuccheri quando è svenuta. Le porto la tisana, ma lei sta dormendo. Sascha non è più lì, credo che sia andato in bagno. Poso la tazza sul comodino e vado verso il bagno. Passando davanti a camera mia sento una voce che sussurra. Mi blocco e ascolto.

 "No, glielo devo ancora dire. Si, okay. Beh,non so se vuole. Devo andare, ciao." 

Cosa significa? Continuo a camminare e mentre sono davanti alla porta Sascha mi prende per il braccio e mi fa entrare in camera, socchiudendo poi la porta. 

"Siediti, ti devo chiedere una cosa."

 Inizio a preoccuparmi seriamente. 

"Senti, io domani devo partire, lo so che ti ho avvista troppo tardi e che avresti voluto saperlo prima, scusami"

 dice tutto d'un fiato. 

"Per dove?"

 "Per il Romics, però ho pensato che potresti venire con me, ci sarà anche la Marina, potreste fare amicizia..."

 "SI!" 

"Shh non urlare, sveglierai tua mamma!" 

"Ops"

 "Quindi va bene se vieni con noi?"

 "Assolutamente si!"

 "Fai la borsa così vieni da me sta sera che domani mattina presto partiamo." 

Molto all'ultimo secondo. 

"Sascha non mi pare il caso,mia mamma sta male.Per lo meno fammi stare qui sta notte." E poi io ho il letto più grande; ci si sta comodi... Okay la smetto di pensare a cose sconce.

 "Okay, allora vado a casa a prendere la mia roba, ci vediamo fra un po' piccola."

Quando esce di casa mi siedo sul letto e penso a quando ci siamo conosciuti. Lascio vagare la mia mente fra pensieri e progetti campati in aria, cose che molto probabilmente non accadranno mai.


Periscope | Sascha BurciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora