Capitolo 23.

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Io credevo... no non può essere.
Mi sento mancare il sangue alla faccia e mi volto verso la dottoressa.
Mi sorride come se per lei fosse la cosa più normale del mondo; e non posso darle poi tutti i torti. Lei è abituata.
Credo che in questo momento dovrei essere felice ma non riesco a fare altro che passare lo sguardo dallo schermo, alla dottoressa, a Sascha che anche lui è un po' disorientato. Mia mamma sorride e sembra essere la più felice qui dentro. Voglio dire, io sono felice ugualmente ma non me lo aspettavo. Non è una cosa così scontata in effetti. È vero che ci siamo ripresi dalla crisi che abbiamo avuto ma sarà comunque un duro colpo per le mie finanze. Avevo un conto in banca per la mia futura famiglia è vero... non so più cosa fare.
Ovviamente due bambini sono più "costosi" e impegnativi ma anche il doppio delle gioie.

Quei due corpicini sullo schermo, così... così... piccoli.

Guardo Sascha e sta piangendo, mia mamma idem. Non posso negare di star piangendo pure io è vero. Sapere che diventerò mamma è già emozionante di suo, poi scoprire di esserlo di due gemelli lo è ancora di piú.

[...]

"Sai amore, potremmo prendere in considerazione l'idea di andare a vivere insieme. In una casa tutta nostra e per i nostri due bimbi."

A questa semi richiesta sono rimasta stupita, non credevo fosse così intenzionato a stare con me per un lungo lasso di tempo.

"Certo che potremmo! Mi ci vedo ad arredare la camera dei bambini!"

"Comunque,oggi è il tuo compleanno! Ti prendo il regalo!"

mi alzo dal divano felice come non mai e vado verso camera mia e prendo dall'armadio la scatola nascosta sotto i vestiti. Torno in salotto e a Sascha brillano gli occhi.

Scarta il regalo e scoppia a ridere quando vede le due pantofole a forma di papera.

"PAPEREE!" grida mentre mi solleva.

Ci buttiamo sul divano e cominciamo a baciarci dolcemente.

[...]

Suona la sveglia e come ogni giorno mi giro dall'altro invece che spegnerla. Facendo così do la schiena a Sascha, che mi accarezza i fianchi.

"Attento a non arraparti troppo, pulcino."

Ride e si alza, fermandosi davanti alla finestra.

Mi alzo e guardo il cellulare: ho un messaggio da un numero sconosciuto.

Apro la chat su Whastapp e guardo la foto profilo. C'è una donna bellissima con un uomo, che credo sia suo marito da come si guardano.

Guardo il messaggio che avevo tralasciato prima.

"Ciao Francy, sono Sara. Non dire di questo alla mamma, ti spiegherò tutto.

tua, S."

Mi siedo di nuovo sul letto, non ci posso credere. Dopo tutti questi anni si fa sentire? Direi che era l'ora. Non la credevamo morta solo perchè dopo che è scappata di casa ha mandato una lettera con scritto che stava bene e di non sprecarsi a cercarla. I miei genitori hanno chiesto a tutte le forze dell'ordine ma non c'è stato verso che loro la cercassero anche fuori dall'Italia. Sono stata male per anni, i miei genitori hanno sofferto a tal punto che sono caduti in depressione. Sascha si accorge che qualcosa non va e corre da me, alzandomi la testa rigata dalle lacrime di rabbia. Prende il cellulare e legge il messaggio; chiedendomi poi chi sia. Io sento tutto ovattato e non rispondo.




Periscope | Sascha BurciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora