Facciamo le valigie e andiamo in stazione. Ci salutiamo tutti e io abbraccio tutti, ma Giuseppe mi trattiene un po'di più e mi dice nell'orecchio
"So che non abbiamo mai parlato molto ma se hai bisogno scrivimi. Conosco bene Sascha."
"Grazie"
mi stacco e prendo per mano Sascha e saliamo sul treno. Sascha si mette ad editare i suoi video e io guardo dal finestrino e mi accarezzo la pancia. Chissà se sarà maschio o femmina, come la/lo chiameremo... Chissà se sentendosi raccontare come ci siamo conosciuti io e suo padre rimarrà incantata/o. Non può che crearmisi un sorriso al pensiero di scoprire se sarà maschio o femmina... E quando sarà fidanzato/a?
"Sarà bellissimo come te"
mi dice Sascha.
"O bellissima" aggiungo.
"Vuoi che sia maschio?"
"Sinceramente no, sarebbe la mia principessa. Però è indefferente; se sarà maschio sarà un piccolo sclerato come me."
Si allunga e mi mette la mano dietro il collo e mi lascia un dolce bacio.
"Ti amo" sussurra sulle mie labbra.
Torna ad editare ma tiene una mano sulla mia pancia. È così tenero! Ogni volta che dimostra di tenere a me è come fosse la prima, sento ancora le farfalle nello stomaco. Mi addormento per il resto del viaggio e quando mi sveglio Sascha sta tirando giù le valigie dalla griglia sopra i sedili.
"Buongiorno amore, la prossima fermata dobbiamo scendere."
mi stropiccio gli occhi e mi alzo dal sedile. Di stare seduta tutto questo tempo mi si è appiattito il sedere. Il treno inizia a frenare e io prendo la maniglia della valigia e vado verso la porta del treno. Scendo e mi volto ad aspettare Sascha. Scende subito dietro di me e mi prende per mano. Ci avviamo verso l'uscita della stazione e ci sediamo su una panchina nel parco difronte alla stazione.
"Saschy, ora però dovremmo dirlo ai nostri genitori..."
"Con mia mamma non c'è problema, più che altro ho paura per i tuoi, ma sopratutto tuo padre amore, non credo di andargli a genio."
"Eh lo so, vedrai che però andrà tutto bene."
"Senti andiamo a cena dai miei, tanto è quasi ora almeno glielo diremo."
"Dai okay,chiamo mia mamma e la avviso."
Sascha prende il suo cellulare e chiama sua mamma mentre io chiamo la mia:
"Pronto mamma?"
"Amore ciao!"
"Senti mamma può venire a cena Sascha?"
"Sì certo, è uno di famiglia."
Sorrido al suono di quelle parole, così la ringrazio e chiudo la chiamata.
"Andiamo così arriviamo con calma a casa dei miei."
mi alzo tenendogli la mano. Si alza e invece che seguirmi resta fermo tirandomi a sè. Mi appoggia le mani sulla schiena in un dolce abbraccio
"Ancora non ci credo che diventeremo genitori, ti amo così tanto Francesca... "
"Anche io Saschy"
Mi lascia andare e prende la sua valigia, e poi ci dirigiamo verso la stazione dei bus. Prendiamo il bus che ci lascia sotto casa mia, e quando scendiamo si è già fatto buio. Prendo le chiavi nella mia borsa e apro il portone. Sto per salire le scale quando Sascha mi chiama e apre la porta dell'ascensore.
"Lo so che sono solo tre piani di scale, però già ti affatichi per nulla, adesso arrivi su che sei morta."
Entro in ascensore controvoglia e schiaccio 3 sulla pulsantiera dorata dell'ascensore perchè in fondo so che ha ragione.