Capitolo 17.

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Facciamo le valigie e andiamo in stazione. Ci salutiamo tutti e io abbraccio tutti, ma Giuseppe mi trattiene un po'di più e mi dice nell'orecchio 

"So che non abbiamo mai parlato molto ma se hai bisogno scrivimi. Conosco bene Sascha." 

"Grazie" 

mi stacco e prendo per mano Sascha e saliamo sul treno. Sascha si mette ad editare i suoi video e io guardo dal finestrino e mi accarezzo la pancia. Chissà se sarà maschio o femmina, come la/lo chiameremo... Chissà se sentendosi raccontare come ci siamo conosciuti io e suo padre rimarrà incantata/o. Non può che crearmisi un sorriso al pensiero di scoprire se sarà maschio o femmina... E quando sarà fidanzato/a? 

"Sarà bellissimo come te"

 mi dice Sascha. 

"O bellissima" aggiungo. 

"Vuoi che sia maschio?" 

 "Sinceramente no, sarebbe la mia principessa. Però è indefferente; se sarà maschio sarà un piccolo sclerato come me."

 Si allunga e mi mette la mano dietro il collo e mi lascia un dolce bacio.

 "Ti amo" sussurra sulle mie labbra. 

Torna ad editare ma tiene una mano sulla mia pancia. È così tenero! Ogni volta che dimostra di tenere a me è come fosse la prima, sento ancora le farfalle nello stomaco. Mi addormento per il resto del viaggio e quando mi sveglio Sascha sta tirando giù le valigie dalla griglia sopra i sedili. 

"Buongiorno amore, la prossima fermata dobbiamo scendere." 

mi stropiccio gli occhi e mi alzo dal sedile. Di stare seduta tutto questo tempo mi si è appiattito il sedere. Il treno inizia a frenare e io prendo la maniglia della valigia e vado verso la porta del treno. Scendo e mi volto ad aspettare Sascha. Scende subito dietro di me e mi prende per mano. Ci avviamo verso l'uscita della stazione e ci sediamo su una panchina nel parco difronte alla stazione.

 "Saschy, ora però dovremmo dirlo ai nostri genitori..."

 "Con mia mamma non c'è problema, più che altro ho paura per i tuoi, ma sopratutto tuo padre amore, non credo di andargli a genio."

 "Eh lo so, vedrai che però andrà tutto bene."

 "Senti andiamo a cena dai miei, tanto è quasi ora almeno glielo diremo."

 "Dai okay,chiamo mia mamma e la avviso." 

Sascha prende il suo cellulare e chiama sua mamma mentre io chiamo la mia: 

"Pronto mamma?"

 "Amore ciao!"

 "Senti mamma può venire a cena Sascha?"

 "Sì certo, è uno di famiglia." 

Sorrido al suono di quelle parole, così la ringrazio e chiudo la chiamata.

 "Andiamo così arriviamo con calma a casa dei miei."

 mi alzo tenendogli la mano. Si alza e invece che seguirmi resta fermo tirandomi a sè. Mi appoggia le mani sulla schiena in un dolce abbraccio 

"Ancora non ci credo che diventeremo genitori, ti amo così tanto Francesca... "

 "Anche io Saschy"

 Mi lascia andare e prende la sua valigia, e poi ci dirigiamo verso la stazione dei bus. Prendiamo il bus che ci lascia sotto casa mia, e quando scendiamo si è già fatto buio. Prendo le chiavi nella mia borsa e apro il portone. Sto per salire le scale quando Sascha mi chiama e apre la porta dell'ascensore. 

"Lo so che sono solo tre piani di scale, però già ti affatichi per nulla, adesso arrivi su che sei morta." 

Entro in ascensore controvoglia e schiaccio 3 sulla pulsantiera dorata dell'ascensore perchè in fondo so che ha ragione.


Periscope | Sascha BurciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora