Capitolo 13.

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Sorrido dolcemente al mio migliore amico mentre lui mi accarezza i capelli posti sul suo petto.
"Riuscirai a non esplodere?" Me lo sono chiesta così tante volte da quando io e Alvaro abbiamo iniziato a riallacciare i rapporti, operazione complicata e che va fatta passo per passo, ma non mi sono mai data una vera e propria risposta; quando la domanda esce dalle labbra di Carlo non posso che pensarci seriamente, ce la faró a guardarlo vivere con una donna che non sono io?
Non lo so ad essere sincera, quando ero piccola credevo che un giorno ci saremmo sposati, avremmo avuto un piccolo Alvaro girare per casa e una piccola bambina che lui avrebbe viziato ma dopo la mia partenza ero certa che tutto ció non sarebbe successo, come adesso, eppure faceva e fa così male.
"Dio li fa incontrare e poi li separa"
"Non credo, vorrei combattere per lui ma so che non mi ha mai amato... Sarebbe tutto tempo perso"
"Io non credo piccolina, penso che se credi davvero nel vostro amore niente di impedirà di non farlo innamorare, ancora"
"pensi?"
"Sono sicuro" allungo le braccia e lo abbraccio, gli voglio un bene indescrivibile. "Vai e conquistalo, Ali"
•••
"Giuro che se non ti muovi ti castro, non voglio arrivare in ritardo" urlo sulla porta di casa. È domenica e stiamo andando allo stadio per vedere la partita, per vedere Alvaro in realtà ma dettagli.
"Ci sono" una smorfia si forma sul mio viso quando vedo la maglia dell'inter, non lo faranno entrare spero. "Cambiati" ringhio ma lui scuote la testa e mi tira verso la macchina. "Solo perchè siamo in ritardo sulla tabella di marcia di 7, ora 8 minuti" annisce ridendo mi bacia la guancia dolcemente, non riesco a non arrabbiarmi con lui.
Parchrggiamo poco lontano dallo stadio fortunatamente, sono troppo pigra per camminare, e passiamo un paio d'ore a girare per le bancarelle e il centro commerciale dove compro la maglia di Alvaro falsa, costano davvero troppo se conto che ogni anno la cambiano.
Quando entramo nello stadio con l'inno in sottofondo il cuore inizia a battermi fortissimo per l'emozione.
"Che fai, piangi?" Delle calde braccia mi circondano, sorrido mentre le lacrime continuano a rigarmi il viso, è la prima volta che vengo e.. Non ci posso credere.
"È un sogno che si avvera, davvero è meraviglioso"
~
A fine primo tempo siamo ancora sullo 0-0 quando Pirl passa la palla a Tevez che la butta in rete, vantaggio juventus. Tutti corrono verso la nostra parte per esultare, Alvaro compreso. Lo stadio esplode mentre Conte incita il pubblico a continuare; proprio mentre quando stanno tornando al centro del campo alvaro mi vede, leggermente stupito mi saluta e fa l'occhiolino.
Sorrido e mi giro verso Carlo che come un pazzo incita l'inter, non lo capiró mai.

alvarito||alvaro morataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora