Capitolo 14.

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Alvaro pov's
Busso con forza alla porta dell'appartamento mentre con l'altra tengo la torta che ho comprato in una delle migliori pasticcerie di Torino.
Aspetto pochi attimi prima che un'Alice in pigiama, con i capelli arruffati e il trucco colato mi apra, mi squadra da capo a piedi e prima che io possa salutarla mia sbatte la porta in faccia.
Okay... "Alice?"
"Aspetta 30 secondi ad entrare e siediti in salotto che io mi sistemo" rido ma senza ascoltarla entro subito. "Ti avev.." "Ti ho vista in condizioni peggiori" ci pensa un attimo ma annuisce facendomi segno di seguirla in cucina dove un piccolo pacchetto regalo alloggia. "Auguri" sorride dolcemente, poso la torta sul tavolo e allargo le braccia, mi fissa confusa. "Mi fai gli auguri ma non mi abbracci?" I suoi occhi brillano e si rifugia tra le mie braccia come un piccolo koala dormiglione.
Ti manda il cervello a puttane.
"Che ci fai qui?"
"Maria aveva un'importante sfilata e dopo la sorpresa di domenica  mi andava di vederti" faccio spallucce stringendolo ancora un po', mi mancava così tanto poterla abbracciare e farla sorridere.
"Allora mangiamo questa bellissima torta, avevo proprio voglia" questa sua fissazione per le cose dolci ce l'ha da sempre, mi ricordo quando alle nostre serate sul divano invece di mangiarsi una normale pizza prendeva quella con la nutella e prima delle 2 di notte aveva già mangiato minimo 6 scatole di biscotti al cioccolato.
Mentre la mangiamo sul divano non posso fare a meno di sorridere, è tutta sporca: "sembro un panda vero? Ieri ho lavorato fino a tardi e mi sono addormentata truccata" cerca di pulirsi ma le tolgo le mani dal viso.
"Sei carina tutta sporca di torta e trucco" ride imbarazzata e io mi unisco a lei.
Nella stanza alleggia una leggerezza che non sento da tanto, con Maria tutto deve sempre essere perfettamente in ordine e la dieta è importantissima...
"Ti ho preso un pensiero ma è stupido, puoi permetterti di meglio" so morde l'interno labbra e gli occhi diventano lucidi, ha sempre pensato che i suoi regali facessere schifo solo perchè non costavano tanto e mi sono sempre sentito un po' male riguardo a quest'aspetto: solo perchè guadagno i milioni non vuol dire che io pretenda cose di quel valore.
"Fammi vedere, sei la migliore nei regali" si alza e poco dopo torna con il pacchettino che c'era in cucina; lo apro lentamente quasi come avessi paura di vedere ció che nasconde la cara rossa.
Leggo negli occhi di Alice la paura di non aver fatto abbastanza quando non sa che dopo anni quell'abbraccio è stata la miglior cosa che mi sia capitata; finalmente lo apro e mi trovo tra le mani due biglietti per il concerto degli U2 in prima fila. "P-puoi andare con Maria o un tuo amico se ti piacciono ancora, altrimenti c-cambi regalo non è un problema" porta continuamente i capelli dietro le orecchie segno che è nervosa, mi lancio su di lei facendola cadere all'indietro sul divano.
"Non potevi farmi regalo più bello, passeremo una serata meravigliosa quel giorno, piccola"

alvarito||alvaro morataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora