Speciale un anno. (22/7/15 - 22-7-16)

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Erano passati più di 17 anni da quel giorno, da quella notte torinese, 17 anni che sul viso della non più giovane Alice avevano lasciato diversi segni e cicatrici; erano cambiate tante cose ma altrettante erano rimaste uguali, come i suoi costanti pensieri su quell'uomo che ormai aveva 39 anni e una splendida, tradizionale famiglia spagnola.

Quando aveva 22 anni, Alice, aveva affrontato tante cose, di cui la maggior parte legate ad un giovane calciatorec ma la più difficile era stata quella che lui le aveva affidato dopo una notte di amore passionale: la vita di beatrice.

Mentre scorreva le pagine di quell' album lasciando che la pelle ruvida toccasse le pagine e le lacrime cadessero sulle foto delle persone più importanti della sua vita non potè non pensare al fatto che Alvaro le avesse portato tanti drammi ma anche un'immensa gioia dovuta alla figlia che avevano in comune.

Nel momento esatto in cui Alice chiuse l'album la giovane Beatrice, Tris come la chiamavano gli amici, corse verso di lei con un sorriso sul volto che poteva significare solo una cosa: lo aveva incontrato.

Le accarezzò i capelli mori mentre lei incominciava a raccontarle il suo 57º incontro con quello che da sempre era il suo idolo: Alvaro Morata; parló per diversi minuti con le lacrime che le rigavano le guance rosse felice come lo era stata solo 57 volte nella sua vita.

Era un dolore per Alice sapere che sua figlia fosse realmente felice solo quando incontrava sua padre, che lei non l'avesse mai resa felice come lui faceva nonostante cercasse di darle tutto ma non poteva farci molto, aveva imparato ad accettare il fatto che Alvaro avesse fatto innamorare anche sua figlia oltre che lei.

Beatrice rimase sorpresa nel vedere l'album fotografico dedicato agli alvarice, come li aveva soprannominati lei stessa, accanto alla madre ma non le chiese spiegazioni, lo prese semplicemente e aprì l'ultima pagina per scrivervi sopra:
Il giorno in cui sono stata veramente felice.

Alice la guardò aspettandosi che lei incollasse la foto di quel pomeriggio ma la figlia la incollò su un'altra pagina prima di parlare:
— In questo album ho tutti i momenti in cui ho provato un assaggio di felicità ma c'è solo una cosa che mi renderà felice veramente: vedere mia mamma e mio papà, insieme. — Si strinsero in un abbraccio unite anche dal forte dolore del momento, Alice lasció un bacio sui capelli della figlia prima di accompagnarla fino al letto dove si sdraiarono pronte per superare l'ennesimo ostacolo insieme.
***
Alle 3 di quell'afosa nottata il telefono di Alice vibró svegliandola e quando lesse la notifica incominciò a tremare insicura su cosa rispondere:

Da Alvarito:
Cresce così in fretta, mi assomiglia tantissimo, siamo come due gocce d'acqua. Quando arriverà il mio momento, Ali?

Pianse lacrime amare mentre stringeva forte a se il corpo esile accanto a lei, non era pronta a lasciarla andare; era consapevole del fatto che quel giorno sarebbe arrivato ma a perdere la propria figlia non si mai pronti.
— mamma? —
— papà vuole vederti — sospirò.
— solo se tu vieni con me, non ti lascio — sorrisero entrambe a quelle parole: Alvaro le aveva portato via tanto ma non poteva prendersi anche il sangue del suo sangue, la sua unica ragione di vita, loro figlia.

Hey everybody!
Che dire, tutto questo è pazzesco, un anno fa pubblicavo il primo capitolo di questa storia che ora ha più di 17000 visualizzazioni, sono orgogliosa di tutto questo, davvero tanto.
Spero che questo speciale vi piaccia, ci vediamo tra un anno, o forse prima, chi lo sa? Marta.

alvarito||alvaro morataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora