21 ~ Answers from the past

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  Diana si abbassò a rimboccare le coperte alla sua dolce bambina, e i capelli rossi come il sangue di Lydia le solleticarono il naso, quando si allungò per lasciarle un bacio sulla pallida fronte. Era la sera del suo decimo compleanno, aveva festeggiato tutto il pomeriggio con i suoi amichetti di scuola ed era esausta. Il suo respiro si faceva sempre più lento, mentre Diana sedeva al suo fianco a guardarla cadere nel sonno. Così, quando pensò che lei non potesse più ascoltarla, cominciò a raccontarle la storia che la torturava ogni giorno, e che tirava fuori ogni volta che la guardava dormire. E come ogni volta si ripeteva che avrebbe trovato il coraggio di dirglielo per davvero.

-C'era una volta, nel paradiso, un angelo che spiccava tra tutti. Era affascinante e intelligente, ed era innamorato perso della moglie di uno degli Arcangeli. Col passare del tempo, l'amore dell'angelo si era trasformato in ossessione. Pensava di meritare l'amore di lei e di tutti, pensava di essere luminoso come l'Altissimo, forse di più. Peccò di superbia. Voleva che la donna dell'Arcangelo peccasse con lui, ed era riuscito a portare moltissimi angeli dalla sua parte. Aveva promesso loro tutto ciò che volevano, riuscì a far covare superbia anche ad essi. Ma Dio, con l'aiuto dell'Arcangelo Michele, fece cadere lui e la sua schiera dal paradiso. Furono esiliati per sempre sulla terra. Così parlò il Signore: "Tu fosti perfetto nelle tue vie dal giorno che fosti creato, finché non si trovò in te la perversità. Per l'abbondanza del tuo commercio, tutto in te si è riempito di violenza, e tu hai peccato; perciò io ti caccio via, come un profano, dal monte di Dio e ti farò sparire, o cherubino protettore, di mezzo alle pietre di fuoco. Il tuo cuore si è insuperbito per la tua bellezza; tu hai corrotto la tua saggezza a causa del tuo splendore; io ti getto a terra, ti dò in spettacolo ai re."-

Diana si asciugò una lacrima amara sull'angolo dell'occhio, pronta a scivolare giù. Tirò su col naso, poi continuò a raccontare la sua storia. -Le sue ali bianche si trasformarono, diventarono scure come quelle di un corvo. E prima di esiliarlo, il Signore dettò una profezia che divento l'incubo dell'Arcangelo e di sua moglie: "La figlia Nephilim della donna forte che ha respinto il male, lo attrarrà a se e lo trasformerà nell'amore più puro. Il suo pugnale lo colpirà all' anima e il regno del dolore finirà e risorgerà puro e buono."  l'angelo rise di queste parole, senza crederci neanche un po'. Così, quando migliaia di anni dopo, i due concepirono, la moglie scese in terra senza essere né una caduta, né un angelo. Fu trasformata in umana e la sua bambina nacque col sangue misto. Era l'ultima cosa che avrebbe voluto fare, metterla in pericolo, ma in fondo al cuore sapeva che lei era la chiave della salvezza della terra. Non aveva mai capito fino in fondo la profezia, e questa cosa la spaventava ancora di più.- Accarezzò la testa di Lydia, poi si alzò e andò verso la porta. Prima di spegnere la luce e andarsene, disse: -Quella bambina ci salverà tutti.-

Non sapeva però che Lydia stava fingendo di dormire, e che quella notte aveva avuto gli incubi. Non riusciva a capacitarsi del perchè la sua mamma le avesse voluto raccontare qualcosa di così spaventoso.

-

{LYDIA}

Il Re lucifero ordina a due delle sue creature di afferrarmi. Sembrano umani qualsiasi, ma io lo so che ciò che hanno di diverso non sono solo quelle spaventose ali che gli sbucano dalla schiena. Mentre loro si avvicinano, io mi accovaccio per terra, strisciando contro al muro freddo, urlando e scuotendo la testa.

Ho capito cos'è questa creatura, e il terrore che scivola tra le mie vene si intensifica. Ho capito che quella che mi aveva raccontato mia madre da piccola non era una semplice storia.

Era tutto vero, il primo angelo caduto esiste davvero e lei ha cerato di mettermi in guardia.

Ho capito che tutto quello che ho sempre saputo, ora è in dubbio. Tutto quello in cui ho sempre creduto si è trasformato in un enorme punto interrogativo.

Ma le mie urla non servono a fermarli. Due mani bollenti si stringono attorno alle mie braccia e mi sollevano senza pietà, e per un attimo temo che me le stacchino. Lucifero esce per primo dalla stanza, lo vedo con gli occhi appannati, dopodichè è il nostro turno e ci immettiamo in un corridoio immenso, dove le mie urla hanno un eco tutto loro. Provocano le risa del mio rapitore, e la rabbia in me aumenta di un quarto, supera quasi la paura. Ma non so cosa fare, non ne ho la minima idea. Non so dire nemmeno dove sono, tutto ciò che riesco a vedere oltre i finestroni enormi che danno luce al corridoio, è una foresta che ricopre tutta la superficie visibile. Ma questa luce non è per me. Sto per morire?

-Vi prego!- Dico con voce scossa dai singhiozzi. - Perchè? Perchè io?- Pianto i piedi per terra, inutilmente, perchè mi trascinano lo stesso dentro una nuova stanza, senza nessuno sforzo. -Dov'è mia madre?- Dico con rabbia, ingoiando le lacrime. Entriamo in una sala enorme e Lucifero si siede su quello che sembra un grande trono. Mi guardo intorno e sembra la sala reale di un vecchio castello, le mura sono tappezzate di stoffa rossa e verde e le finestre sono tutte chiuse, ad eccezione di una, da dove filtrano solamente due raggi di sole. La luce della stanza proviene dall'enorme lampadario sulle nostre teste, che sembra fatto di diamanti e oro. Mi perdo nell'immensità delle decorazioni e torno in me quando lo sento parlare.

-Tua madre? Oh lei non ci serviva!- Ride mentre mi guarda dalla testa ai piedi. -Sei identica a lei- Sorride malizioso e io rabbrividisco per il ribrezzo.

-Lasciami andare!- Urlo, ma lui ferma all'improvviso la sua risata. Incastra lentamente i suoi occhi scuri nei miei, e le sue labbra predono la forma di un ghigno raggelante.

-Abbiamo visite!-

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Okay non potete immaginare quanto tempo mi abbia preso questo capitolo D:

Ps: Ovviamente la storia di Lucifero non è davvero questa, la maggior parte delle cose le ho inventate.

Comunque Spero vi sia piaciuto :*

Our Fall ~ Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora