Our Fall ~ Luke Hemmings

5 ~ Run and hide

{LUKE}

Vago per tutta la notte nei corridoi senza fine del palazzo di Lucifero. Lo faccio sempre, quando ho bisogno di pensare. Sono combattuto, diviso, indeciso. Cosa dovrei fare? Eliminarla subito, appena ne ho la possibilità? Oppure giocare più sporco, sfruttare il tempo concessomi, tentarla, indurla a fidarsi di me per puro e meschino divertimento, e poi ucciderla? Il sapore della vendetta è dolceamaro sulle mie labbra secche. È quello che voglio, vincere, ma devo prima capire a quale costo, e perché la Nephilim è così importante per l'arcangelo Michele. Guardo fuori da una delle enormi finestre che Lucifero ha fatto costruire, è quasi l'alba, e io non mi accorgo che il cielo sta cambiando colore, fin quando un rumore di passi mi distoglie dai miei pensieri. L'unico caduto che non mi fa venire voglia di staccargli la testa, si affaccia all'inizio del corridoio. Ghigna divertito, mentre avanza verso di me.

-Michael.- Lo saluto con un cenno della testa.

-Ehi cattivone.- Mi prende in giro. -Ho sentito dire che ci trasferiamo!-

__

{LYDIA}

Sistemo gli occhiali da sole sul naso, mentre aspetto le mie amiche nel parcheggio pieno zeppo di macchine. Il mal di testa mi lacera a causa dell'alcol che ho bevuto ieri sera, e mi concedo una smorfia di dolore che dura solo un attimo. Scruto con gli occhi le auto in coda che corrono per aggiudicarsi un posto libero dove parcheggiare, e finalmente scorgo l'auto di Soph. Chris è con lei, seduta sul lato del passeggero. Quando entriamo, abbiamo la conferma che il centro commerciale sia davvero affollato, cosa che non ci sorprende, visto che è domenica e che i parcheggi sono già tutti occupati. Chris propone un caffè e io non posso rifiutarlo, non con questo incredibile dopo sbornia. Ci sediamo attorno ad un tavolino, e la cameriera ci porta gli ordini.

-Non berrò mai più.- Esordisce Soph, prendendosi la testa tra le mani. Io afferro il mio cappuccino e annuisco in accordo, prima di berne un sorso e scottarmi la lingua. Chris scuote la testa e ride, da un morso al suo cornetto e parla con la bocca piena:

-Siete una lagna! Ammettete che ne è valsa la pena!-

-Non ricordo quasi nulla, come posso dirlo?- Mi difendo, ridendo. Soph si dice d'accordo con me, anche se lei ha bevuto molto meno rispetto a noi. È solo che non regge l'alcol, e dopo tre bicchieri era già andata.

-Che si fa stasera?- Chiede Chris.

-Non contate su di me.- Dice Soph. -Sono in castigo. Mia madre non ha gradito ieri sera, quando ho vomitato sul tappeto nuovo.-

-Quello di cui parlava l'altro giorno, e che le è costato una fortuna?- Chris sgrana gli occhi, e Soph annuisce sconsolata.

-Merda! È ora?- Dico. Lei fa spallucce.

-Pazienza. Mia madre pensa troppo alle cose materiali. Sembra una cazzo di adolescente, le sta bene!-

-E tu, che fai stasera?- Chris si rivolge a me.

-Devo studiare, sono indietro a chimica.- Sbuffo.

Mentre le mie amiche continuano a parlare, io perdo i fili logici che mi collegano al mondo. Uno strano formicolio alla base del collo mi fa venire i brividi, che scorrono lenti sulla mia spina dorsale. Le voci nel locale sono un ronzio lontano e insensato, tutti i visi sono sfocati e sento il sangue nelle vene gelarsi. Mi guardo intorno, alla ricerca di quella connessione che ha bloccato me, bloccando tutto il resto.

E lo vedo.

Due occhi azzurri, glaciali, mi fissano senza filtri. È poggiato contro lo stipite della porta del locale, e sorride. Un sorriso tutt'altro che amichevole. Le mani cominciano a tremarmi e il cuore terrorizzato mi corre nel petto. Mai, avevo provato questa sensazione di adrenalina e paura, che mi fa venire voglia di scappare via e basta, nascondermi, ma le mie gambe sono deboli e io non mi fido di loro. Quindi nascondo le mani nelle tasche della felpa, e lo guardo perché non posso fare altro, finché si volta e sparisce, e tutti i suoni che non sentivo più mi scoppiano nella testa.

--

Okay c'è Michael *-*

Ora mi eclisso come ha fatto Luke lol ciao <3