10 ~ Rain over me

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{LUKE}

Sono una cosa sola con la mia moto, mentre sfreccio sull'asfalto bagnato delle campagne di Bloomsbury. Neanche m'importa della pioggia che mi scivola addosso, mentre escogito il modo per uccidere la Nephilim.

Non mi sono mai fatto problemi ad eliminare qualcuno, prima. Che si trattasse di un umano o che fosse un mezzo angelo, mai neanche uno scrupolo.

Questa volta però è diverso, dico a me stesso che l'unico motivo è il suo legame con l'arcangelo Michele e più infondo, lo spero.

Accellero ancora, il cielo è arrabbiato, e l'aria fredda del crepuscolo mista all'adrenalina mi fanno venire i brividi giù per la schiena.

Tutto ciò che voglio fare è rimuovere il casco dalla testa e sentire il vento e la pioggia contro il viso, quindi quando con una mano lo slaccio e finalmente lo tolgo, mi sembra di riavere le ali, ed è la sensazione più vicina al volare che si possa mai provare.

Ma non le ho, e ciò che mi rimane è solo il dolore costante delle cicatrici che mi ricorda che non posso più sentirmi libero in quel modo.

Non finchè non avrò ucciso Lydia.

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{LYDIA}

Oggi la biblioteca comunale è praticamente vuota. Persino la bibliotecaria si è rinchiusa nel suo studio, quel piccolo spazio che sa di carta, polvere e thè.

Per la prima volta dopo due ore alzo la testa dai libri di fronte a me, e guardo oltre l'enorme finestra che dà sulla strada principale della città.

Chiudo il libro di chimica con uno sbuffo, poi mi alzo piano e mi avvicino con passo felpato al vetro puntellato di gocce d'acqua, che fanno a gara a chi si schianta per prima.

Poggio le mani e la fronte contro il vetro freddo, e vedo una Bloomsbury grigia e desolata che non mi piace, quindi chiudo gli occhi e lascio che il rumore della pioggia e i tuoni mi cullino.

Mi stringo nel mio maglione ma non serve a calmare i brividi che mi stanno percorrendo tutto il corpo. E' come se qualcuno avesse aperto tutte le porte e gelidi spifferi d'aria mi si stessero infiltrando nelle ossa, ma non mi serve aprire gli occhi per sapere di essere ancora sola, a ricordarmelo c'è il silenzio.

Poi però sento qualcosa sfiorarmi la spalla e il cuore mi finisce in gola.

Mi volto all'istante, piena di paura e senza respiro.

La prima cosa che vedo sono due occhi di un azzurro che il cielo si può solo sognare. Di un azzurro calmo, ma glaciale.

È Luke. Questo mi fa agitare ancora di più, e non capisco se quello che provo è solo pura paura oppure qualcosa di più, forse desiderio.

Abbasso lo sguardo sulla sua mano, ancora poggiata sulla mia spalla. Il suo tocco è quasi nullo, leggero come una piuma.

Esita un pò, prima di allontanare la sua mano da me e nasconderla nella tasca dei suoi jeans neri.

-Scusa, non volevo spaventarti.-

Sorride, ed è stupendamente terrificante.
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Our Fall ~ Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora