8 ~ What hit me

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{LYDIA}

Sento il suo sguardo addosso.

Percepisco i suoi occhi alle mie spalle devastare ogni lembo di pelle scoperta, distruggere ogni singolo atomo che mi compone, bloccare ogni mio muscolo dal fare qualsiasi cosa.

Vorrei girarmi, scoprire se mi stia realmente guardando e accertarmi che non sia solo una stupida sensazione. Ma non posso, per qualche strano motivo non trovo la forza necessaria per farlo, e quindi lascio che le parole del professor Hurtz entrino confusionarie nella mia testa, slegandosi dal filo logico che le teneva attaccate l'una con l'altra, finchè non sento la campanella che annuncia la fine della prima lezione squarciarmi i pensieri.

Mi volto, lo sguardo puntato due banchi più dietro. E' solo un istante, ma quella frazione di secondo basta per sorprendere i suoi occhi azzurri e freddi come l'oceano puntati addosso a me, come pensavo.

Riporto l'attenzione sui libri aperti sul mio banco, li afferro e li getto alla rinfusa nello zaino, di fretta.

Quando alzo la testa, pronta per andarmene, lui è davanti a me.

-Allora... Signorina Moore- Imita il professore. -Sei ovunque! mi stai perseguitando, per caso?- Dice e ride, e c'è qualcosa di strano in quel dolce suono, tanto bello quanto spaventoso.

Qualcosa di quasi ironico, che sa di avvertimento.

-Potrei dire lo stesso di te.- Rispondo, sospettosa. Lui ghigna e incrocia le braccia all'altezza del petto, facendo sembrare le sue spalle ancora più larghe. -Qual è il tuo nome?- Aggiungo.

-Luke.- Dice soltanto.

Apro la bocca per parlare, per ribattere, ma dimentico tutto quello che volevo dire appena lui allunga una mano verso di me. Mi sposta una ciocca ribelle di capelli dietro all'orecchio, lo fa lentamente, toccando appena la mia pelle, e io tremo un po'. Il suo tocco è quasi impercettibile, ma così ruvido.

È per questo che, quando lui si allontana, mi sento come se mi avesse colpita e messa al tappeto, soltanto sfiorandomi.

____

{LUKE}

-Sei ovunque! mi stai perseguitando per caso?- Le chiedo, prendendomi gioco di lei. Il mio è una sorta di avvertimento, ma lei non sembra intimidita, anzi.

-Potrei dire lo stesso di te.- Rido per quanto è vero, e penso a qualcosa da dire, ma lei mi precede, chiedendo il mio nome.

-Luke.- Dico. Fa per rispondere, ma poi si blocca quando io allungo una mano verso di lei. Una ciocca rossa le è finita davanti agli occhi, e io non riesco a lasciarla così, è più forte di me. Mentre la sposto dietro l'orecchio, le sfioro la pelle morbida e calda, senza volerlo, ignorando i suoi occhi scuri che mi trafiggono, potenti. Il contatto è quasi inesistente, in un certo senso rigenerante, ma soprattutto spaventoso, perché mi fa venire voglia di toccarla ancora.

Non diciamo più nulla, e io non posso più rimanere in questa stanza con lei, quindi ne ne vado, rivedendo il mio piano: devo ucciderla il prima possibile.

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Okay scusate la cortezza (?) e la poca decenza del capitolo, ma non ho saputo fare di meglio :/

Our Fall ~ Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora