{LYDIA}
La nebbia mattutina ricopre tutta Bloomsbury, impedendomi di vedere l'autunno intorno a me. Conosco la strada a memoria, ma procedo comunque a rilento, mentre le note dei the fray risuonano alla radio. Succede spesso da queste parti, che la nebbia appanni tutto ciò che ci circonda, ma io non mi ci abituerò mai. Neanche con gli abbaglianti accesi riesco a vedere molto, l'ansia comincia a salire, e mi do' della stupida per aver preso la macchina proprio questa mattina.
Mi tranquillizzo quando scorgo il cancello in ferro battuto dell'istituto, il problema ora è trovare un parcheggio. Mi faccio strada lentamente tra le auto quasi invisibili, nonostante sia già in ritardo. Rilascio un sospiro di sollievo quando scorgo uno spazio vuoto tra due macchine, metto la freccia e premo l'acceleratore. Mi blocco subito, frenando di botto: una moto nera mi ha tagliato la strada, infilandosi in quello che doveva essere il mio posteggio.
Sbatto i pugni sul volante, incazzata, facendo suonare il clacson. Il ragazzo che guida la moto scende, e si volta verso di me. È vestito completamente di nero e indossa un casco, che toglie mentre si avvicina al mio finestrino, rivelando due occhi azzurri come il cielo sgombro di nuvole, un cielo senza nebbia.
È lui, è il ragazzo che mi ha salvata.
Abbasso il vetro, mi sorride sfacciatamente, mentre io lo guardo perplessa e infuriata.
-Sembra proprio che dovrai trovarti un altro posteggio, Diavoletta.- Mi fa l'occhiolino e passa davanti al cofano anteriore della mia auto, e io non so fare niente, tranne che osservarlo sparire nell'alone grigio-bianco che questa mattina ricopre tutta la città.
Dopo dieci minuti buoni, riesco a trovare un altro posto in cui parcheggiare la mia auto, senza che nessun altro me lo possa rubare. Entro dentro l'istituto e il caldo emanato dai termosifoni scaccia via i brividi di freddo, facendomi rilassare i muscoli. Corro verso l'aula di letteratura e la raggiungo con il fiatone. Il professor Hurtz mi guarda con sopracciglia aggrottate.
-Signorina Moore, pensavamo che non ci avrebbe lietati della sua presenza, oggi. È in ritardo di...- Si guarda l'orologio al polso sinistro, prima di continuare. -...venti minuti.- Dice severamente. Alzo gli occhi al cielo, mormorando un 'mi dispiace' ancora sull'uscio della porta, e mi dirigo verso il mio posto, ma mi fermo all'improvviso, quando vedo che qualcun altro lo sta già occupando.
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{LUKE}Frequentare la scuola, fa parte del piano.
Infastidirla, fa parte del gioco.
Ecco perché riesco a trattenere a fatica una risata, quando la vedo spuntare dalla porta dell'aula. Il contrasto delle sue guancie arrossate sul suo viso candido è quasi adorabile, e un po' mi dispiace averle fatto fare ritardo.
Il sorriso mi sparisce dalle labbra, quando mi rendo conto dei miei pensieri. Adorabile? Lei è la mia via d'uscita, il biglietto vincente della lotteria, l'unico modo per riavere le mie ali. Lei non è adorabile. Lei deve morire.
Scuoto la testa, e la situazione torna esilarante quando la vedo alzare gli occhi al cielo e dirigersi verso di me, per poi bloccarsi subito, appena mi nota. Si gira lentamente verso il professor Hurtz, come a pretendere una spiegazione. Lui fa spallucce.
-Sembra proprio che per oggi dovrai sederti da un'altra parte, Moore.- Le dice, indicandole un banco in prima fila. Lei sbuffa, guardandomi con odio, e poi si infila dove il professore le ha detto.
Mi allungo nel mio posto, stirando le gambe davanti a me e sistemando le braccia dietro alla testa. Senza controllo, il mio sguardo finisce sulle sue spalle minute. Appoggia il viso sul palmo della mano, e la sua coda rossa pende da un lato, lasciandomi ampia visione del suo collo rosa pallido, facendomi venire una ancora più incontrollabile voglia di posarvi sopra le mie labbra, delicatamente, assaporando la sua pelle calda e profumata. Mi sforzo a rivolgere la mia attenzione al paesaggio fuori, sbiadito dalla nebbia. Non posso permettermi di pensare a queste cose. Non posso proprio. Stringo i pugni e mi riprometto di non guardarla più, almeno per oggi, ma a fine lezione mi ritrovo ad osservare la curva delicata del suo fianco destro.
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Ciao, mi siete mancate e scusate se ci ho messo molto ad aggiornare! Perdonatemi <3
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Our Fall ~ Luke Hemmings
FanfictionLuke è un angelo caduto, e per gli angeli caduti non c'è grazia, solo superbia arroganza. È per questo che Luke deve uccidere tutti in Nephilim che gli assegna Lucifero, il primo angelo caduto: pura superbia. Lydia è una Nephilim, figlia di un ange...