Capitolo 9

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L'alta e slanciata figura del ragazzo si avvicinò a noi, abbandonando a passi incalzanti e sicuri il luogo del nascondiglio. Tra suoi capelli neri corvini erano rimaste ancora impigliate delle foglie di cui si liberò non appena si mise davanti a me. Da così vicino, il suo corpo mi sormontava.

Il ragazzo diede una rapida occhiata ad entrambi prima di avvicinarsi ancora di più per squadrarmi con occhi presuntuosi.

«Perché mai una ragazza sarebbe vestita da uomo?» chiese.

Non spiccicai parola e rimasi a fissarlo fino a quando Edgar si interpose tra di noi con fare arrogante e maleducato costringendo il giovane ad indietreggiare di qualche passo.

«Con chi abbiamo l'onore di parlare?» domandò con un palesemente finto tono cortese.

«Io sono Alexander.» rispose l'altro incrociando le braccia «Mentre tu sei...»

Edgar si drizzò in tutta la sua imponenza.

«Io sono il principe dei Warrior, il grandissimo principe Edgar . Di sicuro avrai già sentito parlare di me.»

«In realtà no.- ribatté Alexander apaticamente. «E chi è la fanciulla?» aggiunse poi.

Ancora una volta, non ebbi l'occasione di rispondere.

«Lei è Lydia,» disse Edgar «mia compagna, confidente, alleata e...»

«Sì sì, non mi interessa» lo interruppe l'altro ragazzo

Quanto gli ero grata per aver fermato quella tiritera!

Alexander inclinò leggermente la testa ed i suoi occhi si incontrarono coi mie: occhi color muschio con piccole pagliuzze marroni sparse qua e là che celavano in un bagliore la più audace sfrontatezza. Anche se mi sentivo a disagio ad essere guardata troppo a lungo in quel modo, sostenni lo sguardo non volendo mostrarmi intimorita.

«Era tanto che non incontravo uno della mia specie.» disse sollevando la testa ed afferrandosi il mento con la mano «Cominciavo a pensare di essere rimasto solo.»

Della sua specie?

«Anche tu sei un Woodwhisperer?» domandai.

«E cos'altro potrei essere?» disse sollevando un sopracciglio «Piuttosto, spiegami un po' come hai fatto a contrastare le mie frecce. Sei anche tu una dominatrice della terra?»

Rimasi perplessa a quella domanda. Dominatrice della terra? Cosa voleva dire? A mala pena riuscivo a dominare i miei nervi figuriamoci controllare un branco di foglie volanti!

«Di cosa stai parlando?» la mia voce era stata un misto tra la sorpresa e l'inquietudine.

Alexander sbuffò e levò gli occhi al cielo come se avessi fatto una domanda stupida e banale.

«Vuoi prendermi in giro? Non è mica divertente sai.» il suo tono era sempre più aggressivo «Su, dammi la mano.»

D'istinto ritrassi entrambe le braccia dietro la schiena, ma il ragazzo con un rapido gesto riuscì comunque ad afferrarmi il polso sinistro. Lo tirò a sé con una tale forza, che per poco non perdetti l'equilibrio.

«Vediamo un po'...» disse girando la mia mano e portandola col palmo in alto.

Scese il silenzio per un paio di secondi.

«Cavolo» concluse il ragazzo con tono piatto.

«Cavolo cosa?»

«Tu hai il marchio.»

Marchio?

Quale marchio?

Parlava della mia voglia?

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