«Non appena ti ho vista, sapevo che eri speciale. Sei arrivata a palazzo in un giorno di inverno, ma in uno di quelli caldi, che preannunciano la primavera. Quando John — ti ricorderai sicuramente di lui, è la guardia che ti ha trovato quando sei ritornata — ti ha portato da me, ho sentito qualcosa di strano dentro, come se mi fossi risvegliato da un letargo durato tutta la vita.
"Io sono Lydia, Woodwhsieperer dell'Omnium", ti sei presentata accennando un inchino.
Mi guardavi freddamente con quegli occhi stupendi, perle d'acqua di mare. Era evidente che non volessi essere lì. Da quello che sapevo, eri stata costretta ad accettare la collaborazione con i Warrior che che possedevi i doni dell'omnium proprio così come Ivan. Ma mentre Ivan, allettato all'idea di entrare in contatto con la casata reale che aveva in mano il controllo ti tutta Atramentum, tu eri profondamente avversa. E sapevo anche bene il perché: non volevi collaborare con "barbari violenti e con il loro bel principino che li comandava". Non hai mai condiviso il nostro modo di fare, come la maggior parte delle creature magiche d'altronde. Essendo però tu una Woodwhisperer, era tuo compito mediare i nostri rapporti con gli abitanti del regno ed è stato questo sentimento di responsabilità a spingerti ad accettare l'incarico.
Dal canto mio, tu mi sei piaciuta fin da subito.
Bella.
È stata la prima cosa che ho pensato. E non era di certo una bellezza legata solo alla tua apparenza: era come ti muovevi, come parlavi e, paradossalmente, anche come continuavi ad essermi ostile. Non ti piacevo proprio!
Ti sei trasferita a palazzo in quella che poi è diventata la tua stanza, quella dove sei poi, con mi grande gioia, ritornata. I primi giorni sono stati molto duri per me: nonostante fossi sempre estremamente galante con te, mai nascondendo la mia forte simpatia nei tuoi confronti, nonostante cercassi di conquistarmi il tuo favore in ogni modo a me accessibile, tu continuavi a rifiutarmi e non mi permettevi di essermi amico. Credevi sempre che volessi prenderti in giro, che fossi solo un "principe montato", che ero troppo giovane per amministrare i Warrior e che avrei presto mandato tutto allo sfacelo. Ma più mi respingevi, più mi sentivo attratto da te. E col passare dei giorni, avevo scoperto che non eri solo bella, ma eri anche molto intelligente, sveglia, brillante. Sempre con la risposta pronta; non obbedivi mai agli ordini se questi non ti sembravano legittimi ed eri sempre mettere in discussione le regole. Mentre Ivan non faceva che pensare ad un modo per ingraziarmi e per avvicinarsi al potere, dimenticandosi dei suoi compiti di Woodwhisperer, il tuo contributo dato ai Warrior era diventato pian piano davvero prezioso, tanto che nessuno poteva più farne a meno. Tutti ti erano riconoscenti perciò che facevi e ti acclamavano. Io invece mi accorsi che ciò che provavo nei tuoi confronti non era semplice stima o ammirazione, era qualcosa di molto più profondo. Senza che me ne fossi accorto mi ero innamorato di te. Ormai era troppo tardi per cercare di reprimere i miei sentimenti: essi erano sbocciati come fanno i germogli ogni primavera. E ciò era accaduto in modo talmente naturale, come il sole che sorge la mattina, che nemmeno me ne sorpresi. C'era solo un piccolo problema: come potevo farti innamorare? Sembrava un'impresa impossibile, il tuo atteggiamento nei mie confronti non lasciava trapelare la minima speranza. Eppure il mio cuore non poteva fare a meno di battere per te. Molti mesi sono trascorsi durante i quai ho celato questo dolce segreto nel profondo del mio animo, standoti vicina il più possibile, corteggiandoti senza insistenza, attendendo che fossi tu ad avvicinarti a me. Ma il premio che mi atteneva era valso tutte le mie fatiche e la mia attesa perché quando finalmente iniziasti a ricambiare i miei sentimenti ne fui riempito della più grande gioia provata in tutta la mia vita. L'amore che sentivamo l'uno per l'altra cresceva ogni giorno, una corda che più ci stringeva più ci avvicinava. Sembrava tutto perfetto, ma il mio amore per te mi aveva reso cieco verso il resto del mondo. Non avevo mai sto troppo peso alle idee stravaganti di Ivan smaniose di accentrare il potere nelle mani di pochi per accrescere la potenza di questi. Teorie fondate sull'unico desiderio di saziare una vorace cupidigia. Anche se non lo aveva mai affermato direttamente, era chiaro che lui mi considerasse considerasse indegno di regnare poiché non avevo nessun potere e non riuscivo a cominciare direttamente con il mio popolo. Era chiaro però che il suo intento non era spinto da nobili intenzioni: il suo unico scopo principale era quello di far ribellare le creature del regno contro di noi illudendole di guidarle verso la libertà per poi invece impossessarsi lui solo del potere. Ivan era molto bravo con le parole e sapeva essere un gran bugiardo. Senza che io mi accorgessi di nulla, Ivan è riuscito ad impossessarsi del portale della Prigione Oscura, dove erano stati segregati tutti le più pericolose minacce per il regno, un covo di Blackghost che non vedeva l'ora di evadere. Promise di liberarli se loro gli avessero giurato fedeltà, cosa che ovviare fecero. È come se questo non bastasse, era stato anche n grado di convincere molti dei Woodwhisperer a schierarsi con lui. Purtroppo, ci siamo accorti delle sue manovre troppo tardi, quando ormai qualsiasi nostra provvedimento era inutile. Nemmeno le tue parole professanti pace che hanno cercato in tutti modi ci calmare le acque agitate da quel diabolico vento, non hanno potuto nulla. Quasi tutti i Woodwhisperer, un poi perché condividevano i suoi ideali un po' per paura, avevano deciso di stare dalla parte di Ivan e quelli che invece si erano rifiutati furono giustiziati, come già sai. Tutta la corte dei Warrior era immensamente preoccupata: il lavoro che eravamo riusciti a fare, i provvedimenti presi per migliorare le condizioni delle creature di tutti i regni, rischiavano di venire cancellati in un attimo, sostituiti da morti e sangue. Richiedemmo disperatamente l'aiuto del altri regni ma la paura regnava sovrana e nessuno accettò di aiutarci per paura della vendetta di Ivan. Solo pochissimi si offrirono di sostenerci. Nonostante ciò decidemmo di combattere e quando Ivan e il suo esercito sferrarono il primo attacco, noi rispondemmo. Già dai primi momenti, la Guerra delle Ombre fu violenta e sanguinaria. C'erano numerosi feriti e morti. Molti Warrior persero la vita combattendo valorosamente. La situazione stava diventando davvero tragica ed ero ormai sempre più certo che saremmo stati sconfitti. Fu per questa ragione che fui costretto a fare ciò che ho fatto. Avrei provato a salvare il mio regno con tutte le forze e avrei protetto i miei subiti fino alla morte e per fare ciò sarei dovuto scendere personalmente sul campo di battaglia. Tu però non volevi, ti eri opposta con tutte le forze. "Se combatti tu, combatterò anche io", avevi detto. Eri riuscita anche ad organizzare un piccolo gruppo di Woodshiperer che avevano deciso di rimanere nostri alleati nonostante tutto. La guerra era sempre più terribile, i morti non facevano che aumentare, la ricerca degli scagnozzi di Ivan per scovare i sussurratori che si erano ribellati al suo volere era accanitissima e sapevo che era solo una questione di tempo prima che venissero a cercarti e che se se ti avevo risparmiata per tutto quel tempo era solo perché la tua rara capacità di dominare tutti e quattro gli elementi ti rendeva un potenziale alleato troppo prezioso. Lo so quanto mi hai odiato, ma non ho potuto fare altrimenti. Con l'aiuto di John, il mio valido consigliere, colui che ti ha riportato da me, abbiamo cercato un'altra dimensione dove tu potessi essere al sicuro. Per essere certi che nessuno potesse seguirti, usammo un libro-portale ad apertura temporanea: una volta chiuso, il passaggio si sarebbe riaperto solo dopo sedici anni esatti. Questa volta anche se tu eri contraria due costretto ad obbligarti con la forza. Volevo solo proteggerti. E ringrazio ancora il cielo di essere riuscito a metterti in salvo in tempo. Come avevo immaginato, Ivan fece irruzione nel castello per cercati e portarti via con lui e quando non ti trovò, andò su tutte e furie. Cominciò a distruggere ogni cosa preso dalla rabbia, ci scontrammo in un'interminabile lotta. I poteri di Ivan erano molto forti e fu per me difficile contrastarlo. Ci trovavamo nella sala del trono quando riuscì a disarmarmi ed sarebbe stato pronto a distruggermi la sua attenzione non fosse stata catturata da qualcos'altro. Quando i suoi occhi ricadere sul Tomix, appoggiato su un leggio alla destra del trono, capii che ebbe un'illuminazione. Per ottenere il controllo da lui tanto desiderato gli sarebbe bastato impadronirsi di quel libro. Naturalmente, essendo stato assunto come Woodwhisperer al servizio dei Warrior, gli avevo parlato delle proprietà del Tomix in maniera molto dettagliata. Sapeva benissimo che quel tomo custodiva tutta la storia di Atramentum, che tramite esso era possibile controllare ed amministrare le parti del regno e e la sua più grande potenzialità: qualunque cosa venisse scritta sulle sue pagine si realizzava. Dimenticandosi in un attimo di me, si lanciò in una corsa sfrenata per poter afferrare il libro. Nonostante i colpi subiti, mi misi in piedi per cercare di fermarlo. Riuscii a raggiungerlo ma le nostre mani afferrarono il volume esattamente nello stesso momento. Con tutta la forza che mi era rimasta, tirai il libro verso di me cercando di farlo cedere, ma Ivan non mollava. Tirava sempre e sempre più forte e temevo di non riuscire a contrastarlo debole com'ero. La situazione si risolse in maniera del tutto inaspettata. Invocando tutta l'energia dei Woodwhisperer, Ivan ottenne una misteriosa forza con la quale riuscì a tirare talmente forte da strappare il Tomix in due. Ritrovandosi in mano un grandissimo numero di pagine e lasciando a me poco più che la copertina e qualche foglio, scappò via soddisfatto con il suo bottino, senza che io riuscissi a fermarlo. La guerra si concluse così ed Ivan si nascose con i Blackghost e le parti rubate del Tomix. Il numero di morti e feriti tra i Warrior era elevatissimo ma quando scoprimmo che quasi tutti i Woodwhisperer erano caduti perché privati di tutta la loro energia vitale da Ivan, rimanemmo scioccati. Mai si era vista una tale distruzione nel regno. La ripresa fu lunga e molto faticosa ma piano piano riuscimmo a tornare alla normalità anche se la minaccia di Ivan era comunque sempre presente. Anche se era riuscito ad impossessarsi della maggior parte delle pagine del libro, non sarebbe mai riuscito a fare nulla se non lo avesse posseduto nella sua interezza. Dovevo muovermi prima che lo facesse Ivan e riprendermi ciò che aveva rubato. Lui però non si fece mai più vedere e nessuno sapeva dove fosse nascosto. Sembrava essere sparito nel nulla. Io però non ho mai smesso i cercarlo. Come non ho mai smesso di cercare te, Sophia. Mi domandavo sempre in quale luogo potessi essere capita, se stessi bene, se avessi paura. Tenevo il libro in cui eri saltata dentro sempre con me, gli parlavo come se fossi stata tu, nella speranza che potessi almeno sentire un flebile eco della mia voce per ricordarti che io ero sempre con te. Ma purtroppo sei riuscita a sentire la mia solo voce quando il passaggio del portale ha cominciato ad aprirsi. Per questo forse l'unico momento in cui riuscivo a sentirmi davvero vicino a te erano i sogni perché era in essi che tu tornavi alla tua realtà, rivedevi il tuo mondo e potevi stare con me. Ti ho lasciato una lettera perché tu sapessi cosa fare una volta attraversato di nuovo il portale e soprattutto perché sapevo bene che un esilio tanto lungo in una dimensione sconosciuta senza mai sentire parlare della tua casa avrebbe potuto renderti confusa riguardo chi eri veramente. Speravo però che nella tua mente rimanesse impresso almeno un pallido ricordo da cui tutta la tua memoria sarebbe poi risorta. Invece no. Quando sei arrivata non ti ricordavi di nulla. Vano era stato il mio tentativo di rimanere presente, il mio richiamo, i sogni in cui eravamo insieme. Ti eri dimenticata di qualsiasi cosa, perfino di me. E mentre io non desideravo altro che riabbracciarti e riempirti di baci, tu non sapevi nemmeno il mio nome. È stata atroce. Ora però basta pensare a quell'orribile passato. Sei di nuovo qui, a casa con me. Non mi importa se non ricordi nulla. Porteremo a termine la missione e ci riprenderemo le pagine rubate del Tomix. ed una volta che tutto sarà finito ti farò innamorare di me un'altra volta e ricominceremo da capo insieme.»
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The Woodwhisperer
FantasyI libri non sono semplici oggetti usati per riempire una libreria. È questo quello che ha imparato Lydia. Dopo la morte dei suoi genitori, ha deciso che i luoghi, le persone e la vita sono migliori nei libri. Per questo ha scelto loro come suoi unic...