«No, ti sei sbagliata. Mi dispiace» disse Edgar il più sbrigativo possibile.
«Eppure...» tentò di ribattere Zaratan.
«No.»
Non capivo perchè fosse diventato così teso e burbero di colpo. Io però non avevo intenzione di arrendermi. Dovevo andare in fondo a questa questione.
«Insomma Edgar, lasciala parlare!»
«Non c'è niente da dire. Si sarà confusa con qualcun'altra.»
L'idea che ci fosse "un'altra" che potesse essere scambiata per la sua fidanzata mi fece imbestialire irragionevolmente.
«Adesso sono curiosa. Parliamo un po' di questa ragazza, allora. La regina Tatiana, la misteriosa fanciulla che mi assomiglia... Sono proprio curiosa di sapere con quante fai il cascamòrto!»
«Il cascamòrto?» fece eco Taika confusa, non comprendendo il significato della parola.
«Lydia, non è come pensi!»
Stranamente, vedendo che Edgar era in difficoltà, intervenne Alexander.
«Lydia, vieni con me. Ci penserà lui a risolvere questo piccolo malinteso. Tu devi allenare i tuo dono, non hai tempo per queste cose. Forza, andiamo.»
Inutili furono le mie proteste, in un attimo fui trascinata via, verso il fianco di Zaratan, dove era possibile stare vicino all'acqua.
«Non lo sopporto più!» dissi una volta allontanati.
«Non è questo il momento di arrabbiarsi. Ti fa sprecare energie inutilmente.»
Mi voltai e vidi che Edgar parlava animatamente con Zaratan.
«Tanto non concluderà nulla: io sono l'unica che può comunicare con le creature fatate» dissi per ripicca verso il ragazzo.
«Ti ricordo che anche io sono un Woodwhisperer.»
«E se mandassi Taika ad origliare quello che stanno dicendo?» ragionai, osservando la fatina sulla mia spalla.
«Adesso ti stai rendendo ridicola. Non perdere altro tempo e comincia ad allenarti. Io vado a dare una mano a quel damerino, altrimenti non usciremo più fuori da questa situazione.»
Si alzò in piedi. «Ti controllo da lontano. Quindi lavora» mi intimò allontanandosi.Alzai gli occhi al cielo.
Ed io che gli davo pure retta.
Grazie all'intervento di Alexander, la questione era stata "chiarita" ed eravamo riusciti a metterci in viaggio. Io mi ero allenata per tutto il tempo con risultati alquanto soddisfacenti: anche se il ragazzo non era vicino a me, riuscivo comunque a creare piccoli mulinelli nell'acqua abbastanza facilmente. Avrei avuto bisogno però di molto più esercizio prima di riuscire a ricreare l'ondata d'acqua che aveva colpito il Leviatano con le mie sole forze.
«Sono esausta!» dissi a Taika che mi aveva tenuto compagnia per tutto il tempo.
«Stai andando molto bene» trillò la fatina.
«Sì, ma devo imparare ancora tanto.»
Essendo tutta intorpidita, mi stiracchiai ed appoggia le mani dietro la schiena. Osservai il cielo che cominciava a tingersi dell'arancione del tramonto. Non avevo nessun pensiero e per la prima volta dopo tanto tempo mi sentivo serena.
«Io non penso che faccia il cacsa... il scassa... il cascamòrto.»
Quella sua affermazione improvvisa mi colse alla sprovvista. «A chi ti stai riferendo?»
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The Woodwhisperer
FantasyI libri non sono semplici oggetti usati per riempire una libreria. È questo quello che ha imparato Lydia. Dopo la morte dei suoi genitori, ha deciso che i luoghi, le persone e la vita sono migliori nei libri. Per questo ha scelto loro come suoi unic...