7- Madre terra

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Capitolo 7
"E voi chi sareste?"
Un ragazzo,  è un ragazzo davanti a Riccardo, che ha con se un coltello, che punta alla gola di Ricky.
"Lascialo stare!" Urlo, do un calcio al misterioso ragazzo. Lui cade a terra, ed io abbraccio Riccardo.
"Ma sei impazzito? Come ti permetti a puntare un coltello a mio fratello, eh?!" Chiede Aletha in tono duro, mentre prende il coltello caduto per terra.
"Credo che questo non ti serva più..." E lo lancia con potenza tra gli alberi.
"Ah sì... E tu chi saresti idiota?"
Dice Brigida, prendendolo per la maglia.
"Io sono il protettore della Foresta delle Voci"
Risponde togliendo bruscamente la mano di Brigida e pulendosi la maglietta nera.
"Credo che tu abbia un nome, ragazzino chissà chi?!"
Chiedo fulminandolo con lo sguardo. Riccardo sta tossendo ancora e io lo sto aiutando, ero preoccupatissima per lui, pensavo lo avrebbe ucciso...
"Sono Marco. Scusami tanto, amico, è il mio lavoro proteggere la foresta da possibili minacce umane o studenti."
Dice Marco dando una pacca sulla spalla di Ricky. Io subito lo guardo fulminandolo nuovamente, Marco fa per indietreggiare, lui ha cercato di ucciderlo e adesso gli chiede scusa? Ma chi si crede di essere questo tizio...
"Nicla tranquilla sto bene" afferma ricambiando l'abbraccio.
"Non ti preoccupare, è acqua passata." Esclama rivolgendosi a Marco.
Non sappiamo cosa fare, finché Cassiopea, che è rimasta i disparte, parla.
"Io sono Cassiopea, piacere."
Con il suo fascino e la sua bellezza ha già ammaliato Marco.
"Chee bel nome..." Dice arrossendo.
"Cosa fate qui, siete studenti?"
Chiede in tono brusco.
Sono molto imbarazzata nel dire che ci siamo persi, io non mi perdo mai! Beh quasi...
"Si, ci siamo persi" dico.
"Come immaginavo, avanti seguitemi"
Fa cenno di seguirlo, anche se non sono molto convinta che ci voglia portare al liceo...

Passa mezz'ora, giriamo in tondo, ci siamo persi più di prima...
"Ora basta! Dove stiamo andando?" Chiede Cassiopea bruscamente.
Marco si gira, continuano ad urlare ed urlare.
Ma la mia mente era altrove, le loro voci erano un'eco per me, solo delle parole in lontananza. I miei occhi sono fissi nel nulla, sono come ipnotizzata, sento l'istinto di introdurmi nella foresta, questa volta non mi sarei persa.
Una voce lontana mi chiama
"Nicla...Nicla...Nicla..."
I miei piedi si muovono da soli, in direzione della voce...
Cammino e cammino senza meta, non riesco a pensare.
In lontananza le voci dei miei compagni di "viaggio" mi chiamano o dicono qualcosa tra loro, non so, ma mi stanno seguendo.

I miei piedi si fermarono improvvisamente, riprendo coscienza.
Scuoto la testa e guardo in alto.
Una quercia imponente si prostra davanti a me: con rami lunghi e massicci, la corteccia dura e le radici forti e piene di vita, ma io come cavolo faccio a sapere queste cose?!
"Sei arrivata Nicla, il tuo destino è oggi"
La frase proviene dalla quercia...
"Madre terra, sei tu?" Chiedo...

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