25-Come prima

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"Dov'è Cora?" Chiedo perplessa in cerca di una risposta, ma non ottenendola.
"Nicla, lei stava combattendo contro i vampiri, quando uno mi è saltato addosso.." Dice Brigida piangendo
"...lottavo con tutte le mie forze per non essere azzannata, Cora è venuta in mio soccorso e...e il vampiro l'ha aggredita senza pietà."
Rimango scioccata da quelle parole che nemmeno riesco a muovere un muscolo.
"È...morta" esclamo senza pensare.
Brigida annuisce e scoppia in un pianto disperato.
È tutta colpa mia, se io non fossi andata in quel bosco, quel giorno, se avessi dato retta alle regole lei sarebbe ancora viva.
È colpa mia.
Solo mia.
Sono io che sono voluta andare dai vampiri, idea geniale!
Alla fine ci ha rimesso una ragazza che non centrava niente.
Mi sento uno schifo, da buttare.
"Il suo corpo?"
"Giù nello strapiombo" mi informa Aletha mentre si asciuga gli a chi con una mano.
"Lei era una donna coraggiosa e merita un funerale degno"
Prendo un po' di erba, ci soffio sopra e diventa polvere dorata.
Prendo un legnetto e, sulla terra, incido il suo nome.
Ci spargo sopra la polvere e una mia lacrima riga il viso mentre lo faccio.
Metto una mano sopra la terra r la scritta scompare.
"Che..?"
"La terra venererà il suo nome per sempre..."
Mi scende un'altra lacrima dagli occhi e Riccardo lo nota
"Nicla, va tutto bene?" Cerca di abbracciarmi, ma io mi ritraggo
"Avete trovato qualcosa della ragazza fulmine?"
Loro mi guardano straniti e arrabbiati, posso apparire inopportuna, ma non posso demoralizzarmi, anche se mi sento morire dentro, influenzerei tutti i miei amici e non voglio.

"Quando lo Zacniter ti ha portata da noi, avevi in mano un biglietto." Mi informa Nicole duramente, quasi come volesse far rientrare le lacrime.
Me lo porge e lo leggo ad alta voce
"Andate dove l'acqua non lascia scampo - la ragazza fulmine"
Appena lo leggo, il biglietto scompare da solo, lasciandomi a bocca aperta.

"La nostra sconosciuta si lascia desiderare" esclamo con un po' di ironia per sdrammatizzare, perché so benissimo dove dobbiamo andare.
"Sirene"
Dice sussurrando Marco, ma tutti lo sentiamo.
Un silenzio travolgente ci avvolge.
Le sirene non sono vampiri, sono molto peggio.
"Partiamo subito?" Chiede Cassiopea passandosi una mano tra i suoi capelli bianchi, mentre sento il cuore di Marco accelerare a quella vista.
Mi scappa una risata che però trattengo appena Riccardo mi guarda come se volesse uccidermi.
Io gli voglio bene, c'è, voglio bene anche a Marco, e so che è pericoloso andare dalle sirene.
Lui sa che cosa voglio dire e mi precede
"No Nicla"
"Riccardo, non puoi capire, non insistere"
Lo zittisco.
"Ma che ave.." Sta per dire Nicole, ma Brigida le pianta una mano proprio in mezzo alla faccia.
"Una mosca" si giustifica, sorridendo.

"Nicla, staremo attenti." Riprende Riccardo
"Ho perso Cora, non posso perdere anche te...voi, non lo sopporterei. Voi non verrete con noi, la questione è chiusa."
Il mio cuore accelera quando Riccardo si avvicina così tanto da toccarmi il naso, ma io resto ferma a guardarlo nei suoi occhi color cielo.
"Tu stai dove sono io" mi dice fermo lui.
"Io non sono il tuo cane" rispondo secca io.

"Ok basta scaldarsi tanto, ragazzi non vale la pena essere sbranati da delle sirene per proteggerci" esclama Brigida, separandoci.
Io continuo a tenere il contatto visivo con lui, fino a che Marco non interviene.
"Ma siete delle ragazze indifese"
I suoi piedi si ghiacciano all'istante.
"Ridillo" lo incita Aletha, che ha lanciato l'incantesimo su di lui.
"Siete completamente capaci di proteggervi a vicenda" esclama il ragazzo alzando le braccia.
Viene scongelato da Aletha.

"Da adesso ci dividiamo, Marco e Riccardo, trovate il modo di passare dall'altra parte, noi andremo nel mare delle anime, in qualche modo." Dico seria.

Marco si dirige verso Cassiopea e le lascia un bacio nella guancia.
"Dimmi che ti rivedrò" le sussurra lui
Mi sta venendo il diabete e Riccardo lo nota, ci scappa una risatina, anche se sono ancora arrabbiata con lui.
"Vai" esclama Cassiopea baciandolo sulla fronte.
Intanto io e le ragazze montiamo i cavalli e prendiamo le armi.
"Finito Jack e Rose?" Dico ridendo.
Loro mi guardano straniti.
"Umorismo umano , lasciare perdere"
Loro annuiscono e aspetto che le altre di organizzino.
Quando sento una mano prendermi la caviglia.
"Nicla, scusa per prima io..."
"Perdonato"
Lui mi sorride e mi accarezza la caviglia ed io sento un brivido attraversarmi la schiena, cosa sia, boh.
Gli scompiglio i capelli e i nostri sguardi si incontrano, un altro brivido mi pervade.
"Non fare stupidaggini" gli ordino con un tono di dolcezza, con lui mi sento troppo vulnerabile, ma non lo do a vedere.
"Solo per te" mi sussurra lui, ma io mi faccio seria.
Affezionarsi alle persone per poi rischiare di perderle è la cosa più brutta del mondo, ed io lo so bene.
Annuisco e chiedo alle altre se sono pronte, loro mi confermano di sì.
Riccardo mi lascia la mano dalla caviglia ed io parto alla velocità della luce, mi giro per vedere i ragazzi mentre ci guardano.
Li vedo scomparire nella nebbia del tetro bosco.
Sento i cavalli delle ragazze che mi seguono.
"Cassiopea!" La chiamo.
"Devi darmi le coordinate del mare delle anime, dove le sirene hanno il loro covo"
"Andiamo dritti, tra pochi minuti dovremmo vederlo"
Annuisco alla sua risposta e continuo a cavalcare il più velocemente che posso.

Pochi minuti dopo arriviamo, rallento il mio cavallo e le dico.
"Tornate te e i tuoi colleghi dai ragazzi all'accampamento, dovrebbero essere ancora là"
La cavalla annuisce e porta con se gli altri cavalli, sparendo nella nebbia.
Guardo davanti a me, bel posto, penso ironicamente.
Il sole è così tanto oscurato dalle nuvole che sembra notte.
Mi tolgo le scarpe e la sabbia tocca i miei piedi, prendendo la loro forma.
Si vede solo il pezzo iniziale del mare, tutto il resto scompare nella nebbia.

"Vi serve aiuto?" Esclama una voce dal nulla.
Tutte noi saltiamo dallo spavento.
Una ragazza con un impermeabile addosso che tiene in mano una lanterna ci guarda interrogativa.
Tiro un sospiro di sollievo vedendo che è innocua, ma non si sa mai.
"No grazie, però a pensarci bene sarebbe meglio che ci prestarsi una barca, se è possibile" rispondo il più cautamente possibile.
Lei mi guarda meglio e poi risponde
"Seguitemi." Cammina verso la nebbia.
Io e le ragazze ci guardiamo.
"Nicla, non abbiamo scelta, si insospettirebbe" mi informa Aletha.
Annuisco dandole ragione e seguendo la sconosciuta, che sia la nostra ragazza tanto cercata?

Entriamo in una baracca, che assomiglia più a un bar.
Varchiamo la porta e tutti gli sguardi sono puntati su di noi.
Tra Marinai, cameriere e ubriaconi, ci sediamo in un tavolo.
Arriva una cameriera bionda e bassina.
"Ordinate?"
"Una birra per tutte, offro io Jennifer"
"Passiamo" dico convinta alla sconosciuta.
Lei insospettita annuisce e manda via la cameriera con un gesto della mano, puntando lo sguardo verso di noi.
"Chi siete?" Chiede interrogativa, spostando lo sguardo su ognuna di noi.
Dico la prima cosa sensata
"Scienziate, stiamo approfondendo la ricerca delle sirene e ci servirebbe proprio una barca".

La guardo cercando di essere più convinta possibile, sorridendo.
"Ok, ho una barca di fianco a questa catapecchia"
"Ok perfetto, allora pos.." Cerca di dire Brigida.
"Ah ah ah ah! E voi pensate che vi dia la mia preziosa barca senza ricevere nulla in cambio?"
Ok, siamo nei guai, non abbiamo portato nulla con noi.
Nicole appoggia un sacco pieno di monete d'oro sul tavolo, e io rimando esterrefatta.
" bastano?"
La sconosciuta annuisce prendendo bruscamente i soldi e contandoli.

Usciamo svelte dal locale.
"Dove hai preso tutti quei soldi Cassi?" Chiede Aletha curiosa tanto quanto tutte noi.
"Glieli ho fregati dalla borsa quando era distratta, quindi sbrighiamoci prima che se ne accorga" sorride lei facendomi un occhiolino.
"Sei unica" le dico ridendo, mentre corriamo verso la barca.
Rido, ma dentro di me ho...paura.

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