23- Trasformazioni

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Mentre camminiamo ripenso a tutta la mia vita: perché?
É l'unica parola che m viene in mente adesso: perché deve sempre succedere tutto a me? Che ho fatto di male per meritarmi questo? Perché madre natura a scelto proprio noi per questa impresa, se non sappiamo nemmeno dove mettere piede, perché?.
Forse non si saprà mai, forse non troveremo mai questa luna e il boato viaggio sarà stato completamente inutile...
Dopotutto ho scoperto molte cose su questo mondo, mi sono fatta degli amici, come Cora, anche se molto strana...
Sono diventati i miei migliori amici, non ne avevo mai avuti prima d'ora!
"Quando arriviamo?" Chiede tremando, Nicole.
"Manca ancora un po', ma voi avete tempo, giusto?" Esclama Vissia seguita da una risata con il fratello, sono proprio senza cuore quei due...

Dopo una decina di minuti arriviamo a due tronchi grandi neri, con un grande buco al centro.
"Visto che non potete dormire sui rami, perché non sapete volare, dormirete dentro gli alberi. Dividetevi in due gruppi, i cavalli stanno nella stalla di fianco a voi, e buona notte, o dovrei dire buona fortuna..." Ci informa Orio, che sghignazza con sua sorella.
"Grazie" esclama Cora, in modo che quei due la sentano. Ma loro si girano, le danno un occhiataccia e corrono via alla velocità della luce.
"Simpatici..." Dice Brigida, ma subito Cora mette una mano sopra la sua bocca.
"Shh, qui pure gli alberi hanno orecchie, siamo circondati da vampiri che noi non vediamo e che loro ci vedono." Sussurra.
È ora che il piano abbia inizio.
"Entriamo, così nessuno ci sentirà, gli alberi sono protetti da una magia del suono, chi è fuori non può sapere nulla di che succede dentro" annuiamo ed io, Brigida, Aletha e Cora andiamo dentro uno degli alberi, mentre gli altri nell'altro.
Siamo in un'enorme stanza con cuscini per terra e tavoli sparsi qua e là.
Ci sediamo sui cuscini morbidi e chiacchieriamo, aspettando la notte.

Il sole cala e le tenebre aumentano, è ora di entrare in atto.
"Ok, aspettiamo il segnale" esclamo io. Dopo poco una luce abbagliante si estende per tutta la stanza, poi svanisce. Al posto suo è rimasta Cassiopea.
"Ragazzi, noi teniamo a bada Orio e Vissia, voi dovete proseguire avanti tra gli alberi, girare a destra quando vedete un grosso tronco ed entrare nel grande buco nel terreno, chiaro?" Dice lei.
Avrei tanto voluto risponderle *no*, ma devo guidare i miei compagni e mi esce un...
"Si, andiamo" prendiamo le armi, io raccolgo il mio arco e lo metto sulle spalle con il sacco delle frecce, mi lego i capelli in una coda alta e mi allaccio meglio le scarpe.
"Fa molto buio là fuori, come faremo a vedere?" Chiede Brigida preoccupata.
"Magari Nicla, avendo il potere di collegarsi alla terra, può farlo anche con gli animali, tipo usare gli occhi di un lupo, loro sì che ci vedono al buio"
Esclama entusiasta Aletha.
Non sono sicura di farcela, insomma non ho la più pallida idea di dove cominciare.
"Concentrati Nicla" mi dice Cora, ok io ci provo, non ho altra scelta.
Chiudo gli occhi e mi isolo dal mondo
penso come un lupo
guardo come un lupo
Annuso come un lupo
Mangio come un lupo
Ululo come un lupo
Il cuore va a mille e sto sudando, ma devo farcela
Sono un lupo.
Apro gli occhi, respiro affannosamente e velocemente, tutti mi guardano interrogativi.
Tutti i miei sensi sono sviluppati, posso sentire qualsiasi cosa anche a distanza di kilometri.
"Che guardate?" Chiedo curiosa.
"Sei diversa " mi guarda male Cora
"Hai gli occhi gialli gialli fluorescenti e due canini più affilati di quelli dei vampiri."
Oddio, porto le mani sulla bocca e sento due grosse lame affilate.
"Non c'è tempo di farsi delle domande, devo vedere se riesco a..." Porgo la testa fuori dal tronco, è come se fosse giorno, posso vedere benissimo.
"Seguitemi" sussurro.
Tutto d'un tratto siamo fuori dal tronco, completamente a piede libero dove ogni vampiro potrebbe vederci.
Inizio a correre tra gli alberi il più velocemente possibile, ma poi mi volto e vedo che le ragazze sono molto distanti da me, effettivamente si è sviluppato anche il mio modo di correre, meglio! Sono sempre stata una frana quando facevo atletica...
"Nicla, sei più veloce di un ghepardo" sussurra Aletha con il fiatone.
Le chiedo scusa e continuiamo a correre, io un po' più lentamente di prima.
Continuo a guardarmi intorno in cerca di un vampiro che ci salti addosso quando meno ce lo aspettiamo.
Calma Nicla, il piano sta andando perfettamente, non essere paranoica!
"Ragazzi, ecco il grande tronco" davanti a me si prostra un enorme albero nero, è qui che vive Ethel, dobbiamo stare più che attenti nel sorpassarlo.
Avviso i miei amici e cominciamo a camminare, in punta di piedi.
Lo sorpassiamo senza problemi, ma sfortunatamente..
"Voi che ci fate qui?" Davanti a me c'è Ethel Green, che con la velocità di un ghepardo si catapulta verso di noi con gli occhi rossi più assetati che mai.
Mi nascondo velocemente dietro Cora, se mi vede nella versione *lupo* capirà tutto, ma poi Cora mi prende e mi mette di nuovo davanti alla governatrice.
Ma che fa? Vuole uccidermi?!
Subito Ethel indietreggia nel vedermi e poi mi ringhia mettendo ben in vista i suoi canini.
"Tu! Sei un licantropo!" Mi sputa contro.
Ora sono nei guai, sono in enormi guai.
Il mio cuore batte all' impazzata, e adesso?
"La mia studentessa Nicla stava provando i poteri di magia senza che io la vedessi, ha sbagliato qualche incantesimo e si è ritrovata così, stavamo cercando una pozione che c'è caduta quando siamo arrivati qui"
Dice Cora convinta.
All'inizio Ethel non sembra molto convinta, ma poi cede.
"Va bene, cercate pure, io torno alla mia casa." Vola come una freccia e sparisce nel nulla.
"Chiamate le mie truppe, dobbiamo uccidere gli intrusi"
Sento sussurrare a Ethel con le mie orecchie super sensibili.
"Non se la è bevuta la storia della maestra e gli studenti, abbiamo poco tempo." Dico ferma. Le altre, spaventate, annuiscono.
Con i miei occhi riesco a vedere un buco vicino a noi.
"Andiamo, è là." Esclama Brigida, ma la fermo.
"Vado io, voi restate qui, se vedete qualcuno arrivare, sussurratemelo, tanto io lo sento." Sto per partire quando...
"Attenta Nicla" mi poggia una mano sulla spalla Cora.
La guardo e rispondo
"Ovvio"

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