17- Allenamento: parte 1

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E giorno, saranno le 7.30 di mattino, circa.
Sbadiglio, mi stiracchio e mi alzo.
Ho pensato molto stanotte alla mia decisione: mollare o continuare?
Ho lasciato tutto, ma sono ancora in tempo per prendere le redini della mia vita.
Mi metto a posto i miei vestiti, mi faccio una coda alta lasciando cadere qualche ciocca davanti, mi metto le scarpe, prendo il mio arco con frecce ed esco.
La luce mi dà fastidio agli occhi. Fin da piccola sono sempre stata una ragazza notturna, amo la luna e le stelle, stavo ad osservarle per ore, e ancora oggi non mi stancherò mai di guardarle, ininterrottamente.
Vedo tutti i ragazzi che attorno al falò, spento. Stanno mangiando.
Appena arrivo da loro, tutti mi guardano preoccupati.
Riccardo, ovviamente, avrà detto loro della scelta che devo prendere, mi sembra giusto.
"Vieni Nicla, siediti con noi, ho già dato da mangiare ai cavalli e Penny è andata a cacciare..." Mi dice Nicole, è così bella e innocente.
"Grazie piccola, ma ho già mangiato."
La ringrazio.
"Qui, subito, devo dirvi una cosa." Richiamo i miei compagni, che vengono da me, sento l'ansia salire, le mani mi tremano, non so cosa potrebbero dire o come reagire.
Mi schiarisco la voce quando tutti sono davanti a me, compresa Nicole.
Mi faccio coraggio e parlo
"Tutti voi sapete che una scelta deve essere presa, e credo che io debba prenderla. Io ci ho riflettuto molto, ho pensato e ripensato mille volte, a voi e a me. E sono arrivata alla conclusione che voi siete la cosa più bella che mi sia mai capitata." Tutti sembrano contenti, ma sempre perplessi.
"Quindi?" Mi chiede Riccardo.
Io lo guardo e sorrido.
"Cominciamo l'allenamento da adesso."
Tutti ridono e esultano, poi Marco viene da me e mi alza da terra.
Io rido
"Marco, mettimi giù!" Inizio a ridere come una matta.
Poi mi mette giù, e ride.
Che stupido.
"Forza, non scherzo. In riga" il mio sguardo diventa serio, e tutti eseguono.
"Nicole, anche te" e lei fa, dopotutto lei è una veggente, ed è molto agile.
"Brigida! Qui." La richiamo e poi vado a prendere un pezzo di legno e glielo metto davanti.
"Schiocca le dita, tutti gli altri, indietro!" Do il comando.
Brigida mi guarda interrogativa.
"Forza" la rimprovero.
Lei alza le spalle e schiocca le dite.
Per poco non prende un colpo quando vede una fiamma sulle sue dita.
"Fa male?" Le chiedo.
"Poco, ma è sopportabile" il suo sguardo è quello di una bambina che vede per la prima volta la neve.
Anche quello dei ragazzi.
"Rischioccale" le ordino, lei lo fa e la fiamma si spegne.
"Ora sfrega le mani l'una contro l'altra"
Lei esegue.
"Ma non sento niente" mi dice lei.
"Punta le mani su...."
Prendo una foglia e la porgo ad Aletha.
"Toccala" la tocca con un dito ed essa gela, è diventata come un mattone.
Metto la foglia per terra.
"Brigida, qui!"
Lei punta le mani sulla foglie, piano piano la foglia sgela, lasciando dell'acqua a terra."brava" la elogio io.
"Ok, fammi provare altro!" Mi metto a ridere, la ragazza ci ha preso gusto.
"devi dire Tropea micinus focoleis e punta un dito sul legnetto"
Lei si mette in posizione e punta il dito sull'oggetto.
"Tropea micinus focoleis!" Esclama.
Il legno non c'è più, al suo posto c'è solo polvere.
Applaudiamo tutti Brigida e lei fa degli inchini, dicendo "grazie, grazie..."
"Brava Brigida, un ultima cosa, quando vuoi infiammare qualcosa pronuncia Incantus, ma sarebbe meglio non infiammare la foresta, quindi ti limiterai a polverizzare le cose.
Devi avere molto autocontrollo, ricordatelo."
Lei annuisce e si rimette in riga.
"Mmm...vediamo un po', Marco. Ti sei divertito a prendermi in braccio? Ora divertiti a faticare." Lui mi guarda un po' spaventato e avanza.
"Bene, per favore Riccardo, portami il libro." Lui me lo porge con gentilezza e io lo ringrazio.
"Vediamo cosa riesci a fare" il mio tono di voce è tranquillo, non sono cattiva, ma voglio vedere davvero cosa riesce a fare.
Leggo il libro è poi gli do gli ordini
"Aletha, porta per favore qui la bacinella con l'acqua.
Lei me la mette davanti ai piedi
"Grazie tesoro" lei sorride e va.
"Ora devi chiudere gli occhi, sentiti un tutt'uno con l'acqua, pensa che venga da te, comandala, sottomettila."
Lui chiude gli occhi, si sforza ma non succede niente.
"Devo pensarlo con il cuore" mi correggo.
Lui richiude gli occhi e fa un respiro. Allunga la mano verso la bacinella.
Vedo l'acqua tremare, poi usce e si va ad attorcigliare nel braccio teso di Marco, come un serpente.
Lui riapre gli occhi e l'acqua cade, lasciando una scia bagnata.
"Impressionante" esclamò io.
"Ne dubitavi, donna?" Ha il suo solito sorrisetto da benemerito idiota.
"Mi stai sfidando, uomo?" Incrocio le braccia. Il mio sguardo è più serio che mai, lui si fa una risata, ma poi mi guarda negli occhi e subito la risata si trasforma in un esitazione. China il capo
"No, scusa"
"Le accetto volentieri le tue scuse, grazie. Adesso muoviti. Pronuncia letis."
"Letis" all'inizio non accade nulla, ma poi vedo una nuvoletta sopra la testa di Marco.
Dalla nuvola inizia a piovere, anche forte. Io e i ragazzi ridiamo tantissimo, è una scena esilarante. Marco che corre come un pazzo, inseguito da una nuvola.
"Oddio!" Ridiamo
"Ripronuncia la pa-parola" sto ridendo così tanto che mi piego in due.
"LETISS!!!" E la nuvola scompare.
Vedo Marco completamente fradicio e scocciato, con umana faccia più che arrabbiata.
Continuo a ridere, quasi soffoco. Mi asciugo una lacrima di gioia e dico.
"Dire che possiamo lavorarci, allenati moltissimo. Ah! Se vuoi creare un'ondata basta che pronunci *meganus* e pensi alla misura dell'onda. Ora vatti a cambiare"
Lui, sbuffando, va dentro la sua tenda.
Esce dopo un po' con i capelli bagnati una maglietta nera a maniche corte e dei pantaloni neri.
"Possiamo continuare... Aletha!"
Lei si fa avanti.
"Hai un potere molto speciale, che può essere combaciato alla perfezione con quello di Marco. Adesso chiudi gli occhi e pensa alla neve." Poco dopo, piccoli fiocchi di neve cadono dal cielo.
"Brava! Ora basta, vedi quel l'albero? Chiudi gli occhi e concentrati, devi ghiacciarlo."
Lei chiudi gli occhi e punta le mani contro l'albero.
Le radici incominciano a ghiacciare, poi il tronco, i rami, le foglie. In un minuto l'albero è congelato.
"Molto brava, sai già come far grandinare. Quindi esercitati molto sul tempo che ci metti a fare congelare le cose. Brigida per favore scongela l'albero." Lei lo fa e si mettono in riga.
È quasi l'ora di pranzo.
"Questi vestiti sono troppo scomodi, ma devono durare, quindi ci cambiamo con dei vestiti comodi che Nicole gentilmente ci farà apparire. Poi mangeremo." Tutti annuiscono e vanno da Nicole, tutti tranne Riccardo, che viene di fianco a me.
Sono seduta su un pezzo di tronco e sto mangiando una mela.
"Sei portata per fare il capo, sai farti rispettare, brava. Sapevo che avresti deciso di continuare, per noi, cioè per noi , i tuoi compagni."
Subito è diventato rosso. Io gli sorrido.
"Ho capito" lui annuisce e restiamo in silenzio a leggere il libro.
Poi alzo lo sguardo mentre Riccardo è preso a leggere una pagina.
Vedo Aletha che mi guarda, in fondo.
Mi fa un gesto del tipo *ti tengo d'occhio*.
Io annuisco, è una sorella che ama il fratello, è normale che voglia proteggerlo.
Poi se ne va.
"Io vado a cambiarmi, ti aspetta al tavolo, e tieni un posto." Dico dandogli un bacio sulla guancia e salutandolo.
Corro verso Nicole, sta leggendo, pure lei.
"Hey, Nicla" esclama vedendomi arrivare.
"Hey, Nicole. Vuoi parlare un po' con me?" Lei annuisce e mi siedo dietro a lei.
Prendo i suoi lunghi capelli e iniziò a fare una treccia.
"Cosa leggi?" Le chiedo.
"Sto studiando la mappa del regno"
"Come sei brava" esclamo io sorridente, mentre continuo ad attorcigliare i suoi capelli e le mie mani.

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