2- È ora di dire "Addio"

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Capitolo 1
Nicla era sola, in una stanza buia: con pareti nere e il pavimento lucido. La ragazza era su una sedia di legno, in fondo alla stanza il nero totale.
"C'è qualcuno?" Chiese a voce soffocata.
"Presto finirà tutto tranquilla..." Rispose una voce femminile, inquietante e roca. Avvenne tutto in un attimo, una figura dagli occhi rossi e un mantello nero corvino gli saltò sopra, facendola scivolare dalla sedia. "Noo! Ti prego lasciami!".
"Nooo!" È così che si svegliò Nicla, respirando affannosamente, con gli occhi sbarrati è pieni di terrore.
"Era solo un brutto sogno, calma" affermò asciugandosi il sudore con una mano.
"Oh no! Oggi è il primo giorno di liceo, farò tardi se non mi sbrigo" esclamò guardando la sveglia e successivamente alzandosi dal letto.
Nicla si diresse cautamente verso la cucina, per fare colazione. Dopo aver sbandato un paio di volte contro il muro, per colpa del sonno, arrivò al tavolo e si sedette. "Paka lia" disse strofinandosi un occhio, alzò il braccio e fece schioccare le dita. Il latte che era posto sullo scaffale dietro di Nicla si alzò da solo e volò verso di lei. Con un gesto veloce della mano, la ragazza prese il latte davanti a lei e lo verso nella sua tazza.
Dopo aver fatto colazione Nicla si diresse di nuovo in camera sua.
"Oggi non so proprio cosa indossare, molti dei miei vestiti sono già in valigia...ufff..." Dopo qualche sbuffo la giovane si tolse il pigiama e lo mise in una sacca nera.
"Vajo lia" disse indicando una maglietta bianca, una felpa a righe rosse e grigie e un paio di jeans stretti e neri. Immediatamente essi fluttuarono verso la ragazza, che li prese al volo. "Così andrà bene, che ne dici Penny?". Appoggiata ad un ramo, fuori dalla finestra della camera di Nicla, giaceva una piccola civetta dalla testa con piume marroni, il corpo rossastro e gli occhi azzurri ghiaccio, il suo nome era Penny. La giovane teneva tantissimo alla sua piccola civetta, che gli era stata regalata da sua madre, prima di trasferirsi per lavoro. Penny guardò attentamente gli abiti indossati dalla giovane, girò la testa per vederla meglio e emise un verso di approvazione "Lo sapevo! Sono molto emozionata per il mio primo anno in un college di magia, sai? Spero di non fare troppi casini! Sarà dura trasferirsi alla Helen High, 700 Km di pura follia." Affermò Nicla distrattamente, mentre metteva le ultime cose dentro la valigia.
"Em em...Penny non arrabbiarti, ma non puoi volare per così tanti Km, quindi..." La ragazza tirò fuori dalla sacca nera una gabbietta di ferro a forma di mezza sfera.
Subito Penny si mostrò infastidita dall'idea, ma alla fine accettò ed entrò nella gabbia.
"Alla Heven High mi hanno detto di portare un animale domestico, io porterò te". Esclamò fiera Nicla.
"È ora...non credo di essere pronta a trasferirmi là. Ma è per il mio bene."
La ragazza prese le sue cose e si diresse verso la porta d'ingresso.
"Allora...Valigia bianca ,rossa e grigia, sacca nera, gufo..."
Penny, obbiettò emanando un suono stridulo.
"Volevo dire civetta" si scusò.
"Ok, sono pronta. Addio jembridg city. Mi mancherai! Ma mi farò una nuova vita ora!" A malincuore, Nicla aprì la porta d'ingresso, guardò la casa per l'ultima volta.
"Addio" sussurrò.

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