24- So cosa significa dire "Addio"

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Mi infilo dentro al buco, stando attenta a dove vado, è tutto buio qui.
Sento uno strano odore di fumo e la temperatura si fa più alta man mano che avanzo.
Gli Zacniter devono essere vicini.
Poi ricordo...
Non devo guardare i loro occhi.
Prendo dalla mia tasca una benda nera. Mi ritrasformo in umana, per non fare spaventare i cavalli.
Cerco di sviluppare il più possibile i miei sensi.
Inizio a toccare le pareti della roccia, vado verso il calore.
Poi poso la mano su qualcosa di metallico.
"Ma che..."
Un nitrito mi interrompe, proprio davanti a me.
Balzo all'indietro, cadendo da una roccia.
"Ahi..." Sento che ho appoggiato le mani su qualcosa di appuntito e mi sono tagliata.
Sento il sangue scendere.
Prendo la benda che ho sugli occhi e la lego sulla mano.
È un taglio abbastanza grosso, ma non profondo.
Alzo lo sguardo e li vedo.
Con i loro occhi luminosi, il loro manto che sembra fatto da tanti cristalli neri.
"Non guardarli!" Ripeto a me stessa, chiudo istintivamente gli occhi.
Poi sento in lontananza una voce
"Sono qui." Oh no, stanno arrivando.
Al diavolo la pietrificazione, devo aiutare i miei amici.
Apro gli occhi e vedo che i cavalli sono rinchiusi da delle sbarre di ferro molto resistenti.
"E voi! Non cercate di pietrificarmi che i miei amici sono là fuori e hanno bisogno di me, quindi allontanatevi e lasciatemi fare!" Loro, con il capo basso, si allontanano lentamente.
Non pensavo di avere questo effetto sugli animali.
"Vediamo se questo funziona." Sussurro decisa.
Mi metto in posizione con i piedi distanti e le mani rivolte verso le sbarre.
Mi concentro.
Le mie mani si abbassano sul suolo.
Sento la terra tremare e delle radici avvolgere velocemente le sbarre.
Mi alzo e con le mani faccio il gesto di aprire le sbarre.
Le radici iniziano a far scricchiolare il ferro, ma non basta.
Cerco di sforzarmi il più possibile, sono troppo resistenti!
Inizio a sudare, le lacrime iniziano a scorrere come un fiume sul mio viso.
"Nicla, non arrenderti!" Ripeto a me stessa.
Fa un male cane.
Sento i passi veloci dei Black raggiungermi.
"Nicla scappa, hai ancora una vita" la mia voce interiore sta facendo ingresso nel momento sbagliato.
Non gli darò ascolto, perché non so ancora chi è rimasto vivo o morto per me, là fuori.
"Eccola!" Sento Ethel esclama dietro di me.
È finita...
"Adesso basta!" Urlo con un intensità che fa tremare la terra.
Uso tutte le forze che mi rimangono.
Le radici spalancano la gabbia e cado sfinita.
Prima che raggiunga terra Ethel mi prende per il collo.
"Guarda che hai fatto!" Ha gli occhi di fuoco e i canini più evidenti che mai.
La iniziò a vedere sfocata, non respiro.
Poi un Zacniter va addosso a Ethel e la guarda intensamente.
Prima che possa controbattere lei è già pietrificata.
I miei occhi non possono resistere a stare aperti.
Ma io non mi arrendo.
"Aiuto" sussurro con tutta la voce che mi rimane.
Vedo il cavallo che si gira verso di me e mi prende in groppa, inizia a galoppare fino a che non vedo una luce accecante e da lì il buio.

Mi sveglio di soprassalto, come se fosse stato solo un brutto sogno.
Ma non lo è.
Mi trovo in una tenda ed è giorno.
Indosso una canotta nera e dei pantaloni lunghi, neri e mi stanno larghi.
Provo ad alzarmi, ma vedo che, nell'appoggiare la mano, cado dal dolore.
"Ah..." Mi ricordo della ferita e guardo il palmo della mano.
È tutta fasciata da una garza, ma fa male comunque.
Mi alzo, anche se sento dolore alle ossa.
Esco dalla tenda e vedo i ragazzi riuniti attorno a della legna bruciata, tutti con gli occhi chiusi e mano nella mano.
Hanno i volti tristi.
"Ragazzi, ma che fate?" Esclamo con voce roca e stanca.
I ragazzi aprono gli occhi spaventati e poi mi vedono.
Balzano tutti in piedi e corrono ad abbracciarmi.
"Mi soffocate!" Urlo ridendo.
Si staccano e vedo che stanno tutti piangendo.
"Hey ragazzi, che succede?" Chiedo diventando seria.
"Hai preso u-un colpo alla testa mentre sei caduta, e-e poi c'è stato l'attacco dei vampiri, tu, Ethel, Cora..."
Dice Nicole piangendo e singhiozzando, ma io la interrompo.
"...cosa c'entra Cora?"
Tutti si guardano preoccupati e tristi.
Non ho la più pallida idea di cosa stia succedendo.

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