Yume's pov
Le ore di lezione rimanenti sono state un disastro. L'unica cosa che vedevo nella mia testa era quel bacio tra Claude e Joanne.
Venni richiamata numerose volte per essere troppo distratta, per non dare le risposte corrette, e anche per aver portato poco rispetto.
Joanne e Cerise erano affianco a me, e la bionda non la smetteva di raccontarle di come il ragazzo baciasse bene.
Mi alzai di scatto, facendo cadere la sedia: "Basta! Devi smetterla! Sei solo una ragazzina viziata che pugnala alle spalle tutti! E se non lo avessi capito, io non più intenzione di avere a che fare con te. Sei solo..." mi fermai per non dire cose offensive davanti al professore.
"Signorina Stardust le chiedo di uscire dalla classe, e di rientrarci solo quando si sarà calmata. E a fine lezione mi spiegherà il motivo di questo sfogo di rabbia improvviso." disse gentilmente il professor Yuushi.
"Sono faccende personali. Non ho intenzione di dirle niente." risposi, uscendo dalla porta.
Camminai a testa bassa, fino a quando non mi scontrai con qualcuno.
"Scusa mi dispiace..." non alzai nemmeno lo sguardo, e proseguii nella mia direzione.
Però venni trattenuta per il polso.
"Che c'è, adesso non mi guardi neanche più in faccia?" sentii quella voce che avrei voluto evitare. Claude.
Alzai la testa, anche se ero consapevole di non riuscire a sopportare il suo sguardo.
I miei occhi si riempirono di nuovo di lacrime, così mi liberai dalla sia presa, e corsi verso i bagni femminili.Eileen's pov
Non capii nemmeno io il motivo di quella reazione da parte di Yume.
Ma era successo qualcosa.
Scossi la testa. Non era da me preoccuparmi.
La ragazza rientrò con gli occhi rossi, e a testa bassa, scusandosi con il professore.Le ore restanti passarono in fretta.
In palestra anche questa volta, c'erano gli attrezzi da ginnastica artistica.
"Ehi fratellone, io rimango qui a scuola, tu inventati una scusa con la mamma e papà. Ciao." e dopo avergli lasciato un bacio sulla guancia, andai verso la palestra.
Prima di entrare, mangiai la mela che avevo avanzato dalla ricreazione.
Entrai, e andai a sedermi verso gli spalti. Poco dopo entrò anche la ragazza dai capelli lilla, scaraventando il suo zaino contro il muro.
Non si accorse di me.
Si tolse la maglietta e rimase con il suo solito body. Iniziò con un riscaldamento al corpo libero, con alcuni giri di corsa, e le varie verticali.
Eseguì un'esercizio semplice, a due diagonali, di cui una formata una rondata con doppio arabian, e l'altra da due flick avanti con l'arrivo in salto teso avanti. E tra queste due, alcuni elementi coreografici.
La ginnastica artistica era il suo sport.
Ripetè l'esercizio un paio di volte, per questo attaccai le cuffiette al telefono, e mi immersi nei miei pensieri.Dopo due ore alternate tra corpo libero, parallele e volteggio, passò finalmente alla trave.
Eseguì il mio esercizio molto bene le prime due volte, ma alla terza si notava che era molto stanca.
Al terzo tentativo però, durante l'uscita, mentre stava eseguendo la rondata per l'uscita, scivolò, sbattendo la testa sulla trave, e cadendo sul tappetino.
Aspettai cinque minuti, ma ancora non si rialzava.
Mi catapultai da lei, e con qualche difficoltà me la caricai sulle spalle.
L'infermiera si sarebbe dovuta trovare lì vicino.
Arrivai nei corridoi, ma non c'era nessuno, e neanche un'indicazione.
"Eileen, sei tu?
Mi girai di scatto.
"Victor?" chiesi stupita. "Ho bisogno di sapere dove è l'infermeria! Subito!" continuai agitata.
Lui mi si avvicinò, e, avendo probabilmente notato la mia difficoltà nel tenere in spalla Yume, la prese a mò di sposa, facendomi cenno di seguirlo."È mezz'ora che dorme, ma per fortuna non si è fatta niente, credo però che si ritroverà un brutto livido." disse Victor, tranquillizzandomi.
"Non sapevo ci fosse anche questo lato di te." dissi, dando voce ai miei pensieri.
"Che intendi dire?" chiese irritato.
"Tu sei il solito ragazzo sgarbato, irrispettoso, e che si prende gioco degli altri." risposi impassibile.
Si avvicinò a me, e mi alzò il mento con la mano, visto che era decisamente più alto di me. Solo adesso mi accorsi che aveva gli occhi color ambra, ed erano bellissimi.
"Io non sono affatto come tutti gli altri, e lo capirai molto presto." disse sicuro di sé. "E poi tu sei acida, antipatica e fredda." ribattè.
Lo fulminai con lo sguardo, allontanandomi.
"Prima o poi, sono sicura che darò di matto per colpa tua." dissi spostando lo sguardo verso la ragazza stesa sul lettino.Restammo in silenzio per alcuni minuti, poi il blu si diresse verso la porta.
"Dove stai andando?" chiesi leggermente preoccupata.
Lui si girò e mi sorrise: "Non credo che sentirai la mia mancanza," scherzò, intanto io, però, arrossii. "e comunque ho un impegno. Ci vediamo Hace."
"Grazie." dissi con una voce talmente bassa che non ero neanche sicura che mi avesse sentito.
Lui fece un cenno con la mano, e se ne andò.
Yume si svegliò pochi secondi dopo, ancora un po' intontita.
"Era ora che ti riprendessi!" le urlai contro.
"Eileen? Che ci fai qui? Dove sono? Che è successo?" chiese non riuscendo a capire, e guardandosi intorno.
Dopo averle spiegato tutto, tralasciando il fatto che Victor era stato lì con me, mi abbracciò.
Io mi irrigidii. E lei si staccò poco dopo, prendendo a giocare con le sue dita, imbarazzata: "Scusami." disse.
"Non devi scusarti. Ora va a casa che è tardi, ci vediamo domani." e così, me ne andai, diretta verso casa.Spazio autrice:
Credo di essere l'unica persona che alle undici e mezza di sera beve il thè caldo :')
Questo è il secondo capitolo per oggi, e domani ci saranno gli altri due :D
Che ne dite dite ella storia fino altri qui? Vi piace? È scritta bene?
Scusate se ho aggiornato tardi, comunque.
Riccardo:ehi Terry, T.V.U.M.D.B. ♡
Terry:ehm, tradotto per le persone normali?
Riccardo:*prende un coltello* Ti Voglio Uccidere Mentre Dormi Bastardo!
Terry:aiutatemiiii!ಥ⌣ಥQualcuno mi salvi!
Io:Riccardo non credo che la vodka ti faccia bene.
Riccardo:ma ne ho bevuto solo un bicchierino piccino picciò :))))
Io: O.o
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InazumaEleven: Complicated choice.
FanfictionIl sogno di Eileen è sempre stato il Giappone. È dovuta rimanere a Londra visto che sia la madre che il padre lavoravano lì. Nonostante sia nata e cresciuta nel paesino di Lawtown, lei è sempre rimasta favorevole al trasferimento della famiglia in G...