Il sogno di Eileen è sempre stato il Giappone. È dovuta rimanere a Londra visto che sia la madre che il padre lavoravano lì. Nonostante sia nata e cresciuta nel paesino di Lawtown, lei è sempre rimasta favorevole al trasferimento della famiglia in G...
Eileen's pov "Beh...vedi...negli ultimi giorni prima delle vacanze e della gita, avevamo legato abbastanza. Poi l'ultima sera mi ha proposto di uscire e solo una pazza avrebbe rifiutato!" non riusciva a trattenere la sua felicità "Poi con un taxi siamo arrivati fino all'appartamento di suo zio Taichi, in un hotel molto famoso. Come ben già sai siamo stati in piscina e...beh...ci...ci siamo baciati." sorrise rossa in volto. Amy mi stava raccontando quanto era successo con il rosa e saltellava di qui e di lì con un entusiasmo che non le avevo mai visto.
Entrammo in classe e lì mi isolai, senza badare alla mano di Yume che stringeva la mia per darmi conforto. "Vedrai che tornerà. Sarà anche innamorato di quel ragazzo, ma sei la sua famiglia." "Non credo che lui la pensi come te. E se devo dirla tutta non mi interessa." tagliai corto.
"Rimani con Claude oggi, preferisco restare sola per elaborare quello che è successo ieri. Mi sembra ancora tutto così assurdo." sussurrai a testa bassa. "Se è quello che vuoi, non ti disturberò." mi abbracciò con un'aria triste "Ma non tenerti mai tutto dentro. Sai che sono qui e puoi dirmi ciò che vuoi." Annuii e mi allontanai con le mani in tasca. L'uniforme non mi piaceva affatto e nonostante le osservazioni degli insegnanti, avevo continuato a vestirmi come volevo.
Victor's pov Avevo chiesto a Yahiko di poter parlare. Eravamo sul tetto della scuola, lontani da tutti, con le spalle a muro e intenti a guardare il cielo. "Posso farti una domanda?" esordii curioso. "Mh mh." "Dopo che la trasformazione con i vostri totem è terminata, tu e Eileen sembrate...diversi, se così si può dire. Insomma i suoi capelli diventano neri e se non sbaglio i tuoi occhi restano rossi per qualche secondo." "Credo che sia finalmente arrivato il momento di darti delle spiegazioni. Non sono comuni trasformazioni ovviamente. Si chiamano totem leggendari, ne esistono solo due: Gurē no hyo, nonché quello di mia cugina, e il mio Shiroi okami.Sono dotati di una forza fuori dal normale, anche se ciò richiede degli sforzi maggiori. I vostri si manifestano dopo specifici allenamenti, mentre i nostri dipendono dai sentimenti, diciamo. Bisogna avere una grande forza fisica e mentale per importi sulla loro volontà." Sapevo che c'era altro, così lo invitai a proseguire: "Ma?" "Quando vengono attivati, se si è mentalmente instabili, sono in grado di risalire alla tua sofferenza più profonda, e facendo leva su quella, riuscirebbero a prendere il sopravvento. E questo sarebbe un grande problema, perché non sempre si è in grado di risalire sa quel baratro oscuro senza fondo che è il loro odio." nel frattempo aveva iniziato a palleggiare. "Ti è mai capitato?" Lui sospirò: "Per fortuna no, ma io credo che il totem di Eileen nutra più risentimento in confronto a quello che posseggo io. E sono davvero molto preoccupato. Confido in lei e spero che non faccia delle idiozie." Una luce azzurro intenso seguita da un rombo assordante comparve all'improvviso. La nuvola che si era formata, si diradò dopo alcuni istanti. "Tu sei Victor Blade, dico bene?" un ragazzo che sembrava avere la mia età e dai capelli bianchi mi stava fissando, mentre Yahiko stava al suo fianco, con gli occhi privi di vitalità. "Che gli hai fatto?!" sputai acido. "Oh non ti preoccupare, è semplicemente sotto il mio controllo. Sta bene. Sono venuto qui per lanciare una sfida a te e alla tua squadra, Victor Blade." continuò a parlare con una certa aria di superiorità. "Chi sei?" strinsi i denti.
Eileen's pov Stavo salendo le scale il più velocemente possibile. Avevo girato la scuola in lungo e in largo senza averlo visto e sapevo benissimo che certe volte si rifugiava lassù, per potersi allontanare dalla monotonia. Nel momento in cui spalancai la porta, vidi il blu calciare il pallone con la stoccata invertita: "Non te ne puoi andare! Non puoi portarle via un'altra persona importante!" Ma nel momento in cui il pallone stava per colpire un ragazzo dai capelli bianchi, quest'ultimo scomparve insieme a Yahiko. Caddi in ginocchio. Victor subito si girò, mi vide e poi strinse i pugni. Mi prese per il polso e mi riportò verso il cortile, per poi scambiare qualche parola con Riccardo, che annuì e si allontanò di corsa. Mi condusse verso gli spogliatoi maschili, che a quell'ora non erano riempiti da un parlottare fastidioso e l'aria era pulita. In un pugno scaricò tutta la sua rabbia, inclinando la porta dell'armadietto. "MALEDIZIONE!" Ero rimasta dove mi aveva lasciata, con la testa china e gli occhi invasi da lacrime calde. "Victor..." sussurrai con voce fragile. Lui non si voltò, ma strinse i pugni. "Victor, guardami!" lo supplicai. Lui si girò, gli occhi lucidi e il labbro inferiore tremante. "Eileen, mi dispiace così tanto. Non sono riuscito a fermare quel ragazzo. Non sono riuscito a portare indietro Yahiko. Ho permesso che un'altra delle persone importanti per te si allontanasse!" Mi avvicinai e gli presi il viso tra le mani. Sussultò quando le mie mani fredde entrarono in contatto con la sua pelle. Di scatto le tolsi, ma lui le riavvicinò. Respirai a fondo, poi iniziai a parlare: "Non ti devi fare carico di una colpa che non hai. E non mi riferisco solo ad oggi. Tutto ciò di cui ho bisogno, è riportarlo indiet-" Venni interrotta dall'arrivo dei componenti della squadra nazionale. "Siamo tutti, puoi spiegarci che cosa è successo?" Il blu strinse i pugni e sospirò. "La...Lalaya è tornata. Ha mandato una delle sue guardie più fidate che in qualche modo mi ha rintracciato. Il problema è che hanno preso in ostaggio Yahiko Okita, che non c'entra niente in questa storia. È il cugino di Eileen, motivo in più per riportarlo indietro. Abbiamo ancora a disposizione il treno che abbiamo usato per il Gran Celesta Galaxy, dico bene?" Riccardo annuì, incrociando le braccia e assumendo uno sguardo confuso: "Ma cosa vuole da te Lalaya?" "Un sovrano con cui governare. Quindi.." il viso del blu prese colore "vuole un..un m-matrimonio" concluse balbettando. "CHE COSA?!" le bocche di tutti di spalancarono. Victor spostò lo sguardo altrove imbarazzato. Il mio cuore perse un battito e sgranai gli occhi. Quell'affermazione non fece altro che peggiorare il mio malumore. "Starai dalla nostra parte questa volta, vero Victor?" Arion aveva lo sguardo basso, le braccia tese lungo i fianchi. Il più piccolo dei fratelli Blade gli posò una mano sulla spalla e di scatto il castano alzò il viso: "Faccio parte della Raimon, no? Il mio pianeta è la Terra. E se un giorno mi sposerò con qualcuno, non sarà di certo con quella ragazzina." dopo aver detto l'ultima frase, si voltò verso di me e sorrise. Il mio viso si colorò di un rosso simile a quello dei miei capelli, o così mi aveva sussurrato Trina. "KAWAII!" urlò all'improvviso Cerise, iniziando a saltellare. Alzai gli occhi al cielo e uscii. Quelle quattro mura si erano fatte soffocanti. Sospirai, chiudendo gli occhi. Subito, però, me ne pentii. L'avevo vista di nuovo. "Faremo in modo che tutto torni come prima, vedrai." il mio ragazzo aveva avvolto il suo braccio attorno alle mie spalle. "Andiamo a salutare Vlad? Non sappiamo quanto staremo via ed è da quasi un mese che non lo vedo. Ho voglia di abbracciarlo e vedere come sta." proposi con il tono basso e indeciso. Victor si sforzò di sorridere, come per rassicurarmi.
"Victor, andresti a prendermi dell'acqua?" gli chiese sua fratello maggiore. Io me ne stavo in un angolo, appoggiata alla finestra, intenta a guardare l'unico ciliegio in fiore presente nel giardino dell'ospedale. Appena la porta si chiuse, sentii gli occhi del blu su di me. "È da tanto che non ci vediamo e non vieni nemmeno ad abbracciarmi. Che cosa è successo, Eileen?" Sospirai affranta. "Tuo...tuo fratello ti ha mai raccontato di una certa Lalaya?" Lui ci pensò su un attimo, come se stesse andando a scavare tra i suoi ricordi qualcosa collegato a quel nome. Poi scosse il capo, e inclinò la testa da un lato: "Chi è?" "Nel torneo del Gran Celesta Galaxy, è stato rapito da lei. A quanto pare è innamorata di lui, e ora è tornata. Vuole sposarlo e l'esito della partita che dovremmo giocare contro di loro sarà vitale per me. Se perderemo, sarà tutto finito Vlad. Sembra che al mondo non vada di darmi una tregua. Anche mio fratello mi ha abbandonata. Ha seguito il suo cuore e io non ero abbastanza importante." "Non devi dirlo, Eileen. Sei pur sempre la sua famiglia." disse con un sorriso sincero "Lui non la pensa così, a quanto sembra. Siamo stati adottati, quindi in realtà non sono mai stata qualcosa per lui. E questo è quello che mi ha detto lui." Gli occhi di Vladimir assunsero un'aria addolorata e mi fece segno di sedermi accanto a lui. Dopo il primo passò, qualcosa nella mia testa rimbombò e mi immobilizzai. Non sei mai stata abbastanza e non lo sarai neanche per lui. Era tornata per l'ennesima volta, voleva distruggermi. Misi entrambe le mani tra i capelli e chiusi gli occhi: la sua voce era stridente e maledettamente fastidiosa. Caddi in ginocchio.
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"Devi lasciarmi in pace..." Che succede? La ragazza dalle barriere invalicabili si è rammollita? "VATTENE!" urlai un preda al terrore. Venni presa per le spalle e scossa ripetutamente, risvegliandomi da quella specie di trance infernale. Gli occhi ambrati di Victor, nonostante l'immensa preoccupazione che lasciavano trasparire, mi calmarono. Mi fece sedere sul letto, accanto a Vlad, che subito mi posò la mano sulla schiena. "Eileen, stai bene?" Lo guardai, notando la stessa preoccupazione di Victor, per poi abbracciarlo, in cerca della consolazione che mi aveva sempre dato.
Erano le dieci di sera e stavo aspettando che Victor mi raggiungesse. Ero seduta nella hall, mentre lui era rimasto nella stanza di suo fratello.
Victor's pov "Yahiko, suo cugino, mi ha spiegato di cosa si tratta. La mia capacità di prendere le sembianze del totem sono molto diverse dalle sue. Molto probabilmente, a causa di tutte queste cose che stanno succedendo, soffre in un modo insopportabile." strinsi i pugni "Il suo totem ha una volontà propria. Sta sfruttando questo suo dolore per prendere il sopravvento." "E tu pensi che portarla a giocare quella partita sia una buona idea?" "Non lo so." risposi in tutta sincerità.
"Fai i bagagli, dormi un po' e non pensare troppo a tutto quello che sta succedendo. Resterei qui, ma devo fare i bagagli e tornerò da Vlad. Ma non esitare a chiamarmi e magari scrivimi quando vai a dormire, non mi va di stare troppo in pensiero. Hai bisogno di riposarti, passo da te domani mattina alle nove, così andiamo insieme. Buonanotte, piccola." le bacia i capelli, per poi stringerla in un abbraccio. Poi mi allontanai con le mani in tasca e a testa bassa, con mille pensieri per la testa.
Spazio autrice: Ciao a tutte :3 1800 parole e credo sia venuta fuori una bella cosa. Questo è il colpo di scena che spero renderàparticolare e diversa questa storia. Come state? Gaia-chan :D