Capitolo 31

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Amy's pov
Gabriel mi aveva lasciato un biglietto dove mi proposto di uscire, ma non mi aveva ancora detto dove.
Ci trovavamo su un taxi, che pochi istanti dopo si fermò davanti ad un'altro hotel che sembrava molto lussuoso.
"Ma cos...?"
Lui sorrise alla mia reazione prendendomi per mano.
In quel momento arrossii e portando lo sguardo verso le mie scarpe.
Lui mi chiese di rimanere un attimo indietro mentre andava verso la reception.
Tornò pochi istanti dopo, intrecciando nuovamente le nostre dita e conducendomi verso l'ascensore.
"Hai intenzione di dirmi qualcosa?" chiesi leggermente imbarazzata.
"Beh, Singapore è famosa per questo hotel, e mio zio abita qui. Per di più ha una piscina sulla terrazza e noi staremo da lui per un paio d'ore."
Non aveva mai smesso di sorridere, e quei suoi occhi verde acqua mi attiravano sempre di più.

Suo zio non gli assomigliava per niente, nonostante fosse il fratello della madre. Aveva i capelli neri, gli occhi color nocciola e i lineamenti erano forse l'unica cosa in cui erano simili.
Ma era tanto gentile quanto suo nipote.
Aveva detto che per un'ora sarebbe andato a fare qualche giro per negozi insieme alla sua compagna, che era davvero una donna carina e premurosa con i suoi ospiti.
Mi inchinai in segno di rispetto e per salutarli, e loro mi tranquilizzarono dicendo che casa loro era come casa mia.

La vista dalla terrazza era un qualcosa che ti mozzava il fiato.
"Wow..." fu tutto ciò che fui in grado di sussurrare, poiché non riuscivo ancora a credere ai miei occhi.
"È tutto molto bello vero?" mi chiese Gabi, guardando la città davanti a sé.
Singapore, di notte, sembrava risplendere di un'altra luce. La gente però, sorrideva dovunque.
Annuii stupefatta.
"Io non entro in quella piscina. Di sicuro l'acqua è gelata. Scherziamo? Poi adesso è sera. E non ho un costume."
"Per quello non importa. Eileen mi ha aiutato e mi ha dato qualcosa di tuo, e io ho un cambio per me."
"Prima o poi quella li la uccido." borbottai in modo da non farmi sentire.
Poi ebbi un'idea che mi fece ridacchiare.
Ci trovavamo a bordo piscina.
"Mh...hai detto che hai un cambio giusto? Meglio per te.." risi, per poi spingerlo in acqua con ancora tutti i vestiti addosso.
Quando riemerse mi fulminò con lo sguardo, e in risposta gli feci la linguaccia.
Mi sfilai i jeans e la felpa, anche se ero molto imbarazzata.
"Che c'è? Mi lasci qui da solo?"
Ero molto indecisa.
Non ero molto brava a nuotare e quell'acqua non sembrava affatto bassa. E quello fece altro che far crescere il mio imbarazzo.
"Io ehm...non...non sono molto brava a nuotare..." dissi arrossendo sempre più.
"Ti tengo io." affermò sicuro di sé e con tono dolce.
Mandai a quel paese la mia paura è mi tuffai quanto più vicino al rosa, che subito mi affiancò.
Per l'agitazione non mi accorsi che mi ero avvinghiata a lui come un koala.
"Ehm...scusa..." abbassai lo sguardo e cercai di staccarmi.
Avevo entrambe le braccia attorno al suo collo, mentre le sue mi accarezzavano i fianchi.
Mi bloccò.
"Resta qui."
I nostri occhi erano incatenati tra di loro, e lui si avvicinò lentamente.
Infine fece ciò che io non avrei mai avuto il coraggio di fare, ma che aspettavo da giorni: posò le sue labbra sulle mie, e mi baciò, picchiettando poi con la lingua il mio labbro inferiore per chiedere accesso alla mia bocca, e unire le nostre lingue in una danza passionale.

Mi staccai senza fiato, e lui appoggiò la fronte sulla mia e riprese a sorridere.
"Non ti immagini da quanto volessi farlo. Ti ho pensato durante tutte le vacanze. Credo proprio che tu mi piaccia, Amy-chan.."
Sorrisi lasciandogli un altro veloce bacio, dicendogli che anche io non aspettavo altro, e che il suo sguardo mi aveva rapito sin dal primo giorno.

Dopo esserci asciugati e cambiati, ci sedemmo sul divano, e lui estrasse un pacchettino dalla tasca dei jeans.
"So che potrà sembrare un regalo strano o inutile, ma aprilo." mi incitò, porgendomi il regalo.
Alzai gli occhi al cielo.
"Da quanto programmavi questa serata? E come sapevi che sarebbe andata a finire così?"
"Da quando ho saputo che saremmo venuti entrambi a Singapore. E in realtà non lo sapevo, ci speravo."
Sorrisi leggermente a quelle parole.
Mentre scartavo la carta blu e azzurra, lui continuò il suo discorso.
"Ho scelto di regalarti quella collana per farti conoscere una piccola parte di me."
Quando mi ritrovai in mano una pokeball divisa a metà, rimasi stupita.
"Sono cresciuto con quei cartoni, so che magari è infantile. Ma a me piaceva molto." affermò grattandosi il capo imbarazzato e mettendo al collo la metà che si era tenuto per lui.
Lo abbracciai dicendogli che era tutto perfetto, che non era affatto infantile e che anche io ero cresciuta amando Pokemon.

Salutammo suo zio, che da quanto avevo capito si chiamava Taichi, e lui portò il suo braccio attorno al mio collo sussurrandomi all'orecchio: "Ora tu sei solo mia." Per poi baciarmi i capelli.

Yume's pov
Quasi tutti i ragazzi del nostro hotel erano usciti, e anche io e Claude camminavamo mano nella mano per le vie di Singapore.
All'improvviso si fermò, controllò l'orologio e mi sorrise, per poi spostare il suo sguardo verso il cielo stellato.
Lo guardai stranita, e non potei proferire parola, che dei fuochi d'artificio esplosero colorando quella serata.

Quando arrivò il momento degli ultimi, i miei occhi si riempirono di lacrime per lo stupore e per la felicità nel leggere "Yume ti amo" .
Guardai il rosso che intanto mi fissava sorridente e corsi tra le sue braccia, col finire poi per baciarlo.
Venimmo interrotti dallo squillare del suo cellulare che mi porse dopo aver scambiato qualche parola con la persona che aveva fatto la telefonata.
"Allora, piaciuta la sorpresa Yume-chan?"
Erano le voci di Xavier e Jordan che ridevano all'unisono.
"Allora ci siete voi dietro tutto questo!" urlai ridendo.
Loro scoppiarono a ridere assieme a me, per poi augurarmi la buonanotte.

Eileen's pov
"Ma dove lo trovi uno così, è Yu-chan?" ridacchiai.
Lei sembrava ancora sottoshock, e pochi minuti dopo ci salutammo.
Avevo visto la sorpresa che le aveva fatto Torch, ed ero rimasta senza parole.
"Ehi, esisto anche io eh." si intromise Victor fingendosi offeso.
Mi accocolai a lui e gli lasciai un bacio sul collo.
"Torniamo indietro che domani si torna a casa."
Lui poggiò la fronte sulla mia e disse: "Ora andrà tutto bene, piccola."
"Ne sono sicura anche io, porcospino mio."
Lui borbottò qualche imprecazione, ma poi rise e io con lui.

\\Quello che non sapevano, è che avevano parlato troppo presto.//

Spazio autrice:
So che probabilmente mi odierete per avervi lasciato con una suspense del genere ahahaha xD Posso solo dirvi che nel prossimo capitolo ci sarà un colpo di scena.
-4 alla fine D: *allaga la casa*
Gaia-chan :3

InazumaEleven: Complicated choice.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora