Capitolo 13

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Eileen's pov
Tornai di corsa in classe, dove avrei avuto una verifica di due ore. Avremmo dovuto fare uno di quei soliti temi dove raccontavamo la nostra estate.
Ero del parere che la professoressa non avesse il minimo interesse di spiegarci qualcosa, o per di più farci lezione.

Tornata a casa, sia io che mio fratello ci dirigemmo subito in cucina, da cui proveniva un profumo molto invitante.
Mia madre oggi aveva avuto un turno dalle otto fino alle dieci, poi era tornata a casa.
Aveva preparato degli spiedini con mais, carne, qualcuno con i gamberetti, cipolla e anche peperoni. Evitai la cipolla, non mi piaceva per niente.

Yume's pov
Uscita da scuola, Jordan e Xavier mi avevano invitato a pranzare con loro. Decidemmo di andare in un posto lì vicino a scuola, per non camminare troppo.
Jordan mi stava raccontando quanto fosse irritante la loro professoressa di matematica.
"È una vecchia antipatica. Tra poco non da nemmeno lei di che sta parlando." disse.
Io, intanto, non riuscivo a smettere di ridere.

Ci salutammo, e andammo ognuno per la propria strada.

Arrivai a casa, salutai chiunque ci fosse e salii in camera mia, per cambiarmi.
"Ti va di fare una torta assieme?" urlò mia nonna da quella che immaginai, fosse la cucina.
"Certo! Ora scendo!" le risposi, sempre parlando ad alta voce.

Optammo per una torta alle mele, la preferita di mia madre. Oltretutto, oggi era il suo compleanno.
Il 4 novembre.
Lei e mio nonno erano usciti assieme per andare a comprarle una griglia da barbecue come regalo da parte loro.
Nonno e nonna avevano molti soldi. Ma nonostante questo, mamma non ha mai accettato aiuti finanziari da nessuno. Ce la siamo cavata sempre da sole.
E lei si è sempre fatta in quattro. Infondo, non è facile mantenere una figlia da sola. Ma nonostante questo, non mi ha mai fatto mancare niente.
"Nonna, ho sentito che sia tu che il nonno, domani ci sarete alla mia gara. È vero?" chiesi, per distrarmi dai miei pensieri, e tagliando le mele in spicchi sottili.
"Certo. Sai che tuo nonno non si perderebbe per niente al mondo una delle tue gare. E come lui, anche a me piace vedere la passione che metti in questo sport." mi rispose, intenta a lavorare l'impasto.
Sorrisi, appoggiandole la testa sulla spalla.

Dopo un'ora abbondante, la torta era appena uscita dal forno, e stava riposando sul ripiano della cucina.
Nonna prese il cellulare e rimase a fissare lo schermo per qualche minuto.
"Tua madre ha detto che ne hanno approfittato per passare al supermercato. Quindi ne avranno ancora per un po'." fece una pausa per controllare l'orologio. "Sei stanca, o te la senti di aiutarmi a preparare la cena?"
Annuii, cercando di nascondere il mio pessimo stato d'animo, con un ampio sorriso.
Mia nonna sembrò crederci.
"Allora, che cuciniamo?" chiesi, curiosa.
"Tua mamma ama il pollo al curry, con le patate dolci e il riso fritto." disse, riflettendo, mia nonna.
"Allora abbiamo tutto il necessario."
Erano le sette, e ci vollero un'ora e mezza per preparare quanto stabilito, e apparecchiare la tavola.
Corsi in camera mia per recuperare lo striscione con la scritta buon compleanno, che appesi in salotto.
Come regalo le avevo preso un ciondolo con un ancora. Il significato lo avrebbe capito da subito.

"Buonanotte amore mio." disse mia mamma, prima di chiudere la porta della mia camera.
La collana le era piaciuta un sacco, e l'aveva indossata da subito.
Ed era rimasta soddisfatta anche dal cibo. Secondo lei, io e nonna, saremmo dovute essere delle pasticcere.
Chiusi gli occhi, e in poco tempo mi addormentai.

Eileen's pov
Mio padre aveva degli amici da qualche parte a Tokyo. E dopo aver discusso animatamente con lui e mia madre, mi fu concesso di andare alla gara di Yume.
So che avevo detto che non ci sarei andata. Ma sarebbe stata meglio di un pomeriggio stesa a letto, insieme ai miei pensieri.
Cercai di non farmi notare, e mi diressi subito verso gli spalti, già numerosi.
Aveva un body bianco, in alcuni punti lucido, in altri opaco, con qualche brillantino sparso.
Ma dalla sua espressione sembrava assente, ed era esattamente lo stesso atteggiamento che avevo notato in classe.

Come avevo previsto, c'era qualcosa che non andava. Aveva sbagliato l'arrivo al volteggio e alle parallele.
E in quel momento era il turno della trave. Prima che potesse iniziare, decisi di agire.
"YUME!" mi alzai in piedi.
Lei si girò di scatto, spalancano gli occhi nel vedermi.
"Non ho la minima idea di che cosa ti stia succedendo, ma questa non sei tu! Fammi vedere che ne è valsa la pena. Fammi vedere che ho fatto bene a lasciarti quell'esercizio. Fammi vedere cosa sai fare per davvero." stavo urlando, e tutti si erano girati verso di me, ma poco mi importava.
Una donna, e una coppia di anziani mi stava sorridendo. Suoi parenti, pensai.
Lei annuì, sorridendo.
Ora avrebbe fatto sul serio.
Eseguì perfettamente l'entrata. Il resto degli elementi vennero eseguiti bene.
Quando fu il momento dell'uscita, incrociai le dita.
Dopo il doppio avvitamento riuscì ad atterrare in piedi, rimanendo ferma.
Mi alzai di scatto: "Sì, Yume! Così!"
Scesi gli scalini per andare verso di lei, che stava facendo lo stesso.
La donna che prima mi aveva sorriso, mi fermò; e mi ringraziò.
"È sua madre?" le chiesi.
Lei annuì, sorridendo.
Ricambiai il sorriso, e ripresi ad andare verso la ragazza dai capelli lilla.
L'abbracciai, complimemtandomi con lei.
"Sei stata bravissima. Ora so che ne è valsa la pena." dissi felice.
Lei aveva gli occhi lucidi.
"Non mi aspettavo di trovarti qui. Ma grazie. Di tutto. Non ce l'avrei fatta senza di te." disse entusiasta.
"Le amiche servono a questo no?" chiesi, facendo l'occhiolino.
Il suo sorriso si fece più ampio, e mi abbracciò di nuovo.
"Ora fammi sognare con l'esercizio del corpo libero." la incitai.
Lei andò al suo posto, ed eseguì un esercizio spettacolare.

Quando la competizione finì, avevo accettato un passaggio fino a casa da parte della famiglia Stardust.
Yume aveva fatto vincere l'oro alla sua squadra, e ne aveva vinto uno individuale alla trave.
Proprio come me.
"Grazie. Grazie. Grazie!"
Non faceva altro che ripetermi questo.
"Sì ok, ma è la centesima volta che me lo dici." alzai gli occhi al cielo.

Dopo essere tornata a casa, e non aver trovato nessuno, controllai il cellulare, e trovai due messaggi.
Vlad :3
"Oggi non mi sei venuta a trovare. Mi considero offeso. u.u"

Tezcat
"Eileen devi venire immediatamente in ospedale, è per papà: ha fatto un incidente. Sbrigati per favore."

Uscii sbattendo la porta, e correndo il più veloce possibile, già con le lacrime agli occhi.
Mi scontrai con qualcuno, alzai lo sguardo: Victor.
Il suo sguardo subito si fece preoccupato e cupo.
"Eileen, che è successo? Dove vai così di fretta?"
"Mio papà...lui..." non riuscivo a dire niente, lui mi prese per mano, e proseguì correndo nella mia stessa direzione.
In qualche modo aveva capito.
Mi precipitai alla reception, in cui mi venne riferito che si trovava al secondo piano, ma lo stavano operando.
Arrivata trovai mia madre, in lacrime, e mio fratello, con uno sguardo assente.
Li abbracciai entrambi.
E, non riuscendo al stare chiusa lì dentro, uscii nel piccolo terrazzo che c'era a quel piano.
Non riuscivo a smettere di piangere.
Victor, intanto, era rimasto li con me.
"Eileen." era calmo, nonostante il suo sguardo fosse preoccupato.
Lo guardai negli occhi, poi corsi ad abbracciarlo.
Rimase immobile per qualche secondo, poi mi strinse.
"Shh...andrà tutto bene. Sono qui io adesso." continuava a sussurrarmi, accarezzandomi i capelli.

Spazio autrice:
Taaa daaaan!
Yume e Eileen adesso sono amiche, ma cosa succederà al padre della rossa?
Eheheheheheh.
Il prossimo capitolo devo avvertirvi che sarà più che altro su Yume, ma comunque parlerò anche di Eileen. :D
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Aitor:no fa schifo.
Io:ma..ma..ಥ⌣ಥ
Frank e Riccardo:*gli tirano un pugno in testa*
Aitor:*sviene*
Io:ragazzi andateci piano...
Frank e Riccardo: ops..
Rosie:RICCARDO!(づ ̄ ³ ̄)づ
Riccardo:*scappa come se fosse Flash*

InazumaEleven: Complicated choice.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora