Amy's pov
Oggi ero venuta in palestra.
Ne avevo trovata una che distava circa trenta minuti da casa di mia nonna.
Dopo che Eileen se ne era andata, ero diventata il pupillo della società, e la nazionale stravedeva per me.
Dovevo ammettere che non mi mancava niente dell'Inghilterra.
Tutti parlavano male di me, mi evitavano oppure mi guardavano con disprezzo.
Non ho mai rifacciato a nessuno la mia bravura, ma ero stata etichettata come quella vanitosa.
Quell'ondata di ricordi mi intristì, e mi avviai a testa bassa verso la fermata del bus.
Sospirai.
Era il momento di ricominciare.
Ero lontana dai ragazzi della ginnastica, da quelli della scuola, dai continui litigi di mia madre e di mio padre.
Avevo i miei nonni, ed ero in una nuova scuola.Rientrai in casa, avvertendo nonna del mio ritorno.
Entrai in cucina, e notai che il nonno non era lì ad aiutarla, e mi preoccupai, vedendola lacrimare, mentre tagliava la verdura.
Corsi da lei.
"Nonna che succede?"
Lei rise, tranquillizzandomi.
"Tranquilla tesoro, ho solo tagliato le cipolle. Tuo nonno è andato a recuperare delle spezie in giardino. Avevo bisogno del rosmarino."
Ridacchiai, e andai in quella che ormai era la mia camera.
Lanciai la borsa sul letto, e mi stesi al suo lato.
Il mio cellulare vibrò ripetutamente, e, anche se svogliatamente, lo recuperai.
Un numero sconosciuto mi stava chiamando.
Anche se titubante, risposi.
"Sì, con chi parlo?"
"Ehm...c-ciao A-Amy, sono Gabriel Garcia, abbiamo giocato una partita assieme. Sono quello che aveva i due codini rosa."
Sembrava molto imbarazzato, e sorrisi.
"Certo, ho capito chi sei, dimmi tutto."
"Ho trovato...beh diciamo che me lo hanno dato...il tuo quaderno e il tuo libro di chimica, vuoi che domani te lo porto?"
O mio dio.
Avrei parlato con lui. Domani.
"Grazie, saresti davvero gentile. Ma...chi te lo ha dato?" chiesi a mia volta imbarazzata.
"Una ragazza con i capelli rossi, che se non mi sbaglio si chiama...ehmm..."
"Eileen." lo interruppi io, esasperata.
"Sì lei. Va bene, a domani allora."
"Certo, e grazie ancora."
Chiusi la chiamata, per poi mandare un messaggio alla rossa.
Amy (to Eileen):
"MA CHE TI È SALTATO IN TESTA? PERCHÉ GLI HAI DATO IL MIO LIBRO?!
Questa me la paghi Hace."Yume's pov
Avevo deciso di fare due passi.
Quel giorno Claude aveva detto che non ci saremmo potuti incontrare, aveva da fare.
Non mi disse cosa, e questo mi infastì.
Guardavo le vetrine dei negozi del centro, canticchiando una melodia inventata al momento.
Poi mi bloccai.
Vedevo il riflesso di una chioma rossa spettinata, e una ragazza dai capelli oro.
Mi girai, e lo vidi.
Sorrise alla bionda davanti a lui per poi abbracciarla felice.
Il mondo mi cadde addosso.
L'aria sembrò mancarmi e indietreggiai.
Cominciai a correre verso l'unico posto che era in grado di tranquillizzare noi adolescenti e che mi ricordò quando Xavier e Jordan ci fecero incontrare.
E quando si dichiarò.
Cominciai a singhiozzare, e mi accovacciai, appoggiando la schiena contro il muro, esattamente sotto il ponte.
Chi era quella ragazza?
Perché si era trovato con lei?
Ma, soprattutto, perché ha preferito vedere quella bionda e non me?
Tutte quelle domande mi stavano facendo scoppiare la testa.
Una mano si posò sulla mia spalla.
Alzai lo sguardo e notai dei capelli castani e alcuni blu, e subito lo riconobbi:faceva parte della nazionale.
Era veloce, e quando mi allenai con loro mi diede del filo da torcere.
"Ehi. Che ci fai qui tutta sola? E perché piangi?" sorrise. "Comunque mi chiamo Falco."
Non avevo la forza di parlare, così mi fiondai tra le sue braccia. L'unica cosa di cui avrei avuto bisogno in quel momento era di qualcuno che mi tranquilizzasse e che mi abbracciasse.
All'inizio sembrò sorpreso, ma a poco a poco prese ad accarezzarmi i capelli.Mi staccai, e vidi che la sua maglia era sporca di nero, probabilmente a causa del trucco.
"Ti ho sporcato la maglietta." dissi abbassando lo sguardo.
Lui mi prese il mento con le dita e fece si che lo guardai negli occhi.
"Fa niente." sorrise. Sembrava sincero.
"Vieni con me." lo pregai, trascinandolo per il braccio. "Io sono Yume Sturdast, comunque."Casa mia era a pochi minuti da lì, e mia madre era a lavoro fino a tardi.
Presi le chiavi dalla tasca, e gli chiesi di aspettarmi lì in salotto.
Corsi al piano di sopra, cercando nell'armadio una delle maglie da ragazzo che mi ero comprata.
Ne recuperai una era con la scritta we're just humans, e corsi a portargliela.
"So che non è il massimo, ma questa è da ragazzo. A me piace molto."
Sorrisi porgendogliela.
"Non volevo che ti disturbarti così tanto, ma grazie mille."
"Vieni, ti accompagno al bagno."
Attraversai il corridoio, e aprii l'ultima porta sulla destra.
"Ehm...mi daresti la tua maglia? Ceh...la laverò e te la riporterò il prima possibile."
Presi a giocare con le dita.
Lui si sfilò la maglia, e notai i suoi pettorali scolpiti e gli addominali.
Arrossii e presi il pezzo di stoffa.
"Scusami, è l'abitudine di stare in mezzo ai ragazzi." si scusò grattandosi la testa.
Gli sorrisi, e uscii velocemente dalla porta.
Il cellulare suonò, avvertendomi dell'arrivo di un messaggio.
Claude ❤:
"Ehi piccola, vuoi venire da me? Ho voglia di vederti."
Ricominciai a sentirmi male, ma gli risposi.
Yume (to Claude❤):
"Non mi va, chiedi alla bionda con cui eri oggi. Ciao Claude."
Riposi il cellulare nella tasca dei pantaloni, e mi voltai, sentendo dei passi.
"Grazie, davvero. Ma ora devo tornare dai miei fratellini, hanno bisogno di me."
"Ti va se ti ac-"
"No tranquilla, va bene così. Sono di fretta." mi interruppe.
All'improvviso si fece cupo, e non insistetti.
Annuii semplicemente.
"Grazie, Falco." sussurrai, abbracciandolo di nuovo.
Lui ridacchiò, e ricambiò l'abbraccio, anche se goffamente.
Probabilmente non era abituato a queste manifestazioni d'affetto.Lo accompagnai alla porta.
Prima di andarsene mi disse un'ultima cosa: "Sorridi che sei bellissima, Yume."
Poi si girò e corse via.
E, anche se non poté vederlo, arrossii.Spazio autrice:
*saltella per casa* finalmente ho scritto qualcos'altro! Sono abbastanza happy.
Ora però devi andare a studiare la storia dell'Iran per un lavoro di gruppo...
*saluta con la manina*Gaia-chan ^-^
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InazumaEleven: Complicated choice.
FanfictionIl sogno di Eileen è sempre stato il Giappone. È dovuta rimanere a Londra visto che sia la madre che il padre lavoravano lì. Nonostante sia nata e cresciuta nel paesino di Lawtown, lei è sempre rimasta favorevole al trasferimento della famiglia in G...