Capitolo 11

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Eileen's pov
Rimasi con Vladimir fino alle cinque e trenta, per poi tornare a casa, dove trovai mio padre ancora arrabbiato per la scenata di quella mattina.
Non mi rivolse la parola, e io feci lo stesso con lui, e mi diressi in camera mia.
Trovai un messaggio da parte di Vlad, cosa che mi sembrò strana visto che ci eravamo appena salutati.
Vlad :3
"So che tu e mio fratello non andate d'accordo, ma oggi ha reagito così solo perché è protettivo. Mi dispiace, Eileen. :("
Gli risposi di non preoccuparsi, e posai il telefono sopra la scrivania.
Presi i vari libri, e cominciai a svolgere i compiti che mi avevano assegnato.

Yume's pov
Passai del tempo con i nonni, ascoltando quello che avevano da raccontarmi sul loro viaggio in Canada, e mangiando la soffice torta alla panna che mia madre aveva fatto quella mattina.
Ma nonostante fossero arrivati dei miei parenti e avessi mangiato due fette di torta, stavo ancora col morale a terra.
Non riuscivo a dimenticarmi di quel bacio.
Eppure non credevo di provare dei sentimenti così forti per il rosso.
Chiesi il permesso a mia madre per uscire un po', con la scusa che andavo da Joanne.
Il freddo cominciava a farsi sentire, e dovetti indossare anche la sciarpa.
Camminavo, guardandomi in giro per le strade di Tokyo, o a volte tenendo la testa bassa.
Senza essermene accorta, avevo ripreso a piangere.
Ero arrivata alla torre con il fulmine. Era un posto tranquillo, con un vista da mozzare il fiato.
Ero talmente presa a guardare davanti a me, che non notai che c'era qualcuno accanto a me.
Claude se ne stava lì zitto, a mangiare la sua ciambella glassata.
Assunse un espressione triste quando notò i miei occhi rossi, e le guance umide.
Portò una mano sul mio viso, per asciugarlo. A quel contatto chiusi gli occhi. Le sue mani erano calde, e morbide.
Anche se controvoglia, gli girai le spalle, e me ne andai.
E lui non si scomodò di seguirmi. E questo mi fece stare ancora peggio.
Nonostante me ne stessi andando, avrei voluto che fermasse, e che abbracciasse, e che ammettesse di essere stato uno stupido a ricambiare il bacio della bionda. Avrei voluto sentirgli dire che gli mancavo.
Ma tutto ciò rimase solo nei miei pensieri.

Ero preoccupata per la gara. Non ero ancora stata in grado di eseguire i due avvitamenti arrivando correttamente.
E la trave era l'unico attrezzo che mi preoccupava.
Misi le mani in tasca, e mi incamminai per andare al campo al fiume. Oltre alla torre, era l'unico posto dove ci fosse un po' di pace.

Era tardo pomeriggio, e mi meravigliai di trovarci qualcuno.
Dei ragazzi che avevo già visto a scuola si stavano allenando. Probabilmente facevano parte della prima squadra.
Poi notai che tra di loro c'era anche Cerise, così capii che si trattava della nazionale.
Scesi i vari gradini, e mi sedetti su una panchina, con le gambe incrociate a guardarli.
Notai che un ragazzo si era fermato diverse volte a guardarmi, e finalmente, dopo un po', trovò il coraggio di venirmi a parlare.
"Ehi, ti ho già vista a scuola. Ti va di giocare un po' con noi? Io mi chiamo Arion, e sono il capitano." disse sorridente.
"Oh ehm, si l'ho notato dalla fascetta che hai al braccio. Comunque va bene, ma ti avverto che non sono un granché. Io sono Yume, comunque." dissi imbarazzata.
"Non ti preoccupare." mi rassicurò, facendomi l'occhiolino.
Avevo molti cugini maschi, di diverse età, e giocavo sempre a palla con loro nel tempo libero.
Da quel che mi ricordavo i loro nomi erano Arion, Riccardo e Victor, che erano i più esperti, e gli altri si chiamavano Terry, Buddy, Trina, Zippy, Kinan, Cerise, Frank e Falco.
Quest'ultimo fu quello che si comportò in modo più amichevole con me.
"Ragazzi, che ne dite se Yume è Cerise si sfidano?" propose Frank.
"Uhm, si direi che sarebbe una bella sfida." concordò con lui Riccardo.
"Penso che Cerise abbia il 90% di possibilità di battere l'altra ragazza." constatò Zippy.
Lo ignorai, e accetta la sfida.
Chi era grado di scartare l'avversaria e fare gol a Terry, avrebbe vinto.
Con il dribbling me la cavavo bene, e dopo aver perso palla qualche volta, riuscii a dirigermi in porta, pronta a sferrare la mia super tecnica.
Lanciai la palla in aria, il sole si oscurò, ed io colpii il pallone con la punta del piede, in rovesciata.
La palla finì in rete prima che Terry potesse completare la sua tecnica.
"E quella che cos'era?!" chiese stupito Arion.
"Sì chiama Eclissi Solare. Niente male eh?" ridacchiai.
"È stato fantastico!" confermò lui.
Li ringraziai di tutto, e consigliai a Cerise di allenarsi meglio. Faceva pena.
E dopo un pomeriggio abbastanza movimentato, tornai a casa, esausta.

Spazio autrice:
Ehilà!
Ecco qui il primo capitolo. Mi scuso ancora per ieri, ma è stata una giornata pesante. Ma oggi promesso che dopo di questo ci sarà un altro capitolo. Ma poi, quanto è bello Torch nella foto? *^*
Come è andata la vostra giornata? La mia abbastanza bene :3
Cerise:la mia no. Mi sono fatta battere da una principiante. -.-"
Yume:attenta a come parli schiappa.
Cerise: *D:*
Yume e io: *sorriso soddisfatto* ti sta bene.

InazumaEleven: Complicated choice.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora