Capitolo 19

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Victor's pov
Eravamo quasi arrivati all'ospedale.
Tenere la mano di Eileen mi trasmetteva un senso di pace.
Si guardava intorno, mentre camminavamo per le vie affollate di Tokyo.
Era come se fosse in un mondo tutto suo.
Quando si girò, e vide che mi ero fermato a guardarla, arrossì, e abbassò lo sguardo.
Io ridacchiai tra me e me, per poi avvicinarmi e lasciarle un bacio tra i capelli rossi.
Lei mi strinse la mano, e non potei non fare un sorriso.
"Sei bello quando sorridi." bisbigliò lei, come se avesse paura che la sentissi.
"Grazie, piccola." risposi, facendole l'occhiolino.
"Ehi, guarda che non sono tanto più piccola di te, sono solo bassa." ribatte, gonfiando le guance.
Il mio sorriso non era scomparso.
"Ti verrà una paralisi facciale se continui a sorridere." disse secca lei.
Mi fermai, alzandole il mento, per poter vedere quegli occhi che tormentavano i miei pensieri giorno e notte.
"Sei bellissima anche quando fai l'arrogante." e detto ciò, la baciai.
Per il resto della strada tenne la testa bassa, ma con un ampio sorriso in volto.

Vladimir's pov
Era giovedì.
Erano due settimane e mezzo.
Erano diciotto giorni che non la vedevo.
E mi mancava così tanto.
La mia piccola sorellina.
Quella piccola sorellina che non ho mai avuto.
Dicembre era alle porte, e nella mia stanza faceva dannatamente freddo.
Mi tirai su le coperte fino all'altezza delle spalle.
Sentii bussare alla porta, e con un tono abbastanza alto risposi: "Avanti, prego."
Quando incrociai il suo sguardo, delle lacrime cominciarono a rigare le mie guance.
E poco dopo, cominciò a piangere anche lei. Corse tra le mie braccia e mi strinse forte, proprio come aspettavo da due lunghe settimane.
"Mi dispiace così tanto, Vlad." aveva la voce fragile.
"Pensavo mi odiassi." sorrisi, capendo finalmente che non era così.
"Mi sei mancato tanto." affermò, asciugandosi le lacrime.
Le sorrisi, dicendole la stessa cosa.
Victor, intanto, era rimasto a guardare quella scena in disparte, con un ampio sorriso.

Yume's pov
Io e Claude stavamo camminando qua e la per Tokyo.
Il rosso aveva insistito tanto per offrirmi una cioccolata calda.
Novembre è passato velocemente.
E a scuola, apparte qualche problema con la matematica, andava tutto bene.

Eravamo mano nella mano, e la trovavo una sensazione paradisiaca.
Trovammo un bar, ed entrammo, sedendoci in un tavolino.
"Posso portarvi qualcosa?"
Era una ragazza molto carina, vestita da maid.
Mi guardai meglio intorno. Eravamo in un Maid Cafe.
Claude ordinò le nostre bevande calde, e congedò la ragazza, che aveva dei capelli biondo cenere.
Spostai lo sguardo su quello che ormai potevo definire come il mio ragazzo.
I nostri occhi si persero gli uni negli altri, e ne facemmo altro che sorridere, fino a quando arrivarono le nostre ordinazioni.

Victor's pov
Vlad e Eileen stavano parlando da un sacco di tempo.
La rossa mi lanciava qualche occhiata ogni tanto, e io le sorridevo soltanto.
"Victor, tu invece, mi racconti qualcosa?" chiese mio fratello, con tono curioso.
"Beh," dissi alzandomi dalla sedia in cui mi trovavo, e avvicinandomi alla ragazza. "diciamo che adesso non ho intenzione di lasciarla a nessun'altro." risposi, mettendo un braccio attorno al collo di Eileen, e lasciandole un bacio tra i capelli.
Mio fratello rise.
"Finalmente ce l'hai fatta fratellino, eh?" e mi fece segno di abbracciarlo.
Venimmo interrotti da un lieve bussare alla porta.
"Si avanti." risposi al posto di Vladimir.
Un dottore entrò con una cartella tra le mani.
"Buongiorno ragazzi. Ho delle ottime notizie. Vladimir la tua riabilitazione sta dando ottimi risultati. In seguito all'operazione sei andato di bene in meglio. E fra circa tre o quattro mesi, sarai in grado di camminare di nuovo da solo. E ogni tanto potrai uscire dall'ospedale, ma dovrai sempre usare le stampelle, fino a quando non sarai dimesso. Credo sia ora di festeggiare." disse entusiasta l'uomo.
Non riuscii a trattenere le lacrime, e scoppiai a piangere.
Era da anni che volevo sentirmi dire quelle parole.
"Victor, questo vuol dire..." iniziò lui, con gli occhi di nuovo lucidi.
Annuii. "Si fratello. Potremmo giocare finalmente a calcio insieme, come da piccoli."
Lo abbracciai di nuovo.
Sembrava tutto un sogno.
Eileen sorrideva.
Abbracciai anche lei, stringendola forte tra le mie braccia.
"È una notizia bellissima Victor." affermò, commossa.
Annuii.
Sembrava tutto un sogno.
Ma questa era la sola ed unica realtà.

Spazio autrice:
Ehi bella gente :3
Sono tornata. Ho visto che lo speciale ci è piaciuto un sacco, e ho una domandina: ho interpretato bene i vostri personaggi? Erano come li volevate?
Io:Aitor?
Aitor:mh?
Io:ti voglio bene (づ ̄ ³ ̄)づ
Aitor:anche io. Ma come mai tutta sta dolcezza oggi?
Io:Ho bisogno di affetto.
Tutti i ragazzi di Inazuma Eleven Go: oooh vieni qui *la abbracciano tutti insieme*
Io:ಥ⌣ಥ che dolci che siete. Però cosí soffoco!

Gaia-chan *^*

InazumaEleven: Complicated choice.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora