Capitolo 29

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«Ok, la ringrazio infinitamente» dice Serena.

«Di nulla, e riguardo a lei, è stato davvero crudele!» mi dice.

Se ne va.

E lui che si crede di essere per dirmi queste cosa?

Guarda che ha ragione lui.

Sta zitto!

Sta zitto tu!

«I..io non volevo, credetemi vi prego» dico disperato.

«Tranquillo, noi lo sappiamo perché lo hai fatto!»

«Davvero?»

«Sì, Patty mi ha detto che nei tre mesi in cui Emy era via, tu ti sei messo a prendere un po' di droga.»

«Sì, ma io non volevo fargli male.»

«Tranquillo, glielo spiegheremo noi quando starà meglio» dice Patty.

«Mi crede un mostro adesso...» dico disperato e triste.

«Ti crederà» dice Serena.

«Non penso, adesso mi vuole veramente morto, lei mi odia!»

«Tranquillo figliolo, adesso portala nel letto che è meglio.»

«Ok.»>

La prendo in braccio facendo attenzione alla ferita e la corico di sopra nel suo letto. Gli metto le coperte e poco dopo scendo. Mi sento il mondo cadermi addosso.

Prov's Emy

Mi sveglio sentendo urla, e del vetro rompersi. Scendo silenziosamente e mi fermo nella ringhiera delle scale. Vedo Justin.

«Mi odia!»

«Figliolo calmati, non è vero.»

O si certo!

«Invece sì, mi detesta, mi vuole morto!» dice piangendo buttando a terra un altro piatto di vetro.

«Tu digli la verità e la capirà tutto.»

Quale verità?

«Non mi vorrà neanche ascoltare.»

«Justin...gli devi parlare, lei deve saperlo.»

«Lei non capirà.»

Mi sta dando della stupida?

«Justin, fidati di noi, lei lo capirà...adesso va in camera sua e parlagli!»

«Ok.»

Corro silenziosamente in camera mia e mi rimetto nel letto chiedendo gli occhi. Dopo pochi minuti la porta si apre. Deve essere Justin!

«Dorme ancora.»

«Tu parlagli lo stesso, noi andiamo.»

«Ok.»

La porta si chiude e sento una pressione vicino a me.

«Allora Emy...so che stai ancora dormendo ma prima che me ne vada voglio che tu sappi la verità. Vedi, nei tre mesi in cui tu eri via, io mi sono praticamente "ucciso" all'interno prendendo droghe, lo so, può sembra da stupidi, ma io stavo soffrendo e allora ho iniziato, non sto dando la colpa a te, l'ultima dose l'ho presa ieri sera, prima che tu venivi, io ero così arrabbiato per l'effetto della droga, io non ti avrei mai detto e fatto quelle cose, io ci tengo molto a te e non voglio perderti. Di sicuro tu adesso non mi vorrai più vedere, ed è per questo che ho deciso di andarmene da qui, così non ti farò più del male» detto questo lo sento che si alza e che cammina.

Mi alzo e vado ad abbracciarlo. Sento che è sorpreso, poco dopo si gira.

«Eri sveglia?» dice girandosi con la voce strozzata.

Lacrime, occhi rossi.

«Hemmm, sì.»

Mi abbraccia facendo attenzione al braccio.

«Ti chiedo scusa, ti prego perdonami, io...io non volevo farti del male.»

«Neanche io» dico riferendomi al pugno.

«Me lo ero meritato in fin dei conti» ammette lui.

«Vero.»

Ci stacchiamo dall'abbraccio.

«Non andartene.»

«Io non voglio che tu soffri ancora.»

«Neanche io, ma soffrirei di più se tu te ne andassi.»

«Sei sempre così dolce, anche quando dovresti essere incazzata nera con me.»

«Lo so, ma diciamo che ti capisco.»

«Anche tu hai...»

«Sì, ma ne sono uscita»

Mi fissa sorpreso.

«Hei, non ho mica ucciso nessuno!»

«I...io.»

Mi bacia di colpo.

«Mi perdoni?»

Sto per aprir bocca ma mi precede.

«E ovvio che no...ok, me ne vado.»

«Non mi hai neanche fatto parlare!»

«La risposta è ovvia.»

«Sì, ti perdono, ma solo perché so come ci si sente.»

TI AMO ANCHE IO|JUSTIN BIEBER|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora