capitolo 21

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Mi fissa sorpreso. Mia mamma mi fissa per vedere che mossa farò.

«Scusa Justin, ti ho interrotto?»

«No, tranquilla» dice continuando a fissarmi.

«Mamma, ho una cosa per te.»

Mi volto e mi abbasso per aprire la tasca della valigia. Prendo il braccialetto che prima era mio, ma glielo do perché diceva che lo adorava.

«Auguri.»

Gli do il braccialetto.

«O mio dio...il mio braccialetto preferito...grazie, grazie, grazie.»

Mi abbraccia forte sorridendomi felice.

«Prego.»

«Bella anche la collana, dove l'hai presa?»

«Me l'hanno spedita ieri.»

«Chi te l'ha mandata?»

«Non lo so, ma chiunque sia stato, lo amo per avermela regalata.»

Si mette a ridere.

«Emy, scendi un'attimo?» urla Patty.

«Ok, arrivo» gli urlo per farmi sentire.

Passo davanti a Justin come se nulla fosse, il suo profumo mi fa impazzire!

«Dimmi.» dico una volta andata in cucina.

«Hai visto Justin?»

«Sì.»

«Ah!»

«Tranquilla, è tutto apposto, l'ho superata» ammetto.

«Sicura?»

«Sì.»

«Ti va di aiutarmi a fare da mangiare? O vuoi riposare?»

«Ti aiuto.»

«Sicura?»

«Sì.»

«Ok grazie puoi andare a prendere la farina giù in cantina?»

«Certo, quale?»

«Quella per pizza.»

«Ok, vado subito.»

Vado di sotto.La trovo ma è troppo in alto.Prendo una sedia e l'avvicino allo scaffale.

«Hai bisogno d'aiuto?»

Prendo un colpo e cado dalla sedia.Per fortuna che lui mi prende in tempo, altrimenti mi sarei fatta male.

«Mi hai fatto prendere un colpo!»

«Scusa, ti vedevo in difficoltà.»

«Mi so arrangiare da sola, grazie.»

Risalgo nella sedia e prendo la farina.Dopo di che salgo e la porto a Patty.

«Come mai ci hai messo così tanto?»

«Non ci arrivavo»

Ride.

«Mamma hai bisogno d'aiuto?» dice Justin entrando in cucina.

«Sì, impasta la pasta, tu Emy aiutalo con la farina.»

«Va bene» diciamo insieme.

Cavolo!

«Io vado a comprare la mozzarella che manca, voi fate i bravi e non mettete sotto sopra la casa!»

«Sì mamma, tranquilla.»

«Serena andiamo?»

«Arrivo» urla da sopra.

«Mi passi l'acqua calda?»

«Ok.»

Le nostre madri escono e Justin mi passa il pentolino dove era contenuta l'acqua appena riscaldata.Per un secondo le nostre mani si toccano provocandomi strani brividi in tutto il corpo.Metto l'acqua nella ciotola accompagnata dalla farina e il lievito, e inizio ad impastare.

«Vuoi continuare tu?»

«Ok.»

Continua a impastare delicatamente.

«Mi spieghi una cosa?»

«Non dirmi che non sai come si impasta!»

«Lo so come si impasta...volevo sapere come mai di punto in bianco sei diventata così...»

«Così come?»

«Diversa, con quei capelli, vestiti e poi il piercing.»

«Cambiamento, ero stufa della vecchia me.»

«A me piaceva la vecchia te.»

«Allora un buon motivo per cambiare» affermo senza incrociare i suoi occhi.

Justin si azzittì e continuò ad impastare.

«Siamo tornate!» urla Patty dalla porta d'entrata.

«Ciao» diciamo io e Justin insieme.

«Cosa è successo?» domanda Patty.

«Nulla.»

«Sicuri?»

«Sì.»

«Ok.»

«Sono stufo!»

«Continuo io allora...»

«No, sono stufo di tutto questo!»

Lo guardo confusa.

«Sono stufo di vivere sempre con la tristezza e il dolore, sono pieno di sofferenze...non c'è la faccio più, ho fatto la persona forte per troppo tempo, adesso basta!»

«Figliolo...»

«No mamma, non c'è la sto facendo più!»

Da un lato mi sento in colpa, ma dall'altro no.Almeno adesso mi capisce come mi sono sentita io!

«Emy, non dici nulla?» dice mia madre.

«Cosa dovrei dire?»

«E' solo tempo perso.»

«Io non fatto nulla, è stato lui.»

«Sempre a me dai la colpa dio santo, io non ho fatto nulla, ti ho chiesto scusa, ma tu non mi hai creduto!»

«Bello, guarda che sei stato tu a decidere che era meglio che ci lasciassimo.»

«Io l'ho fatto solo perché tu non continuassi la storia del mare, di quello che ti ho detto...»

«E così per farmi stare zitta hai deciso di lasciarmi?»

«Tanto noi ci eravamo già lasciati.»

«Scusate se vi interrompo, ma ho una domanda per voi due...cosa provate adesso?»

«Lei mi piace ancora, non riesco a dimenticarla. Più provo a dimenticarla più la voglia che fosse qui con me mi uccideva.»

«Tu Emy?»

«Non lo so.»

«Non puoi non sapere quello che provi per me dopo tre mesi!»

«Invece è così, io ti avevo dimenticato quindi non ci pensavo...»

«Allora è già tutto chiaro, tu non ricambi se mi dici che mi avevi dimenticato.»

Se ne va in camera sua.

TI AMO ANCHE IO|JUSTIN BIEBER|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora