Prologo

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Io, la Vexillifer, ed il mio esercito abbiamo perso.
Sono incredibilmente sopravvivisuta contro ogni prospettiva anche se nessuno vuole dirmi come.
Più di un mese fa mi sono risvegliata in un letto sconosciuto in una stanza che non aveva nulla di familiare.
Da quel giorno il mio incubo ha avuto inizio. Più e più volte ho maledetto il momento in cui i miei occhi hanno riscoperto la luce e altrettante ho desiderato tornare nel buio in cui ero confinata.

Salomon ha preso possesso del mondo intero ed ha stabilito il suo quartier generale nella sperduta Groenlandia in un castello costruito da lui stesso.

Io mi trovo ad Alta una città del nord della Norvegia.

Sono la schiava personale del principe Sargon.

L'umanità in un solo mese è regredita di secoli, la tecnologia è stata bandita in quanto impossibile da utilizzare per i maghi ed ora ci ritroviamo in un nuovo medioevo.

Usanze e costumi sono tornati a quei tempi bui in cui i ricchi vivevano nello sfarzo e i poveri morivano per le strade.

I grandi politici o le persone potenti ora fanno parte del consiglio dell'imperatore insieme ai suoi alleati magici più potenti ora al comando delle varie nazioni e dei cinque continenti, anche se sono semplici umani, e hanno potuto mantenere la loro ricchezza e potenza.

Umanamente non è cambiato molto.

I maghi del mio ex esercito sono stati privati dei loro poteri e costretti a vivere come umani comuni mentre i più pericolosi, come i generali e i massimi esponenti, sono stati uccisi.

Ga'Hool è rinchiuso in una caverna nei sotterai di un castello più a sud-ovest in catene ma vivo mentre i miei lupi sono dispersi ed è l'unica cosa di cui mi felicito.

Miky è la schiva di uno dei più fidati collaboratori di Salomon, so solo che egli è il figlio del padrone di Cassandra e che ha residnza in Svezia ed ora vive là costretta ad accontentare un uomo orribile e senza poteri.

Dei gemelli non so nulla, nessuno vuole dirmi niente e l'argomento è intoccabile all'interno del castello in cui sono rinchiusa.

La mia unica consolazione è Cassandra ora schiava di un nobile che risiede qui ad Alta e aiuta Sargon ad amministrare la sua porzione di territorio.

Sebastian lavora in una città nelle vicinanze e raramente il suo padrone lo porta con sé al castello.

Il principe mi tratta come una pezza da piedi alle volte e altre come qualcuno al suo pari ma queste rare volte non bastano per far cessare il mio astio nei suoi confronti.

Selene, una delle serve che lavora al castello e che era al servizio del nemico già da prima, dice sempre che dovrei essere grata al principe, che è grazie a lui se sono viva ma per questo lo disprezzo ancora di più.

Non ho più la libertà e devo sottostare ai comandi di un principe viziato.

Cassian, il nome con cui vuole essere chiamato in privato, è un uomo strano, la prima regola che ho dovuto imparare è che mai devo riferirmi a lui col nome di Sargon, in privato vuole essere chiamato Cassian e in pubblico padrone.

L'unica volta che ho trasgredito alla regola mi è bastata. Sono rimasta chiusa in cella senza cibo e con un solo bicchiere d'acqua al giorno per una settimana.

Ma la parola padrone non ha proprio l'intenzione di uscire dalle mie labbra nè ora nè mai.

Mi liscio la gonna dell'abito azzurro che indosso oggi e mi preparo ad entrare nella grande biblioteca dove il principe mi attende.

Sargon è il padrone di una vasta terra comprendente Norvegia, Finlandia, Svezia, Danimarca, Regno Unito, Islandia e Germania comprendendo anche la Polonia, i Peasi Bassi, la Repubblica Ceca e il Belgio.

Faccio un profondo inchino e mi risistemo la treccia su una spalla. I miei capelli sono molto allungati arrivandomi ormai oltre metà schiena mentre la mia pelle si è impallidita ancora di più ed i miei occhi ora tendono più al grigio che al celeste.

Con una smorfia mal riuscita cerco di mascherare il disgusto che provo ogni qual volta incrocio il mio cammino con quello del ragazzo dagli occhi d'oro e i capelli ramati.

Lui come sempre siede su una sedia di legno massiccio e poggia i piedi sul tavolo di quercia con poca regalità rigirandosi fra le mani il ciondolo che porta sempre al collo ma che non sono mai risucita a vedere chiaramente.

Il suo sorriso strafottente mi manda il sangue al cervello.

Io la Portatrice, il grande lupo che seminava il panico e l'imponente drago portatore di luce sono costretta a sottostare agli ordini di uno stupido ragazzino.

Il drago ed il lupo dentro di me ringhiano indignati mentre io digrigno i denti.
Lo sguardo mi cade sul grosso bracciale alla schiava che porto al polso sinistro. Stona col mio abbigliamento medievale ma mi è impossibile toglierlo, è esso infatti ad annullare i miei poteri rendendomi una ragazza come tante altre.
Solo una cosa positiva ha portato quel maledetto bracciale, ora i miei poteri sono concentrati in me e riesco a sintonizzarmi perfettamente col mio lupo e il mio drago. Ora non sono più solo buio o solo luce. Sono completa.

Peccato che non serva a nulla finché continuo ad avere quell'aggeggio al polso.

Un sospiro rassegnato lascia le mie labbra mentre, con cautela, mi avvicino al tavolo iniziando a sparecchiare il tavolo su cui sua maestà ha consumato il suo pasto.

Lui mi squadra da capo a piedi con aria annoiata finché non mi congedo.

Mente chiudo la porta alle mie spalle un solo pensiero si fa strada nella mia mente lo stesso che mi domina da quando mi sono risvegliata in quel letto più di un mese fa: Sargon me la pagherà, lui e suo padre soccomberrano sotto il mio potere.

Io sono la Vexillifer. Nessuno può dominarmi.

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Angolo autrice:
Scusate avevo promesso sarebbe stat una cosa veloce invece ho avuto un sacco da fare e il tempo a mia disposizione non era sufficiente anzi non c'era proprio.

Questo primo capitolo ci illustra il contesto in cui si svolgerà questa nuova avventura spero vi piaccia.

Gli aggiornamenti saranno molto discontinui mi spiace am la scuola non transige e nemmeno i miei.

Detto ciò vi mado un bacio e spero che seguirete Alexia anche in questo suo nuovo viaggio

la Vexillifer,  il lupo e il dragoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora