Capitolo 15

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Nota: il precedente capitolo 15 è stato eliminato perché ho deciso di cambiare alcune cose quindi fate finta non sia mai esistito. I capitoli li scrivo sul mio portatile e poi li pubblicò ma purtroppo ultimamente ha problemi la sbarra spaziatrice quindi portate pazienza. Grazie e godetevi il capitolo

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Si acquattò dietro un cumulo di neve. Era un momento perfetto per attaccare. Aveva seguito quei tre per tutto il viaggio e solo il biondo sembrava ogni tanto accorgersi della sua presenza, non aveva mai fatto nulla però. Ora,con la ragazza inconscente e i giovani concentrati su di lei,sarebbe stato facile trasformarsi e balzare per affondare i denti nella gola di lei per poi sparire lasciando gli altri nel caos.Sembrava così semplice, l'adrenalina già gli scorreva nelle vene egli arti formicolavano pronti a mutare. Sentiva le gengive dolere nel tentativo di trattenere i canini che smaniavano di allungarsi.Sembrava così semplice, eppure non ci riusciva. Aveva lo sguardo fisso sulla ragazza. La linea delicata del collo, i capelli ridotti ad un cespuglio ramato, le mani piccole: tutto gli era doloroso e non sapeva perchè. Il moro la teneva in grembo spostandole di tanto intanto alcune ciocche, un sentimento di odio lo pervase e dovette trattenere il ringhio che gli stava nascendo in gola, il biondo stava cantilenando qualcosa con i palmi tenuti sopra di lei. Sarebbe stato facile balzare, spostare il biondo e ucciderla ma qualcosa lo frenava. Sentiva qualcosa che cercava di venire alla luce dentro di lui, qualcosa di importante, qualcosa che faceva parte di lui nel profondo. La sua stessa essenza forse. Era sicuro di non aver mai visto quei giovani eppure la linea marcata della mascella del moro,le lunghe ciglia bionde dell'altro, la leggera sfumatura rosata delle labbra di lei... era tutto così familiare da confonderlo, da fargli male, quasi. Aveva ucciso innumerevoli soggetti nelle ultime settimane, solo per trovarli e uccidere anche loro e ora l'opportunità gli veniva servita su un piatto d'argento; si accorse di non voler mangiare da quel piatto. Si sentiva intrappolato in ricordi che non aveva, come la reminescenza di qualcosa di profondo,impossibile da distruggere ma che era sopito e c'era, eccome se c'ra.Uccidila, scosse la testa e decise che non poteva non portare a termine la missione per una sensazione senza fondamento, senza una ragione. Si trasformò, si concentrò sulla sensazione della neve sotto i cuscinetti delle zampe, sull'odore fresco degli alberi, ignorò quello dolce e invitante della ragazza e si preparò a balzare. Gli sarebbe bastato balzare oltre il cumulo di neve che lo riparava e in un paio di falcate avrebbe percorso il leggero pendio che lo separava dalle sue vittime. I muscoli delle zampe posteriori si contrasserò pronti al balzo, il respiro accelerò e con lui il battito del cuore che pompò adrenalina in tutto il suo corpo. Già sentiva le carni della sua vittima cedere sotto le sue zanne e il sangue zampillargli in bocca,il suo sapore inebriante, già lo pregustava. Era pronto. Ma lei aprì gli occhi e tutto si fermò. Il tempo di dilatò all'infinito e non riuscì a vedere altro se non quei due occhi grigio azzurro che lo fissavano. Sentì una fiamma accendersi nel suo petto, si sentì come appena sveglio dopo un incubo infinito, come se un pezzo della sua anima avesse dormito fino a quel momento e si fosse finalmente svegliato. Si sentì completo. Un'esplosione di emozioni contrastanti lo investì facendogli tremare le zampe. Gioia, amore, tristezza,rimpianto...

Dimenticò la missione, voleva sola raggiungere quegli occhi che lo fissavano.

Devi ucciderla,la voce che gli risuonò nella testa servì a risvegliarlo. Tornò la macchina omicida che era fino a pochi attimi prima. Ormai il momento era perso. Si girò di scatto e corse via.



Apro gli occhi lentamente, ho dolore ovunque. Poso lo sguardo su un punto poco sopra a dove sono e riesco a malapena a percepire un movimento prima che Gabriel attiri la mia attenzione. Ha l'espressione tesa ma sembra sollevato, gli sorrido e lui ricambia accarezzandomi una guancia. Con un cenno gli faccio capire che sto bene e lui mi aiuta a tirarmi su.

"Alexia,credi di riuscire a trasformarti di nuovo in drago?" Lucas entra nel mio campo visivo ed io annuisco facendomi un po' indietro.

"Non dire sciocchezze Lucas. Si è appena ripresa dopo un dispendio di energia enorme. E' stata troppo senza esercitare la magia, così tanta in poco tempo non le fa bene" si intromette il fratello parandomisi davanti.

"Gabriel,lascia, ce la faccio" dico poggiandogli una mano sulla spalla e sorridendogli.

In realtà non sono sicura di farcela ma voglio assolutamente provare,voglio risentire l'energia fluirmi dentro, il potere che invade ogni capillare del mio corpo sostituendo il sangue, penetrare in ogni mia cellula, sentire la scarica d' energia che mi attraversa, provare l'estasi pura. Con un profondo respiro chiudo gli occhi e mi concentro sulla fiamma di energia magica che mi scorre dentro. Riesco a sentirla attraversami e fluire in me, la vedo addensarsi al centro del mio petto e ardere potente. Sento a mala pena il formicolio che invade le mie terminazioni nervose segnalando l'inizio della trasformazione. Sento la fiamma al mio interno ardere sempre più forte, crescere sempre di più. Quando la sento riempirmi completamente libero un urlo. Sento un forte ruggito e capisco di essermi trasformata. I gemelli mi appaiono piccoli e distanti data la mia nuova altezza. Il mio respiro è possente, alzo una zampa e la riabbasso facendo tremare leggermente il terreno e spaventando alcuni uccelli che volano via, riesco a percepire la potenza del mio nuovo corpo. Scuoto la testa e apro le ali, due enormi membrane nere e traslucide tirate fra le ossa e terminanti in due acuminati artigli ad uncino. Piego la testa e ammiro i riflessi delle scaglie scurissime, i giochi di luce che la flebile luce del sole artico ci produce sopra. Istintivamente alzo la coda e la riabatto al suolo con forza, Lucas quasi cade e Gabriel mi fa gesto di andarci piano. La porto davanti al mio muso osservandola incuriosita. Questo copro mi piace. Ad un tratto sento qualcosa scattare e spalanco le ali sbattendole un paio di volte, Gabriel mi guarda terrorizzato ma non fa in tempo a dire niente che con un movimento poderoso mi alzo in aria e salgo finché la foresta non diventa null'altro che una chiazza scura macchiata di bianco. Ho sempre voluto farlo, volare per me non è mai stato un problema già a dieci anni ne ero capace ma farlo con il corpo di un drago è qualcosa di meraviglioso. Sento il vento passarmi accanto come se si spostasse per farmi passare e la libertà mi inebria completamente. Mi fermo sbattendo le ali per restare ferma e considero l'altezza a cui sono. Una parte di me si sta oppenendo a quello che voglio fare ma la ignoro completamente e mi tuffo in picchiata. Mentre ruoto il mondo attorno a me è nient'altro che una macchia indistinta di colori. A pochi metri da terra riapro le ali e passo rasente le cime degli alberi, alcune delle quali mi soletticano la pancia, riacquisto altezza e poi vedendo le espressioni dei gemelli decido che è il momento di tornare a terra. Come tocco terra ritorno umana.

"E'stato fantastico!" grido andando incontro a Gabriel che non sembra molto d'accordo con me, so che sta per farmi una strigliata di capo epica ma il fratello lo ferma e mi si mette davanti.

"Alexia,il tuo potere non è in equilibrio. Poche Vexillifer riuscivano a trasformarsi in entrambi gli animali sacri ma ognuna si tramutava nella forma che la rappresentava di più, Aixeila ad esempio diventava un lupo rossiccio con gli occhi gialli oppure Ao-Xia in un dragone cinese blu ma nessuna si è mai trasformata in una creatura col colore opposto al suo elemento. Questo significa un squilibrio importante nel tuo centro del potere. Abbiamo sottovalutato il lupo bianco perché pensavamo fosse una tua scelta ma il fatto che tu ti sia trasformata in un drago nero nel momento del bisogno senza pensarci è un segnale importante" lo interrompo agitando le mani davanti al viso.

"Fermo,fermo. Quando mi sono trasformata alla villa con te e durante la battaglia ero color argento, forse è stato un caso"

"No"la voce gelida di Gabriel mi pietrifica "ti sei tramutata in un drago argenteo perché ti immaginavi così, come se tu ti volessi trasformare in un altro animale, ti basta immaginarlo e lo divanti ma in questo caso è diverso. Occhi di Ghiaccio rappresenta la tua controparte lupo e il drago nero la tua parte di drago tutti gli altri lupi e draghi in cui puoi trasformarti possiamo chiamarli dei falsi perché sei te che decidi di essere in quel modo"

non c'ho capito molto ad essere sincera ma la cosa non mi pare un problema così enorme. Vuol dire  che in me la differenza fra buoi e luce non è così netta ma non ci vedo niente di male, è questo il pensiero che esprimo loro ma non sembrano molto convinti.

Qualcosa si muove a qualche passo da noi attirando la nostra attenzione, "Non Siamo soli"



la Vexillifer,  il lupo e il dragoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora