capitolo 10

116 13 4
                                    

"Cassian, in quanto vincitrice del concorso voglio una spada" lui mi guarda perplesso. Mi sono presentata davanti a lui senza alcun preavviso con espressione seria.

"Ne hai quante ne vuoi, scegline una"

"No, voglio una spada forgiata dal Mastro Seragon"

Si sistema meglio sullo scrano.

"Abita a tre giorni da qui, Alexia"

"Fallo chiamare oppure andrò io" ho deciso che voglio quella spada e l'avrò.

"Lo farò chiamare"

***

Tre giorni precisi dopo mi ritrovo al cospetto di un omone di circa due metri tutto muscoli, capelli scuri cortissimi con qualche spruzzo di grigio e una folta barba sale e pepe.

"Mastro Seragon, al vostro servizio Lady" fa un inchino profondo ma noto dal guizzo dei muscoli che gli costa piegarsi dinanzi a qualcuno.

"So che sei il migliore mago armaiolo rimasto. Spero potrai aiutarmi" la mia voce si addolcisce mentre gli facco cenno di alzarsi e lo accompagno alla fucina.

Seragon mette subito a lavoro anche me e così passo le mie giornate a lavorare con lui, a ritmo serrato.

***

Nera, lucente come diamante. Letale come un lupo, potente come un drago. La guardia rappresenta ali di drago spiegate, talmente dettagliate che potrei vederle attaccate ad un corpo possente. Sul pomolo è inciso un lupo che ulula, fiero e bellissimo. La lama a doppio taglio è affilata come i denti di Ga'Hool di un nero denso mentre al centro scorre una fiamma dorata che sembra risplendere come fuoco vero.

"È magnifica Seragon. Io... io non so davvero che dire" ho quasi i lucciconi agli occhi. Questa spada mi rappresenta, è mia, fatta su misura calibrata al grammo perché sia un estensione del mio corpo.

"Fa in modo che questa spada assaggi solo il sangue necessario alla libertà"

Io annuisco con vigore e lui mi risponde con un sorriso.

***

Mi sto allenando come tutti i giorni all'esterno, una bianca distesa di fredda neve mi divide dai bastioni di Alta. Starlight è una macchia scura in tutto questo pallore quasi surreale.

Un movimento fra i radi alberi fa alzare di scatto la testa dello stallone attirando la mia attenzione. Il lupo spettro, il pensiero mi passa velocemente per la mente e l'attimo dopo sono al suo inseguimento. Riesco a seguire solo la sua ombra mai nitida, uno spettro fra le ombre degli alberi e il bagliore della neve.
Senza fiato mi ritrovo in una specie di canyon, alte pareti di pietra grigia circondano lo spazio tranne che per l'entrata celata dagli alberi da cui sono passata. Davanti a me una cascata ghiacciata si butta in un laghetto immobile circondato da candida vegetazione. Che posto è questo? La magia aleggia come una nebbia sottile, presente ma impalpabile. Del lupo non c'è traccia ma alcune orme arrivano fino alla riva per poi riprendere ed addentrarsi nel bosco sempre più fitto.
L'urlo lugubre di una civetta mi fa scrollare di dosso la strana sensazione che mi si era appiccicata addosso.
Un muso nero mi compare da sopra la spalla spostandomi i capelli col respiro caldo. Con un sospiro faccio il giro fino ad arrivare al fianco sinistro del cavallo e salgo su Starlight pronta a tornare indietro ma determinata a vederci chiaro su questo posto.

Rientro dall'entrata est al trotto trovando solo pochi uomini a svolgere le proprie mansioni. Smonto e accompagno il cavallo alle stalle dove lo accudisco personalmente. Ultimamente passo sempre più tempo con Starlight anche solo seduta sulla paglia accanto a lui a leggere uno dei vecchi tomi della biblioteca.

Cassian è sempre più assente e la situazione a corte si fa sempre più tesa, molti non mi vedano di buon occhio. L'unica compagnia che ho è Starlight ma anche lui non può poi molto.

Le mie giornate sono monotone, mi alzo e mi alleno fino a sera mentre se il tempo non è favorevole passo la giornata a leggere.

Gironzolo per il castello senza una meta precisa tanto per occupare la giornata finché non arrivo ad una rampa di scale stranamente spoglia e stretta. Solitamente sulla scarponi è steso un tappeto pregiato e sulle pareti sono appesi quadri e ritratti, inoltre le altre scalinate sono molto ampie e permettono il passaggio di più persone contemporaneamente ed hanno sempre un lato libero con uno scorrimano d'oro pregiato. Questa è completamente l'opposto. Gli scalini sono lucidi e puliti di granito grigio ad una prima occhiata ma sono nudi e freddi, la scalinata è circondata da spoglio muro ed è stretta tanto da non permettere il passaggio di due persone a fianco. Troppo semplice per non dare nell'occhio mi attrae come il miele fa con le api e prima di accorgermene ho già iniziato a salirla. Cauta con i sensi all'erta metto un piede dietro l'altro. Alla sommità mi attende una porta di legno con rinforzi in metallo scuro e rugginoso. Sarà sicuramente chiusa a chiave ma ormai ci sono quindi proviamo. Allungo lentamente una mano e tremo al freddo contatto col ferro scrostato. La maniglia gira gracchiando e la porta si apre docile rivelando una stanza buia e umida. Le pareti sono di pietra grezza e sdrucciolevole mentre il pavimento è ricoperto di piastrelle di un giallo scuro, molte sono rotte e a qualcuno manca un pezzo o più. La stanza è spoglia se non per un quadro coperto poggiato in un angolo e un baule polveroso a poca distanza. Dalla finestra opposta a me entra un flebile raggio di sole che si riflette su uno specchio di piccole dimensioni col manico. Mi avvicino curiosa all'oggetto. È d'oro ormai sporco e velato da uno spesso strato di polvere. Il centro,di bronzo lucido, ha un graffio abbastanza profondo che va dall'alto a sinistra fino a all'angolo in basso a sinistra. Pulisco con la manica l'ovale dallo sporco e ciò che vedo riflesso mi lascia sorpresa. Nello specchio c'è il mio riflesso o almeno parte di esso. Gli occhi non sono azzurri e grigi ma gialli splendenti con pagliuzze violacee e la pupilla è leggermente allungata. Sono occhi da lupo. E da drago.

Si sta facendo tardi quindi abbandono la stanza ma porto lo specchio con me intenzionata a ritornare.

***

Angolo autrice

Il capitolo fa schifo lo so ma avevo bisogno di scrivere.
Mi dispiace di essere stata assente così tanto, gran parte della colpa è della scuola ma non solo. Rileggendo il primo libro e questo ho notato che scrivo in modo banale e un po' da bimba piccola quindi ho passato tutto il mio tempo libero a leggere altre storie qui su wattpad e libri "veri" in modo da cercare da apprendere un metodo migliore.
Ho avuto intenzione di cancellare le storie e smettere di scrivere su wattpad occupando il mio tempo solo sullo sviluppo del mio romanzo che non ho pubblicato qua sul social ma mi dispiaceva troppo lasciare Alexia e gli altri; penso che meritino un finale è quindi porterò a termine la storia ma sarò scostante con gli aggiornamenti vi avverto.
Ho deciso, inoltre, di usare questo racconto un po' come un esperimento per nuovi metodi di scrittura quindi potreste riscontrare diversi stili. Sono ancora agli inizi e devo trovare il mio quindi vi prego di portare pazienza.
Detto ciò grazie infinite a quei pochi che leggono la mia storia senza di voi probabilmente non avrei ricominciato a scrivere.

Un bacio Αιε ^3^

la Vexillifer,  il lupo e il dragoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora