Capitolo 8

113 17 14
                                    

Cassian mi guarda sorpreso sulla porta per un attimo prima di decidersi a parlare.

"Come hai fatto ad arrivare qui? Le guardie... Amaya qua fuori. Non puoi essere stata tu. Il bracciale non te lo permette" mi sembra leggermente in panico e continua a guardarsi intorno spaesato fino a fissare gli occhi su Gabriel e le mie mani sul suo volto.

Un lampo inquietante gli passa nello sguardo e brividi iniziano a percorrermi il corpo. Qualcosa è cambiato nel principe.

"Sargon" mormora Gabriel indurendo lo sguardo "non puoi farle del male, non te lo permetterà, lo sai" continua. Ed io mi perdo inevitabilmente.

Cosa gli vieta di farmi del male? Non credo Cassian me ne farebbe ma nessuno glielo vieta dopottutto.

"Ah, no?" ghigna. Una sua mano si alza ed io vengo sbalzata dalla parte opposta della stanza sbattendo dolorosamente sulla parete. Emetto un gemito di dolore quando, senza fiato, mi accascio a terra. Sento Gabi che urla il mio nome terrorizzato ma tutto è confuso davanti ai miei occhi. Devo aver preso una bella botta.

Vedo indistintamente Cassian che si avvicina a Gabi con un'espressione raccapricciante. Non è il principe che conosco io.

Con qual poco di forze che ho cerco di tirarmi su, le braccia mandano lamenti di dolore ma li ignoro e mi tiro in piedi. Devo appoggiarmi al muro se non voglio cadere.

"Cassian, non farlo, ti prego" lo supplico cercando di avvicinarmi a piccoli passi. Devo riuscire a farlo allontanare.

"Oh, mi dispiace lupetta ma Cassian non è al momento raggiungibile. Riprova più tardi magari sarai più fortunata" non ci capisco piu nulla.

Lo vedo preparare un colpo ma non percepisco la magia. Con uno scatto che sorprende anche me, mi butto fra loro facendo da scudo al moro. Gabriel mi guarda terrorizzato mentre gli butto le braccia al collo e nascondo la testa nell'incavo del suo collo. Mi preparo al colpo ma questo non arriva.

Lentamente apro un occhio per vedere il principe con una smorfia di dolore piegato in due.

"Cassian" sussuro allungando una mano nella sua direzione. Lui mi ferma con un gesto. Sembra stia lottando con sé stesso.

"Devo riuscire ad uscire di qua" sibila sempre piegato in due. Per ogni passo che fa indietro ne fa due in avanti apparentemente contro la sua volontà.

"Alexia, devi farlo uscire di qui o ti farà del male" la voce stanca di Gabriel mi fa alzare la testa per guardarlo.

"Che cosa? Io non capisco. Che sta succedendo? " balbetto stringendomi un po' di più a Gabi.

"Se vince Sargon sei morta. Devi portarlo fuori da qui e far in modo che vinca Cassian" mi spiega non togliendo lo sguardo dal principe che continua a stringersi la testa mugulando.

"Non voglio lasciarti qui" sento già le lacrime spingere agli angoli degli occhi "non voglio perderti di nuovo" la prima goccia esce e scivola fino al collo prima di sparire.

"Vai" dice sicuro "ti prego. Saperti viva mi ha fatto andare avanti. Resisterò." Ora sono un fiume in piena.

Ma obbedisco.

Prendo il principe per le spalle e lo tracino fuori dalla cella.

Riesco ad arrivare fino a dove siamo entrati ma al primo incocrio vado nel panico. Non ho la più pallida idea di quale corridoio prendere.

"Il terzo da sinistra" mugugna il principe.

Annuisco decisa. Seguendo le indicazioni del ragazzo riesco finalmente ad arrivare alle scale. Con uno sforzo immane riesco a trascinarlo fuori dalla baracca.

la Vexillifer,  il lupo e il dragoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora