Capitolo 18

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Non posso crederci. Eaco è morto fra le mie braccia non può essere qua,davanti a me.

Dopo che l'ho visto tornare umano non ho potuto fare a meno di sperare che fosse tornato normale che fosse l'Eaco di sempre. Mi sono avvicinata per toccarlo, accertarmi che fosse vero, che non stessi sognando ma lui si è costasto e questo mi ha fatto più male di un pugnale piantato nel petto. Eaco agognava il mio tocco per noi la vicinanza era fondamentale, il solo vederci ci faceva stare meglio ma lui si è scostato. In stato di confusone l'ho chiamato, lui ha strabuzzato glio cchi ed è caduto a terra tremando e urlando. Mi sono precipitata da lui ma prima che potessi arrivarci la mano di Cassandra mi ha fermata afferandomi un braccio. "Quello non è Eaco, non più. Andiamo" e con quel tono glaciale mi ha trascinato via. Mi faccio guidare per i corridoi bui senza oppore resistenza. La mia mente ferma sull'immagine di Eaco vivo davanti a me. So che ora dovrei preoccuparmi per i gemelli che chissà dove sono o come stanno e no del ragazzo che ha cercatro di uccidermi. Ma non l'ha fatto, questo continua a ripetermi la mia mente. Un' ultima svolta e Cassandra si ferma di colpo, io le sbatto contro e per poco non perdiamo l'equilibrio. Mi fa cenno di fare silenzio e seguirla con cautela. Siamo in un corridoio sul quale si aprono delle porte blindate: le prigioni. L' ambiente è umido e c'è un odore nauseante che, col mio fiuto, non può che darmi la nausea. Cassandra si dirige piano ma sicura verso una porta in particolare. "Cass" qualcosa non mi torna e appena lei mi guarda le faccio presente i miei dubbi: qua non c'è nemmeno una guardia.

"Alesburg non ha molti uomini a disposizione e nelle celle raramente ci sono sogetti pericolisi inoltre è troppo debole per aver percepito l'aura dei gemelli. Per lui sono solo dei ragazzi qualunque, non necessitano di guardie a sorvegliarli. La sua stupidità è la nostra fortuna" se è davvero così perchè fare piano e muoversi con circospezione? Decido di lasciar perdere e seguirla senza pormi troppi problemi. Penso sia un comportamento dettato dall'abitudine più che dal bisogno. La cella dei gemelli è fra le prime. Cass mi fa segno di andare avanti. Poggio le mani sulla serratura controllando che non ci siano incantesimi su di essa ma non ne percepisco nessuno, Alesburg deve essere proprio un inetto non capisco come Lui possa avergli affidato qualcosa. Concentro un'esigua quantità di energia nel palmo della mano e la rilascio in un punto preciso facendo saltare la serratura e liberando i ragazzi. Sembrano stare bene. Ci guardano sorpresi.Ma la rossanon da il tempo a nessuno di reagire "Andiamo" Cassandra è impanziente di lasciare questo posto e non ci dà il tempo di aprire bocca che già si dirige a passo svelto verso le scale costringendoci a seguirla. Durante la nostra fuga ripassiamo davanti alla stanza dove abbiamo lasciato Eaco. La porta è aperta e non sembra esserci nessuno dentro. Rallento senza accorgermene ma Cassandra mi richiama spazientita e mi costringe ad accellerare il passo. I gemelli mi guardano confusi ma decido di ignorarli. A Gabriel la cosa non và molto a genio infatti mi afferra per un polso costringendomi a fermare e guardandomi dritto negli occhi aspettandosi una risposta. Abasso lo sguardo, non penso che dirgli che ho visto Eaco vivo sia una buana idea, si preoccuperebbe per la mia salute mentale e basta. Anche Cassandra e Lucas si sono fermati e la ragazza ci richiama un'altra volta spazientita e ci costringe a muoverci liberandomi dalla presa del ragazzo. So che non l'ho scampata però, appena potrà Gabriel tirerà fuori il discorso e allora dovrò decire se raccontargli la verità o trovare un'ottima scusa.

Senza nemmeno accorgermene siamo già sulla porta, o meglio portone.Purtroppo però stavolta la fortuna non ci sorride e lo troviamo sbarrato . Ci sono ben sei guardie a preservarlo il che è assurdo visto che nessuno sorvegliava le prigioni. Ci fermiamo tutti di colpo ritrovadoci la strada sbarrata dagli uomini con le lance dritte davanti a loro pronte a trapassarci.

"Non possiamo usare la magia, pensano che siamo gente normale" sussurro in modo che i miei compagni possano sentire ma non le guardie.

"Voi ma sanno perfettamente chi sono io" ribatte Cassandra "Lucas, Gabriel, protteggete Alexia non è strano che dei ragazzi sappiano combattere. Tu, invece, fai finta di essere una ragazza impaurita" e detto ciò si lancia contro le guardie. In realtà è strano che dei ragazzi sappiano combattere con delle spade nel ventunesimo secolo ma non mi sembrava il caso di farglielo notare.

la Vexillifer,  il lupo e il dragoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora