I secoli erano passati, alcuni in un battito di ciglia altri lenti come lo sciogliersi dei primi ghiacci in primavera. Aveva dimenticato molti degli avvenimenti a cui aveva assistito ma i ricordi della sua vita,la sua vera vita erano limpidi e cristallini. Ricordava perfettamente la prima cosa che aveva visto alla nascita. I dodici Olimpi seduti sui loro scranni, imponenti e crepitanti di energia la circondavano. Ricordava il rombo di tuono della voce di Zeus che le affidava l'incarico di vegliare sulla magia e che le diceva che nessun essere poteva eguagliarla tranne gi stessi Dèi. Dei suoi primi anni di vita invece ricordava meno. Sapeva che aveva viaggiato per mantenere la pace e l'uguaglianza fra gli uomini, aveva fermato maghi avidi di potere e aveva combattuto le Ombre. Era per quello che era stata creata, tenere a bada quegli esseri nati dalle emozioni negative che Pandora aveva liberato nel mondo. Sapeva cosa come aveva vissuto in quegli anni ma anche volendo non riusciva ad evocare un ricordo nitido. Però ricordava perfettamente lui. Ricordava perfettamente l'odore di salmastro che arrivava sul piccolo promontorio dove l'aveva incontrato. Il suo viso abbronzato e giovane le era talmente chiaro da farle quasi male.
Per lei era stato un giorno come un altro, non sapeva che quel giorno avrebbe deciso le sorti del mondo per i secoli a venire.
Si trovava su un prato, un piccolo promontorio sul mare ricoperto di soffice erba. Il clima mite della Grecia stava virando al caldo dell'estate. Ricordava anche di aver indossato un peplo fine e bianco quel giorno e di aver lasciato i capelli liberi e mai avrebbe dimenticato la figura che si profilava all'orizzonte. Era un giovane uomo proveniente da una delle colonie asiatiche. I capelli scuri forse troppo lunghi gli ricadevano sul viso abbronzato e senza barba. La colpirono particolarmente gli occhi, grigi e cangianti avevano una luce intensa che l'ammaliò subito. Tenebris e Lumen erano poco lontano, il primo all'ombra dell'unico albero presente e l'altro steso al sole, nessuno dei due prestò attenzione al nuovo venuto.Lei, al contrario, ne restò subito affascinata. Era un giovane mago,figlio bastardo di una nobile donna e di un mago straniero. Cercava informazioni per raggiungere la sua meta ma se ne scordò non appena vide la splendida donna che contemplava il mare in solitudine. Quel primo incontro cambiò tutto.
Nei giorni seguenti i due si incontrarono spesso prima fingendo fosse per caso. Le giornate in compagnia del giovane erano piacevoli e sempre più spesso la ragazza lasciava che fossero Lumen e Tenebris ad occuparsi delle Ombre. A volte le facevano compagnia il grande drago bianco e la lupa che gli Dèi le avevano donato come guardiani ma sempre più spesso i due animali non vedevano di buon occhio il giovane e quindi era sempre meno raro che venisse loro ordinato distare lontano.
Anche se i suoi Guardiani non gradivano il giovane lei ne era affascinata.Era indubbiamente bello ma anche incredibilmente intelligente.Passavano il tempo a conversare di filosofia e poi senza che lei se ne accorgesse passarono alla magia. Lui era un mezzo mago, la sua energia gli permetteva solo incantesimi semplici per questo spesso lei gli prestava parte della sua per permettergli magie più complesse. Senza rendersene conto se ne innamorò.grazie a lei i suoi poteri si rafforzarono sempre di più e in breve tempo riuscì a fare magie sempre più potenti e complesse. Non trovò strano la sua fissazione per magie sempre più vicine al potere di distruzione di Tenebris. Non si preoccupo quando iniziò a preoccuparsi delle Ombre e a volerne sapere sempre di più. Lo perdonò anche quando le raccontò che aveva sottomesso un drago selvatico. Qualcosa le disse che aveva sorpassato un punto di non ritorno. I draghi erano creature degli Dèi, i mortali dovevano venerarli e rispettarli e lui ne aveva sottomesso uno con la magia, una magia oscura e pericolosa che non avrebbe dovuto conoscere. La luce nei suoi occhi cambiò, non era più splendente e piena di vita ma malata e colma di avidità. Voleva sempre di più, più potere, più conoscenza.
Una volta lei si rifiutò di insegnarli un incantesimo di controllo, era stato capace di controllare un drago insegnargli un tale incantesimo era pericoloso e impensabile anche per lei. Si ritrovò stesa a terra con lui che le stringeva la gola. Ricordava dell'ombra che gli si era lanciata contro. Le zanne di Tenebris a poco dal volto del suo amore le infusero più terrore delle sue mani strette intorno al suo collo. Sentiva la presenza silente di Lumen dietro di lei, immobile aspettava di vedere lo sviluppo della situazione mentre il fratello inchiodava lo straniero a terra. Gli occhi del giovane erano colmi di paura e lei reagì. Il suo palmo si diresse verso Tenebris e l'energia lo investì liberando il mezzo mago. Sentì lo stupore delle due creature. Lumen le rimase dietro ma la sua attenzione era rivolta al fratello che si stava rialzando guardandola sorpreso. Il giovane nel frattempo si era rialzato e la guardava soddisfatto. La figura bianca si spostò di fianco alla nera, entrambe facevano slittare lo sguardo da lei al giovane. Li osservò e si pentì di quello che aveva fatto ma nonostante ciò li mandò via. Tenebris esitò solo un istante ma la sua fedeltà e ubbidienza erano completamente verso di lei, Lumen invece attese continuava a fissarla. La sua figura le era dolorosamente familiare in quel momento, il corpo longilineo il muso affilato sormontato dalle sottili corna e la criniera che gli correva per l'intera lunghezza del corpo per poi fondersi nella lunga coda. Aveva sempre pensato che non assomigliasse molto ad un drago, forse solo il muso richiamava l'altro essere, eppure, anche senza le ali nè le squame Lumen aveva lo stesso sguardo antico e in quel momento la stava guardando come si guarda un traditore. Mai aveva visto tale espressione nè a lui nè al fratello. Tenebris le era ciecamente fedele, ubbidiva agli ordini e viveva per lei come un qualsiasi lupo fa nei confronti del proprio alpha ma il gemello non era un lupo era un drago, una creatura solitaria e la sua fedeltà non andava solo a lei ma soprattutto al fratello con cui aveva condiviso la sua sua intera esistenza. Il fratello che lei aveva appena attaccato dopo che lui l'aveva difesa. Lumen non l'avrebbe perdonata tanto presto ma ubbidì e si allontanò seguendo l'altro.
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la Vexillifer, il lupo e il drago
Fantasysequel di "Me, il Buio e la Luce" *** Salomon ha vinto. Eaco, il lupo dorato è morto per salvare Alexia. Ga'Hool è stato catturato e i gemelli sono dispersi. Luna e il branco sono scomparsi. Cosa attende la Vexillifer ora?