la Vexillifer, il lupo e il drago

Capitolo 28

Odore di salsedine e il fragore dell onde. Ci troviamo in una pineta, a pochi metri da noi le onde si infrangono svogliate sulla battigia. Mi alzo spazzolandomi via la sabbia che mi è entrata fra le pieghe degli abiti. Gabriel sta già sistemando quel poco che abbiamo con noi sul dorso di Starlight mentre io, come attratta da una forza estranea, mi avvicino al bagnasciuga. Sfioro l'acqua con le dita sentendola fredda ma non gelida come quella del mare del nord dei fiordi. Ovviamente già sapevo che siamo finiti molto più a sud. L'aria è più mite e umida e mi sposta piacevolmente i capelli.

"Secondo te dove siamo finiti?" chiedo tornando verso Gabriel in mezzo ai pini.

"Sul Mediterraneo probabilmente" con un balzo sale in groppa allo stallone poi mi porge una mano e issa su pure me.Passeggiamo in esplorazione per un po' cavalcando a pelo coi piedi a penzoloni.

"Secondo te ho fato bene a decidere di andare prima alla villa invece che alla prigione dov'è il mio branco?" il quesito era stato imprigionato in un angolo della mia mente a favore di quello che credevo meglio ma dopo ore di silenzioso vagare i dubbi sono tornati.

"Sicuramente i tuoi lupi saranno ben sorvegliati,siamo potenti ma siamo pur sempre pochi. Inoltre non sappiamo nulla della prigione in cui si trovano, magari nella biblioteca della villa avremmo potuto trovare qualcosa. A questo punto qualche giorno in più non fa molta differenzia" il suo ragionamento non fa una piega ma sento di averli abbandonati. So che buttarci a capofitto nell'impresa sarebbe stato un suicidio inutile ma Gabriel si sbaglia,qualche giorno in più cambia eccome.

Dopo non so nemmeno quanto Starlight imbocca un sentiero sterrato che si inoltra nell'entroterra. Ci separiamo dal rumoreggiare del mare che ci ha guidati finora in favore del rumore del vento leggero che si sposta fra l'erba alta. Tranne per il sentiero che stiamo percorrendo il resto del terreno è incolto e l'erba altissima. Apro le braccia e mi lascio accarezzare dai lunghi fili d'erba. Il dolce dondolare di Starlight fa riapparire la stanchezza di aver dovuto controllar il flusso e sento gli occhi chiudersi. Mi sforzo di star sveglia e allerta ma il bisogno di dormire si fa sempre più prepotente.

"Perchè non ti riposi un po'? Dovesse succedere qualcosa ti sveglierei immediatamente. Controllare la corrente magica è stancante e debilitante, hai bisogno di riposarti. Poi quando ti sarai ripresa potremmo aprire un nuovo portale ed arrivare alla villa dagli altri" senza aspettare di sentire il mio parere Gabi smonta spingendomi più avanti sulla groppa del cavallo. Sale nuovamente ma dietro di me circondandomi con le braccia in modo che nel sonno non cada. Sfinita mi poggio contro di lui e, cullata ulteriormente dal suo respiro, chiudo finalmente gli occhi.

Mi sveglio da sola che il sole è basso all'orizzonte edel mare non c'è più alcuna traccia. Gabriel si accorge che sono sveglia e allenta la presa con cui mi teneva in sella. Il sonno mi ha sicuramente giovato ma la posizione, non proprio ideale, mi ha fatto venire male un po' ovunque.

Ma anche se non ancora completamente sveglia capisco subito che qualcosa non va. Siamo ancora in mezzo ad un campo ma , al contrario di ogni luogo in cui ci sia la vita, qui non sento la familiare sensazione dell'energia che scorre. Il flusso c'è, come in ogni parte dell'Universo ma qui è talmente debole che mi sorprendo riesca a credervi qualcosa. Anche Starlight deve essersene accorto perchè è molto più agitato del solito.

"E' così da qualche ora" mi giro a guardare Gabriel che fissa preoccupato l'orizzonte "l'energia c'è, ma è troppo debole"

"Sai da cosa potrebbe essere dato?" lui si limita a scuotere la testa.

Nonostante siamo circondati da natura rigogliante mi sento come al centro di una infinità desolazione. Quello che vedo e quello che percepisco sono completamente in disaccordo. Quest'esperienza è talmente destabilizzante che mi gira la testa ma fortunatamente sono chiusa dal corpo di Gabriel.